E’ ora che in Calabria l’attività specialistica sul territorio riparta e riprenda la normale attività di presa in carico di pazienti cronici e quella diagnostica, anche attraverso un aumento delle ore degli specialisti convenzionati interni del territorio. Questo l’appello lanciato dalle società scientifiche e dalle organizzazioni sindacali di medici riunite nell’Advisory Board di Senior Italia FederAnziani che ha promosso la tavola rotonda virtuale “Il problema delle cronicità al tempo del COVID -19 nella Regione Calabria” nella quale medici e pazienti hanno presentato le proprie criticità a Liliana Rizzo e Anna Mignuoli del Dipartimento Tutela della Salute e Politiche Sanitarie Regione Calabria.
“Il Covid ha generato una situazione drammatica, ma da questa tragedia si creano delle opportunità di cambiamento che vanno colte. Ad esempio utilizzando al meglio quelle risorse che già abbiamo nel SSN. In Calabria le ore medie degli specialisti territoriali sono 21. Vanno aumentate e portate a 38, non abbiamo bisogno di cercare risorse altrove. In più nel Cura Italia c’è l’articolo che prevede il finanziamento vincolato proprio per aumentare le ore degli specialisti ambulatoriali. Ma non basta questo. Bisogna organizzare la sanità in maniera differente come unico sistema, mettendo in rete MMG, specialisti e ospedali” dichiara il Segretario Generale di Sumai Assoprof Antonio Magi.
“Sono profondamente indignato perché i cittadini sono riusciti a ottenere in ambito cardiologico ad esempio che il medico di famiglia potesse prescrivere alcuni farmaci e non riusciamo a dare in gestione i farmaci per il diabete ai medici di medicina generale, specialmente in una Regione come la Calabria, così grande. Pensate quanto disagio sociale. Dobbiamo uscire da una logica ospedalocentrica e avvicinarci al territorio. Solo così possiamo dare una mano ai pazienti e farli costare meno”, dichiara il Presidente di Senior Italia FederAnziani Roberto Messina riassumendo i risultati dell’incontro
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