Il 7 dicembre 2018 alle ore 18 “Attila” di Giuseppe Verdi inaugura la Stagione d’Opera 2018/2019 del Teatro alla Scala. Dirige il Maestro Riccardo Chailly, che prosegue la sua ricognizione del repertorio italiano ripercorrendo gli anni giovanili di Verdi: “Attila” segue “Giovanna d’Arco”, che aprì la Stagione 2015/2016, e prelude a “Macbeth”
In scena Ildar Abdrazakov, al suo terzo 7 dicembre, veste i panni del protagonista; Saioa Hernández, che invece debutta alla Scala, è Odabella, Fabio Sartori è Foresto e George Petean Ezio. Francesco Pittari e Gianluca Buratto rivestono i ruoli brevi ma non secondari di Uldino e Papa Leone.
L’opera
Attila rappresenta un punto nodale per quanto riguarda il coinvolgimento diretto del compositore nelle scelte riguardanti l’allestimento. Verdi indicò l’inserimento di particolari effetti di luce in corrispondenza della scena della tempesta e sorgere del sole nel Prologo e dedicò particolare attenzione alle grandi scene di massa, forse anche in vista di una possibile ripresa di Attila all’Opéra di Parigi. La descrizione del succedersi in scena di differenti condizioni metereologiche fu ispirata a Verdi dall’ode sinfonica Le désert di Felicien David che dopo aver furoreggiato a Parigi approdava a Milano, alla Canobiana, nella traduzione del Solera.
La prima assoluta, il 17 marzo 1846 a Venezia (lusingata da Verdi con la scena della tempesta e levar del sole a Rialto, anzi Rio Alto), fu un successo cui seguirono riprese a Trieste (città ancora più vicina ad Aquileia, dove si finge l’azione) e a Milano, dove il 26 dicembre 1846 aprì la Stagione di Carnevale. Qualche critico espresse riserve, ma l’entusiasmo del pubblico garantì ben 31 rappresentazioni e il ritorno tre anni più tardi in un nuovo allestimento, sempre per l’inaugurazione, che si inseriva in un clima accesamente patriottico dopo l’abdicazione di Carlo Alberto a Novara il 23 marzo e la resa di Venezia all’assedio austriaco (22 agosto).
Lo spettacolo
Dopo il clamoroso successo del debutto scaligero con l’allestimento di Tamerlano di Händel nel settembre 2017, il regista Davide Livermore è tornato al Piermarini firmando il Don Pasquale diretto da Riccardo Chailly nell’aprile 2018. Con “Attila” la collaborazione tra regista e direttore, inaugurata nel 2012 con “La bohème” a Valencia, si rinnova su un titolo complesso, in cui Verdi sperimenta soluzioni drammatiche e musicali nuove a partire da un libretto con diverse debolezze.
Livermore non precisa il tempo dell’azione, che si colloca tra gli orrori di una terra d’occupazione del secolo scorso, e punta a illuminare gli snodi psicologici del desiderio di vendetta di Odabella, e la fragilità che mina il senso di onnipotenza del protagonista.
Ma Livermore si confronta anche con l’urgenza di Verdi di trovare nuove soluzioni scenografiche per creare un allestimento suggestivo e spettacolare: le grandi scene della tempesta e dell’alba a Rio Alto e del sogno di Attila diventano occasione di impiegare le risorse tecnologicamente più avanzate del teatro di oggi, così come il compositore cercava le soluzioni più avanzate del teatro del suo tempo. Per questo al fianco di Livermore torna lo Studio Giò Forma (Florian Boje e Cristiana Picco), la cui esperienza ormai consolidata nel campo del teatro d’opera affonda le radici in un’attività multiforme che attraverso l’allestimento di grandi eventi come Expo o dei palcoscenici del pop e del rock ha assimilato tutte le tecnologie dello spettacolo del nostro tempo. La scenografia, illuminata da Antonio Castro, si avvale dei video di d-Wok, agenzia guidata da Paolo Gep Cucco e specializzata in projection mapping e in warping ovvero distorsione digitale delle immagini.
I costumi sono firmati da Gianluca Falaschi, già apprezzatissimo alla Scala per i fantasiosi e spettacolari figurini per Don Pasquale e nel 2012 vincitore del Premio Abbiati per Ciro in Babilonia al Festival Rossini di Pesaro.
La Prima Diffusa e le sue iniziative
In occasione del Sant’Ambrogio 2018 torna il palinsesto di attività di preparazione della Prima scaligera promosso da Comune di Milano e Edison insieme al Teatro alla Scala. Il programma, che include oltre 50 eventi di preparazione oltre alla proiezione in diretta dell’opera in teatri e cinema della città, è stato come di consueto annunciato nel corso di una conferenza stampa nel mese di novembre.
Gli incontri
Prima dell’intensa settimana di eventi inclusi in “Prima Diffusa”, il Teatro e le associazioni vicine alla Scala presentano un ricco palinsesto di incontri e occasioni di approfondimento:
Giovedì 22 novembre ore 18 – Amici del Loggione, via Pellico 6
Presentazione dell’opera con il M° Riccardo Chailly
Venerdì 23 novembre ore 20 – Fondazione Feltrinelli, viale Pasubio 5
Davide Livermore incontra il filosofo Giorgio Vittadini sull’attualità di Attila.
Lunedì 26 novembre ore 18 – LAC Lugano
Enrico Girardi intervista gli scenografi Florian Boje e Cristiana Picco (Studio Giò Forma)
A cura di Amici della Scala di Lugano, LAC e Cultweek
Martedì 27 novembre ore 19 – Teatro alla Scala
Intervento del M° Riccardo Chailly, intervistato in sala da Enrico Girardi prima della prova aperta – ore 19.30 – a cura di Fondazione Milano per la Scala.
Venerdì 30 novembre ore 18 – Teatro alla Scala – Ridotto dei Palchi
Incontro con i lettori di ViviMilano
Intervengono il M° Riccardo Chailly e Gian Mario Benzing
Martedì 4 dicembre – Museo Teatrale alla Scala
Apertura al pubblico della mostra La magnifica Fabbrica – 240 anni del Teatro alla Scala, da Piermarini a Botta
Mercoledì 5 dicembre ore 18 – Barrio’s, Piazza donne partigiane
Presentazione di Attila
Intervengono il M° Riccardo Chailly e l’Assessore Filippo Del Corno
Mercoledì 5 e giovedì 6 novembre ore 21 – Spazio Teatro No’hma, Via Orcagna 2
Presentazione di Attila con Stefano Jacini.
Il programma e l’intero palinsesto di Prima Diffusa 2018 sono disponibili su comune.milano.it/primadiffusaed edison.it/prima-diffusa.
Edison illumina dal 2010 l’opera che inaugura la stagione scaligera con l’energia prodotta da fonti rinnovabili. Ogni anno, l’intero fabbisogno energetico viene compensato da appositi certificati che comprovano la provenienza dell’energia da fonti pulite, evitando l’emissione in atmosfera di anidride carbonica. Da quando, nel 1883, Edison ha illuminato il Teatro alla Scala di Milano, sono trascorsi oltre 130 anni. In questo tempo l’energia è evoluta, è più intelligente, più pulita, più versatile e sempre più vicina alle persone. In questo senso, la storica collaborazione con il Teatro alla Scala e il progetto di Prima Diffusa insieme al Comune di Milano sono per Edison la conferma del percorso che l’azienda sta proseguendo con costanza e con coerenza da oltre 130 anni di attività nel settore: costruire un futuro di energia sostenibile.
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