Cambiare vita, per vivere in un Paradiso, a ottanta minuti da Milano

Pubblicato il 16 Luglio 2018 in Ideas

A vederla guidare con tanta disinvoltura,  lungo le belle strade dell’isola,  a sentirla parlare spagnolo al ristorante chic che ti vuole far conoscere, o ad assistere al dialogo che intreccia con chi sta per affittarti un’auto per strappargli le condizioni migliori, sembra che Gloria Vanni viva da sempre a Minorca. Invece, non sono neppure due anni. Giornalista di professione, oltre 34 anni vissuti a Milano, una figlia appena sposata, condivide il progetto “Casa Bonita” con un ex-marito/migliore amico, e ha trovato qui molti motivi di felicità. Per esempio, le piace andare all’aeroporto di Mahon per accogliere i suoi ospiti in arrivo, o muoversi per le stanze di “Casa Bonita”, portando in ogni camera cuscini e biancheria fresca di bucato, o allestire per i suoi ospiti il breakfast più affettuoso e goloso dell’isola, ma è felice pure quando riesce a fare un tuffo in piscina (curatissima anche questa, con acqua salata e senza cloro).

Gloria Vanni è una grey-panther doc, che ha costruito molto durante la sua vita familiare e di lavoro e che adesso ha trovato l’energia e l’entusiasmo non per tagliare i ponti con il suo vissuto (anzi, gestisce a distanza anche genitori ultra novantenni), ma per spostarsi in un paradiso d’isola, dove vive tutto l’anno, dove utilizza i servizi offerti ai Minorchini da una burocrazia che sembra proprio funzionare, dove i ritmi e la qualità di vita hanno subito profondi cambiamenti in meglio.

Ma lasciamola dire da sé perché ha fatto tutto questo.

Espatriare a Minorca. Perché ho scelto di andare a vivere nell’isola più selvaggia delle Baleari? Per diversi motivi. Primo: perché mi sono innamorata di questo spicchio di paradiso dove sono sbarcata venerdì 17 marzo 2017.

Minorca è l’isola più vicina alla mia famiglia, ai miei genitori e a mia figlia. Da maggio a settembre, Mahon è collegata a Milano con voli diretti di un’ora e 10 minuti. Da ottobre ad aprile bisogna prendere un aereo per Barcellona. Poi uno dei voli giornalieri di Vueling, compagnia low-cost spagnola e allora il viaggio Milano-Mahon, o viceversa, diventa di quattro ore.

Sono una migrante che non ha più voglia di respirare cemento. Dopo 34 anni di Milano, voglio vivere nella natura e vicino al mare. Aggiungo che l’Italia inizia a starmi un po’ stretta.

Minorca è Riserva della Biosfera da ottobre 1993 e possiede il 40% del territorio protetto, contro il 7% della media Europea. Perciò, salvo rare eccezioni, l’architettura è rispettosa dell’ambiente, tante sono le spiagge e gli angoli senza costruzioni.

Qui posso lavorare ovunque: mi basta una connessione Internet per organizzare conference call e fare comunicazione online. A Minorca il wi-fi si ottieni in poche ore. Poi, dato che la stagione turistica è di sei/sette mesi, posso dare ospitalità da aprile a ottobre. E chissà cos’altro ci inventeremo per gli altri mesi!

Minorca ha una sua identità. Mantiene le distanze dalla terraferma (“la penisola”) con proprie tradizioni, cultura, storia, gastronomia e una lingua tutta sua: il minorchino, ufficiale insieme al castigliano.

Amo il mare caldo, sono freddolosa, non riesco a fare il bagno nell’Atlantico e non vado a vivere su un’isola per nuotare solo in piscina. Ecco un altro motivo per espatriare a Minorca.

Minorca ha 131 spiagge, più di quelle di Maiorca, Ibiza e Formentera messe assieme. E che spiagge! Rocciose, di ciotoli o di sabbia rossa e ocra a nord, con vegetazione bassa per il vento di Tramontana. Con pinete mediterranee che proteggono sabbia candida e mare cristallino – nulla da invidiare a quelle caraibiche! – lungo la costa meridionale. Qui si trova Trebaluger o Trebelúger. E Casa Bonita è nella campagna a sud di Mahon.

Minorca è pulita, ordinata, rispettosa. Se trovi una carta in giro è quasi sicuramente colpa del vento. Niente cacche di cani e mozziconi di sigarette. Sembra quasi la Svizzera. Se attraversi la strada, le auto si fermano ben prima delle strisce pedonali. E nessuno si azzarda a fare inversioni a “U” in auto: si va avanti fino alla prossima rotonda e si torna indietro.

Minorca, infine, è a 30 minuti di volo da Barcellona, città cosmopolita ed effervescente dove godersi la vita a suon di cultura, gastronomia, movida… E base di partenza per esplorare tante altre meraviglie spagnole.

Per saperne di più sugli Italiani che hanno deciso di vivere a Minorca

 

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