21 settembre 2018: una data importante per quanti, medici, operatori sanitari, pazienti e famiglie, vivono quotidianamente il dramma di una patologia invisibile e devastante, qual è l’Alzheimer. Una data importante per chi vorrebbe si accendessero i riflettori su questa problematica che travolge le famiglie, gli affetti, ma che riguarda l’intera comunità sociale.
Riapre oggi in Italia, e precisamente a Brescia, alla Residenza Vittoria del Gruppo Korian, “Alzheimer in Lab”, il primo laboratorio a offrire un percorso multisensoriale a tutti coloro che vogliono vivere in prima persona la realtà attraverso gli occhi delle persone affette dalla malattia.
Il progetto, nato da un’intuizione di Ivo Cilesi (Consulente Terapie Non Farmacologichedi Korian Italia) e sviluppato dall’agenzia bresciana Amuleto Eventi, con la consulenza scientifica del Professor Marco Trabucchi (Direttore Scientifico del Gruppo di Ricerca Geriatrica di Brescia), è un viaggio interattivo che si sviluppa attraverso diversi spazi, ideati e allestiti per consentire ai visitatori di sperimentare tutte le alterazioni sensoriali indotte dalla malattia di Alzheimer (allucinazioni visive, suoni destrutturanti, arredi “normali”, ma non idonei all’adeguata percezione dei malati, effetti correttivi degli arredi terapeutici).
“Questo laboratorio, unico nel suo genere, è un’iniziativa che mira a riaccendere i riflettori sull’importanza della ricerca e della prevenzione della malattia ed è destinato ad avere un forte impatto nell’informazione e sensibilizzazione dell’opinione pubblica”, spiega Mariuccia Rossini (AD e Presidente di Korian Italia).
Un percorso “ad hoc” per un coinvolgimento totale
Durante il percorso i visitatori sono coinvolti da esperienze emozionali, sensoriali e didattico-educative di forte impatto, che li portano a riflettere sulla realtà percepita dalla persona affetta da Alzheimer.
Nella stanza Proiezione, ad esempio, il visitatore è accolto da una voce narrante che racconta, attraverso una lettera a una persona cara, la preoccupazione di un malato al quale è appena stata diagnosticata l’Alzheimer. E ancora: nella stanza dei Suoni, in un ambiente completamente buio, vengono diffuse voci che esprimono lo stato confusionale e il disorientamento del malato di Alzheimer, ponendo, ad esempio, domande quali: “dove sono?”, “chi sei?”, “chi è allo specchio?”.
La mostra, infine, comprende anche un’area dedicata all’approfondimento dei temi trattati, che coinvolge i visitatori in modo immersivo grazie al cortometraggio del regista Marco Calvise “Non temere”, un titolo che esprime le condizioni di chi è colpito dalla demenza, ma riceve il supporto adeguato per lenire le sue sofferenze.
Il mondo attraverso gli occhi dei malati
Il laboratorio si sviluppa attraverso alcune stanze – una camera da letto, una living room e un bagno – tutte caratterizzate da accorgimenti tecnici e terapeutici espressamente ideati per rendere ogni ambiente più adatto e accogliente per il malato. Colori, arredi, suoni e luci sono stati concepiti per favorire la percezione corretta degli spazi e mitigare le distorsioni sensoriali che accompagnano la malattia.
Dagli arredi comuni a quelli terapeutici: come cambia la visione della realtà…
La particolarità del viaggio sta nella possibilità per i visitatori di vedere le stanze rappresentate sia con arredi comuni, sia con arredi terapeutici: l’obiettivo del laboratorio è quello, cioè, di far capire come, con piccoli accorgimenti all’interno delle mura domestiche, si possa migliorare la qualità di vita del malato. In questa sezione della mostra, dedicata all’esposizione di complementi di arredo e oggetti di interesse per il malato con le apposite didascalie, il visitatore viene accompagnato da un’audioguida, che lo conduce verso la comprensione profonda delle motivazioni terapeutiche che hanno dettato le scelte di mobili e arredo.
L’esposizione nasce con il preciso obiettivo di essere esportabile e replicabile sia nelle altre residenze del Gruppo Korian presenti in Italia, sia in altri ambiti quali fiere, scuole ed eventi.
Gli arredi terapeutici, donati da Paolo Prampolini, Amministratore Delegato di HCH, l’azienda che ha dato un importante contributo anche agli allestimenti, sono stati definiti sotto la supervisione di Ivo Cilesi per Korian Italia.
Il progetto “Alzheimer in Lab” si inserisce nella più ampia strategia di Korian Italia per promuovere la corretta informazione e sensibilizzazione sulla malattia. Per maggiori informazioni è possibile consultare il sito dedicato alla campagna “Spezza l’indifferenza”
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