Viviamo più a lungo delle generazioni che ci hanno preceduto, e in migliore salute: è uno dei successi e dei punti di forza della nostra economia sociale di mercato, ma anche l’origine di nuove sfide e nuove opportunità che non possiamo trascurare.
La prima conseguenza del vivere più a lungo è, ovviamente, l’aumento della popolazione anziana nei prossimi decenni. L’Europa non è affatto l’unico continente con una popolazione che invecchia, ma qui il processo è più avanzato. A titolo esemplificativo, l’attuale età media in Europa, pari a 42,5 anni, è più che doppia rispetto a quella dell’Africa; gli ultra sessantacinquenni sono oggi il 20 % della popolazione, si prevede che salgano al 30 % entro il 2070; gli ultra ottantenni dovrebbero più che raddoppiare nello stesso lasso di tempo, venendo a costituire il 13 % della popolazione entro il 2070.
Questa tendenza esercita un impatto considerevole sulla vita quotidiana delle persone e sulle nostre società. Il “Libro verde sull’Invecchiamento” (con il quale la Commissione Europea ha avviato un dibattito sulle principali questioni collegate all’invecchiamento demografico in Europa, invitando gli Europei – Stati membri e singoli cittadini – a rispondere a 17 domande, tutte informate da un’ analisi approfondita delle diverse questioni. La consultazione si è conclusa il 21 aprile scorso ) inquadra il dibattito sull’invecchiamento della popolazione indicando non solo la portata dei cambiamenti, ma anche le ripercussioni sulla crescita economica, la sostenibilità di bilancio, la sanità e l’assistenza a lungo termine, il benessere e la coesione sociale.
In aggiunta, l’impatto sproporzionato della pandemia sugli anziani, in termini di ricoveri ospedalieri e decessi, ha messo in luce alcune delle sfide che l’invecchiamento della popolazione pone all’assistenza sanitaria e sociale. Le previsioni indicano inoltre un aumento del numero di persone potenzialmente bisognose di assistenza a lungo termine che, nell’UE a 27, passerà dai 19,5 milioni del 2016 a 23,6 milioni nel 2030, per toccare 30,5 milioni nel 2050.
Nondimeno, l’invecchiamento demografico offre anche nuove possibilità di creare occupazione, promuovere l’equità sociale e favorire la prosperità, ad esempio nell’economia d’argento e in quella dell’assistenza, possibilità che sono potenziate dalle transizioni verde e digitale.
“Il Libro verde” indica due concetti politici globali che permettono di realizzare una società che invecchia e prospera: invecchiamento attivo e in buona salute e apprendimento permanente. Entrambi gli approcci (livelli elevati di istruzione e buona salute) sono sinergici, sono pertinenti all’intero arco della vita e coinvolgono responsabilità individuali e collettive.
Alla luce di questi obiettivi, “Il Libro verde” individua un numero molto ampio di azioni politiche che si possono fare per prevenire o limitare le condizioni negative dell’invecchiamento. I campi di azione riguardano la vita lavorativa, la vita post- lavorativa, i servizi sociali e sanitari e il benessere psicologico. Esempi di interventi sono: la promozione di stili di vita sani, il sostegno all’apprendimento lungo tutto l’arco della vita, il rafforzamento dei sistemi sanitari e assistenziali, l’adattamento delle condizioni di lavoro, la modernizzazione della protezione sociale, il potenziamento della ricerca medica e dell’innovazione, il rinnovamento urbano, il rilancio delle zone rurali, il miglioramento dell’accessibilità di edifici, il potenziamento delle infrastrutture digitali e dei trasporti, la prevenzione della povertà e della solitudine in età avanzata, l’ assistenza a lungo termine.
Uno dei grandi temi affrontati dal Libro verde è l’equità e la solidarietà intergenerazionale. La sfida più importante consiste nel mantenere un livello adeguato di protezione sociale senza imporre oneri eccessivi alla sempre meno numerosa popolazione in età lavorativa, i cui contributi rappresentano la principale fonte di finanziamento dei sistemi di previdenza sociale.
Nella conclusione, “Il Libro verde” sottolinea che l’invecchiamento demografico produce un impatto universale su tutte le generazioni e in tutte le fasi della vita. Come tale, esso genera numerosi elementi di interdipendenza fra le generazioni che pongono le nostre società dinanzi a sfide, opportunità e interrogativi. Per questo la Commissione auspica che i giovani, gli anziani e le persone di ogni età partecipino attivamente al dibattito e alla formulazione delle risposte politiche nei loro Paesi.
Essa indica infine nel Next Generation EU il principale strumento finanziario, veicolo di sostegno e di equità fra le generazioni, che a medio e lungo termine favorirà una ripresa economica sostenibile a beneficio delle generazioni future, attraverso una combinazione di riforme e investimenti da parte degli Stati membri.
E’ importante ricordare che la maggior parte delle politiche afferenti all’invecchiamento sono di competenza degli Stati membri. Tuttavia, le risposte alla consultazione aiuteranno la Commissione Europea a formulare politiche ed azioni di sostegno, di accompagnamento e di promozione alle iniziative intraprese dagli Stati membri.
Una svolta fondamentale nella percezione dell’invecchiamento
AGE Europe, il network che rappresenta gli interessi dei Senior presso le Istituzioni europee, partecipa attivamente al dibattito sull’invecchiamento rispondendo alle domande de “Il Libro verde” ed allo stesso tempo proponendo una chiave di lettura innovativa, trasversale e globale del problema dell’invecchiamento
https://age-platform.eu/sites/default/files/EC_Consultation_Input_AGE_2021-04-20_FINAL.pdf
AGE Europe rimprovera al Libro verde di affrontare il tema dell’invecchiamento principalmente dal punto di vista del declino, della passività e della vulnerabilità e di ignorare l’esperienza delle persone anziane, il loro potenziale e il loro contributo alla società. In effetti, malgrado l’obiettivo dell’UE sia quello di promuovere un invecchiamento attivo e in buona salute e la solidarietà intergenerazionale, la narrativa alla base del Libro verde descrive l’invecchiamento come un processo di irreversibile e inevitabile perdita di capacità funzionale e, in generale, una sfida, un fardello per l’economia e per le generazioni future.
Come spiega l’Agenzia dell’UE per i diritti fondamentali nella relazione del 20186, l’approccio fa la differenza.
La prima richiesta importante che AGE rivolge all’UE e’ quindi quella di affrontare l’invecchiamento come una questione di uguaglianza, mirando a sostenere i diritti umani in modo equo a tutte le età e ad affrontare tutte quelle barriere che impediscono di vivere in modo equo e libero, da pari a pari, anche quando saremo più grandi.
Una strategia per la parità di diritti a tutte le età, in effetti, offre diversi vantaggi:
- Inquadrerebbe tutte le diverse questioni incluse nel Libro verde, come l’istruzione e l’apprendimento lungo tutto l’arco della vita, l’accesso ai servizi sanitari e di assistenza, la protezione sociale e il lavoro e l’accesso al mercato del lavoro come diritti che devono essere garantiti equamente a tutte le età . Essa costituirebbe inoltre un quadro politico globale che aiuta ad identificare opzioni e strumenti politici che la Commissione europea e gli Stati membri possono adottare nelle aree tematiche coperte dal Libro verde.
- Integrerebbe l’acquis dell’UE esistente, che include già strategie su genere, disabilità, bambini, LGBTI +, Rom in linea con la priorità dell’UE di costruire un’Unione per l’uguaglianza. Consentirebbe inoltre all’UE di affrontare meglio le disuguaglianze nel corso della vita e di combattere le forme combinate di discriminazione (es: Rom anziani)
- Garantirebbe coerenza nel modo in cui l’invecchiamento viene affrontato nelle politiche dell’UE, (mainstreaming), coerenza nei concetti chiave, negli approcci e nella terminologia utilizzati nelle diverse politiche e iniziative quando esse riguardano l’invecchiamento. Per fare un esempio, quando si tratta di combattere le disuguaglianze socioeconomiche, il modo migliore per garantire l’uguaglianza in età avanzata è quello di garantirla nel corso della vita delle persone di tutte le età, compreso la vecchiaia.
Cronologia di una rivoluzione silenziosa
Maggio 2020 – Il tema dell’invecchiamento è di grande attualità nelle agende politiche. Il Covid mette in luce nuove dimensioni del problema. AGE Europe pubblica un Rapporto sui diritti umani degli anziani in tempi di pandemia
Giugno 2020 – I cambiamenti demografici preoccupano i policy makers dei Paesi sviluppati. La UE adotta la 1° relazione sul L’impatto dei cambiamenti demografici in Europa
Dicembre 2020 – Le Nazioni Unite adottano “Il Decennio dell’Invecchiamento in buona salute (2021-2030)” largamente sottoscritto da molteplici organismi internazionali, governi, accademia e media.
Gennaio 2021 – Il Libro Verde sull’invecchiamento della popolazione della Commissione Europea apre il dibattito diretto con i cittadini sul cambiamento demografico più importante
Marzo 2021 – Con il 1° rapporto mondiale sull’Ageismo, le Nazioni Unite lanciano la sfida alla discriminazione basata sull’età. Parte la campagna mondiale contro l’Ageismo!
Aprile 2021 – AGE Europe propone alla UE un cambiamento radicale della percezione dell’invecchiamento: da declino e vulnerabilità a parità di diritti ad ogni età
FONTI
Il contenuto di questo articolo si avvale delle seguenti sorgenti:
- Pagina web della demografia (EC)
- Parare gli effetti dell’invecchiamento demografico (EC)
- Libro verde sull’invecchiamento demografico (EC)
- Towards an EU Age Equality Strategy: Delivering equal rights at all ages
- Decade of Healthy Ageing (2021-2030)
- Global report on ageism (who.int)
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