La tradizione della Commedia dell’Arte rivive in chiave moderna al “Teatro Testaccio” di Roma

Pubblicato il 8 Novembre 2017 in Outdoor Spettacolo

In uno dei quartieri storici della Capitale, nasce negli anni Settanta un piccolo teatro grazie alla dedizione e all’impegno di un gruppo di giovani attori, desiderosi di portare su un piccolo palcoscenico spettacoli sperimentali, commedie dissacranti e storie a volte dimenticate. Un palazzo storico, un grande spazio con le volte a botte e un foyer che ricorda una casa Liberty sono l’ambientazione del Teatro Testaccio.

Seguendo l’idea iniziale di riscoperta della tradizione, durante questa stagione 2017-18 il cartellone del teatro ospita una rassegna dedicata alla Commedia dell’Arte, messa in scena dalla Bottega dei Comici. Compagnia nata dall’incontro di giovani attori che studiano in diverse Accademie teatrali di Roma con le maschere della Commedia dell’Arte, è diretta da Gabriele Guarino, già allievo del maestro Claudio De Maglio. L’idea nasce dal desiderio di farsi portatori di un artigianato teatrale la cui realizzazione è sì nel prodotto costruito e offerto, ma soprattutto, e proprio per questo, nelle modalità con cui esso viene generato. Una bottega quindi in cui apprendisti artigiani di teatro generano, e curano con amore ogni fase della messa in scena, trovando nella Commedia dell’Arte non tanto un genere teatrale a cui dedicarsi, quando uno stile di approccio alla vita, guardata attraverso le verità e le urgenze che le maschere sanno tirar fuori. La compagnia va in scena con  gli attori Gabriele Guarino, Valentina Puccini, Alessio Sapienza, Luca Gabos, Micaela Bonito e Lorenza Sacchetto.

Tutti gli spettacoli della Commedia dell’Arte in scena al Testaccio sono un’idea-regalo perfetta per conoscere o riscoprire la madre della storia teatrale italiana, spesso dimenticata e relegata a un passato lontano.


Da venerdì 1 a domenica 3 dicembre

locandieraLA LOCANDIERA

con La Bottega dei comici

La storia de “La Locandiera”, commedia scritta da Carlo Goldoni nel 1750, si incentra sulle vicende di Mirandolina, astuta donna che gestisce a Firenze una locanda ereditata dal padre. Mirandolina viene costantemente corteggiata dagli uomini che frequentano la locanda, dal Marchese di Forlimpopoli, aristocratico decaduto, e dal Conte d’Albafiorita, un mercante che, arricchitosi, è entrato a far parte della nuova nobiltà.

I due personaggi rappresentano gli estremi dell’alta società veneziana del tempo. L’astuta locandiera, da buona mercante, non si concede a nessuno dei due, lasciando intatta l’illusione di una possibile conquista.

Una locandiera che agirà tutta intorno ad un grande tavolo, tavolo da gioco e tavolo da pranzo, così è chiaro che cosa avviene sopra e meno chiaro che cosa avviene sotto, con i personaggi che appariranno e scompariranno tra una moltitudine di costumi del repertorio del teatro di Goldoni.

 

Un gioco insomma che coinvolgerà i protagonisti nel mondo caro a Goldoni, mettendo in luce tutta la genialità della sua drammaturgia.


Da venerdì 5 a lunedì 8 gennaio 2018

EMPANADA, SCULTORE DI ME STESSA

con Luca Gabos

 

Che succede se un Capitano a un certo punto della sua vita scopre di sentirsi Servetta?

È il caso dello scultore argentino Fernando Chorizo, che scolpendo un calice per un Cardinale, sente dentro di sé manifestarsi l’anima di Empanada, e inizia una lotta con e contro se stesso che lo porterà a una scelta definitiva e inevitabile: diventare donna.

La tematica dell’identità sessuale, di cui la maschera della Servetta è simbolo, è analizzata come una questione di anima e corpo e quindi si installa nel rapporto tra maschera e rivelazione, laddove la maschera è forma, codice, e come tale deve essere abbandonata, per tornare alla nudità primordiale dello Spirito.

“Empanada, scultore di me stessa” è la commovente storia di un percorso di svelamento della natura, attraverso la metafora della maschera e della materia.


Da venerdì 2 a domenica 4 febbraio 2018

DON CHISCIOTTE

Pantalone e Piombino salgono sul palco per raccontare di come sono sfuggiti dalla forca grazie a Don Chisciotte, a Sancho Panza. A partire dall’ultimo desiderio dei condannati a morte prendono il via le avventure di una delle coppie comiche più famose della storia della letteratura, filtrate dall’estro dei due saltimbanco che arrancano nel tentativo di procrastinare l’esecuzione, tra mulini a vento ed eserciti di pecore. Una storia raccontata attraverso una girandola di travestimenti e giochi ritmici, per riflettere e ridere sull’uomo e le sue battaglie perse.


Da venerdì 16 a domenica 18 marzo 2018

Lilliputto e lo scontro di inciviltà 

La commedia racconta la vicenda di un Capitano siciliano che vuole riunire la Sicilia al Continente e invadere l’Europa con un esercito di immigrati clandestini e si troverà dinanzi alle diverse “inciviltà” del mondo “civile”. Si parte dalla storia raccontata da Jonathan Swift ne “I viaggi di Gulliver”: Lilliputo da parte della popolazione dei Lillipuziani e un giorno decide di unificare l’isola con il continente. Ma ciò che trova sul suo cammino fa riflettere sul concetto di giusto e sbagliato, di civile e incivile.


Da venerdì 6 a domenica 8 aprile 2018

STORIE DI TESTACCIO

Per l’ultimo spettacolo in programma, la Bottega dei Comici usa la commedia dell’arte per raccontare un quartiere dei giorni nostri. “Storie di Testaccio” si basa sulla raccolta delle testimonianze e aneddoti degli abitanti del quartiere di Testaccio, rendendolo vero protagonista nelle sue vicende più sconosciute e divertenti. Un canovaccio originale che mette in scena amori, rancori, leggende di uno dei luoghi simbolo della Roma più vera e reale.


Altre info sul sito del Teatro Testaccio 

Indirizzo: via Romolo Gessi, 8 Roma
Telefono: 06/575. 5482

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