Il Progetto di cui parliamo in questo Speciale è del Comune di Milano ed è attivo solo sul territorio cittadino. Ma la sua utilità si è diffusa anche oltre i confini regionali, come dimostra la testimonianza della signora Renata (gennaio 2015).
“Sono nata e cresciuta a Milano ma, una volta sposata, mi sono trasferita a Novara con mio marito. A Milano non ho lasciato solamente tanti ricordi, ma soprattutto i miei anziani genitori. Mamma Clara e papà Remo sono ancora molto arzilli, autonomi e per fortuna con una salute discreta; ci sentiamo tutte le sere e, almeno una volta alla settimana, riesco a tornare a trovarli, anche se solo per qualche ora.
E’ ovvio che non sono mai totalmente tranquilla, pensandoli così lontani: se uno dei due non si sentisse bene mi chiamerebbero, ma ora che riesco a raggiungerli… non ci voglio neanche pensare…
Questa ansia è sempre latente, ma qualche mese fa ho trovato la soluzione per stare più tranquilla: leggendo un articolo sul giornale locale Quattro, scopro l’iniziativa “”Cittadini più Coinvolti & più Sicuri”. Capisco che può fare al caso mio e contatto subito la responsabile del Progetto, la dottoressa Zazzi che mi dettaglia meglio tutti gli strumenti che i miei genitori potrebbero iniziare a usare.
Dopo qualche giorno torno in città in visita a mamma e papà e racconto anche a loro cos’è il Progetto e come potrebbe essere loro utile: apprezzano l’idea e decidiamo di fissare un appuntamento con una Volontaria di zona che ci spiegherà meglio il da farsi. Grazie alla signora Carla, che anche in mia assenza segue passo passo i miei familiari nelle varie pratiche da preparare (moduli da compilare con i dati anagrafici, preparazione dell’elenco dei numeri ICE, raccolta con la collaborazione del Medico di base del profilo medico-sanitario), in poco tempo entrano in possesso della Busta Rossa e della CIS Carta d’Identità Salvavita, fatta per entrambi i genitori.
Ora, quando me ne vado e chiudo la porta della casa della mia infanzia, vedo la Busta rossa, che fa bella mostra di sé accanto al citofono: un piccolo segno che ha il potere di tranquillizzarmi e di farmi vivere in modo più sereno la lontananza forzata da mamma Clara e papà Remo”.
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