Amore senior al cinema

Pubblicato il 25 Aprile 2017 in
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“Sul lago dorato”

All’inizio di tutto c’è Sul lago dorato. Era il 1981, tempo non sospetto per raccontare sullo schermo l’amore nella terza età. Bisogna anche dire che loro erano Henry Fonda e Katharine Hepburn, per la prima volta insieme sul set. Abbinata vincente che valse un Oscar a entrambi. Il primo per lui, al suo ultimo film, il quarto per lei, record tutt’ora imbattuto. Fonda aveva 76 anni, la Hepburn due di meno. La storia, semplice e lineare, metteva in scena un’anziana coppia, stanca e disillusa, ritirata in uno chalet, il cui rapporto veniva rivivificato dall’arrivo di un nipote acquisito. Celebre la scena del bacio, ripresa poi in chiave satirica in un episodio dei Simpson. E grande successo al botteghino tanto che il film venne superato negli incassi solo dal blockbuster “I predatori dell’arca perduta” di Steven Spielberg. Da allora il cinema si è sempre più occupato di amori senili anche perché nei decenni successivi il numero degli over 65 è andato crescendo in maniera esponenziale e non solo nei paesi ricchi. Recenti studi ipotizzano che entro il 2050 saranno un miliardo e mezzo in tutto il pianeta. Dunque un target interessante anche dal punto di vista commerciale tanto che i primi ad accorgersene sono stati i creativi della pubblicità. Ma per tornare al cinema, lo sviluppo di sceneggiature con protagonisti senior ha seguito il trend del loro incremento demografico. E il messaggio è tanto semplice quanto diretto: superare una certa età non significa essere espulsi dalla sfera dei sentimenti, anzi i senior possono avvalersi di quelle capacità che ai giovani fanno difetto: la saggezza, la voglia di rinnovarsi e, perché no, l’esperienza e la conoscenza delle migliori strategie di conquista.

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“Qualcosa è cambiato”
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“Tutto può succedere”

MOSTRI SACRI AL LAVORO Sempre negli anni ’80 del secolo scorso, altri due mostri sacri di Hollywood, Jack Nicholson e Shirley McLaine, danno vita a una storia d’amore over 50 in Voglia di tenerezza (1983). Anche qui con nipotini al seguito a fare da collante. Bisogna però arrivare al 1997 e a Qualcosa è cambiato di James Brooks per ritrovare un Jack Nicholson, allora 60enne, alle prese con una fiamma di 26 anni più giovane: Helen Hunt. Anche in questo caso Oscar a entrambi gli attori. È però con il nuovo millennio che la tendenza si diffonde e si diversifica nei generi, uscendo dalla sfera del dramma (più o meno lacrimevole) per allargarsi anche alla commedia. E i titoli si moltiplicano. Ancora Nicholson è il conteso oggetto del desiderio di madre e figlia (Diane Keaton e Amanda Peet) in Tutto può succedere (2004) della regista Nancy Meyers. Scena cult: lui che barcolla nel corridoio dell’ospedale sotto sedativi con il camicione dei pazienti aperto sul didietro.

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“E’ complicato”
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“Il matrimonio che vorrei”

FIAMME DI ANDATA E RITORNO Alla categoria dei ritorni di fiamma possiamo invece ascrivere due film usciti a un anno di distanza con la stessa protagonista femminile, la camaleontica Meryl Streep. Su un revival sentimentale si gioca infatti il musical Mamma mia! (2008) di Phyllida Lloyd con il terzetto di sex symbol Pierce Brosnan, Colin Firth e Stellan Skarsgard a fare da harem maschile a una mamma single, innamorata più della propria libertà che dei legami stabili. Discorso simile a quello messo in scena in È complicato (2009) ancora da Nancy Meyers. Qui Meryl Streep è una signora divorziata che ritrova l’amore dell’ex marito (coetaneo) risposato con una donna molto più giovane di lei. Passione clandestina che si complica con l’arrivo di un quarto pretendente che allarga il già complicato triangolo sentimentale. I maschietti della situazione sono Alec Baldwin e Steve Martin. Ancora Meryl Streep è la protagonista del Matrimonio che vorrei (2012) di David Frankel in cui fa coppia con Tommy Lee Jones.

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“Mai così vicini”

Coppia attempata e abitudinaria ancorché fedele e felice. Ci manca solo un po’ di pepe. Che arriva, non senza fatica, dopo una lunga e laboriosa terapia psicologica. Sui caratteri opposti, che naturalmente si attraggono, gioca, invece,, la storia di Mai così vicini (2014) di Rob Reiner con Michael Douglas e Diane Keaton. Vedovo, scorbutico, egoista e anche un po’ prepotente lui, artista, sognatrice, generosa e sempre disponibile con tutti lei, vedova a sua volta. Vicini di casa, per giunta. Costretti a spupazzarsi la nipotina di lui che fa da miccia al divampare di un sentimento imprevisto e imprevedibile. Come si vede siamo tornati dalle parti del Lago dorato, anche se la storia, i personaggi e neppure gli interpreti sono all’altezza dei precedenti.

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“La moglie del cuoco”
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“Party girl”

TRICOLORE IN ROSA Il tema “senior in love” non è comunque appannaggio della sola Hollywood. I cugini d’Oltralpe, per esempio, hanno affrontato a loro volta il tema con due film usciti entrambi nel 2014: La moglie del cuoco di Anne Le Ny e Party Girl di Marie Amachoukeli, Claire Burger, Samuel Theis.

Il primo è una commedia ambientata nel mondo degli chef stellati, il secondo rasenta più il dramma e racconta la storia di una donna sulla sessantina che si comporta, anche in amore, come quando di anni ne aveva 20 e ammiratori a frotte che le cascavano ai piedi. Dei tanti, ormai, è rimasto solo Michel, convinto che tenacia e perseveranza, alla fine, avranno la meglio sulla volubilità della donna. Piccola nota a margine, spesso gli amori senili sono portati sullo schermo, come qui, da registe donne, indice forse di una maggiore sensibilità al tema da parte dell’universo femminile.

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“Tutta colpa di Freud”

SORRENTINO, TORNATORE & C. E in Italia, terra di anziani ai primi posti nella graduatoria mondiale della longevità? Anche qui gli esempi sono ormai numerosi. A cominciare da Tutta colpa di Freud (2014) di Paolo Genovese con Marco Giallini, Anna Foglietta, Vittoria Puccini, Alessandro Gassman. Commedia leggera giocata sugli intrecci tra un genitore cinquantenne divorziato, la figlia che ha una relazione con un uomo della sua età, marito infedele della donna di cui egli stesso è innamorato. Anche se non strettamente legato al tema può essere annoverato nel gruppo anche Youth (2015) di Paolo Sorrentino. Quantomeno per l’interessante riflessione sullo scorrere del tempo che trascina con sé, fatalmente, anche tutti gli amori. Dai venti agli ottant’anni. Ma tra i registi italiani quello che ha dato i risultati migliori sull’argomento è senza dubbio il sessantunenne Giuseppe Tornatore con i suoi due ultimi film.

"La migliore offerta"
“La migliore offerta”
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“La corrispondenza”

La migliore offerta (2012) racconta l’amore senile e folle di Virgil Oldman (uno strepitoso Geoffrey Rush), antiquario, collezionista, maniaco dell’ordine e dell’igiene, per Claire (Sylvia Hoeks), giovane ereditiera affetta da agorafobia. Un thriller quasi poliziesco che del sentimento amoroso fa la leva per una storia esemplare di inganno e menzogna. Proprio come un dipinto falso nei confronti di un quadro d’autore. Nel successivo La corrispondenza (2016) il tema è una struggente storia d’amore tra un maturo professore di astrofisica e una sua allieva. Struggente perché capace di continuare anche dopo un’assenza irreversibile, grazie alla tecnologia.

La realizzazione del sogno, vecchio come il mondo, dei cuori uniti per l’eternità. Gli interpreti sono Jeremy Irons e la modella ucraina Olga Kurylenko.

TRA FANTASIA E REALTÀ Non di amore, ma di amicizia tra uomini senior e giovani donne si parla infine in Lo stagista inaspettato (2015) di Nancy Meyers con Robert De Niro e Io, Daniel Blake (2016) di Kean Loach. Anche questo si sta rivelando un terreno fertile per sceneggiatori e registi, destinato a ulteriori e interessanti sviluppi visti i successi e i premi ottenuti dai due titoli citati. Ma chiudiamo con gli amori senili di un maestro del cinema: Luis Buñuel. In tutti i film del regista spagnolo le coppie sono sempre sbilanciate quanto a età, con lui molto più anziano di lei. Si tratta di un retaggio personale dell’autore, figlio primogenito di una coppia di quel tipo. Suo padre Leonardo aveva infatti 28 anni in più della moglie, María Portolés. Tornato ricco da Cuba dopo la Guerra Ispanoamericana del 1898 aveva sposato la ragazza più giovane e bella del paese. Potenza del denaro nella Spagna rurale di fine ‘800.

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“Tristana”

Tra le tante coppie di questo tipo ricordiamo don Lope e Tristana nell’omonimo film del 1970 magnificamente interpretati da Fernando Rey e Catherine Deneuve. Con l’attore che concede il bis in Quell’oscuro oggetto del desiderio (1977) dove il personaggio di lei è surrealisticamente sdoppiato tra due diverse interpreti, Ángela Molina e Carole Bouquet. Unico caso inverso (lui giovane e lei anziana) è la coppia di amanti clandestini zia-nipote nel Fantasma della libertà (1974). Qui peraltro Buñuel rimescola ancor più le carte con tocco surreale mostrando la donna nuda con un corpo giovanile: potere della fantasia o fantasia al potere? In ogni caso la realtà supera sempre la fantasia cinematografica come dimostra la coppia regina delle elezioni presidenziali francesi: Émmanuel Macron e Brigitte Trogneux, 40 anni lui, 64 lei. Et que vive l’amour! A tutte le età.

 

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