La storia di Chiaretta: il farmaco migliore per me

Pubblicato il 30 Maggio 2016 in

Mi sono fatta una promessa

Sono Chiaretta: non è il vezzeggiativo di Chiara o simili, è proprio il mio nome all’anagrafe, quello che mamma e papà hanno scelto per me, con tutta la tenerezza che commuove i genitori all’arrivo della primogenita. Sono dunque seguite altre cinque figlie femmine e battesimi più altisonanti. Sono nata in una frazione di una frazione di un paesino nel parmense, ma al limitare con i confini liguri, semi inghiottita da i boschi fitti fitti degli Appennini. Tra me e l’ultima delle mie sorelle ci sono anni a sufficienza per un ricambio generazionale e potremmo essere due estranee, e invece siamo da sempre un piccolo clan. Per me che non mi sono mai sposata poi, la mamma ormai centenaria e tutta la discendenza di nipoti e bisnipoti, sono anche una parte importante del mio universo di affetti.

La mia storia è presto detta. Nonostante abbia superato l’età della pensione, non avendo una famiglia mia, o chissà che impegni a cui dedicarmi, rimando di anno in anno di ritirarmi e continuo a servire il quartiere del circondario del Ponchielli al bancone della farmacia in cui lavoro da quasi quarant’anni; quando chiudo la serranda del negozio, invece, faccio una spesina viziosa e torno a casa. Mi rendo conto che da single attempata, sto diventando una vecchia zitella! Per passare il resto del tempo, infatti, cucino le ricette “della nonna”: i ravioli a caramella, la bomba di riso, la torta di patate piasenteina, lo sformato di riso e zucchine… e i dolci! La mia preferita è la crostata “chiusa” con la marmellata di prugne e gli amaretti bagnati nel caffè. Grazie al cielo ho molti piccoli parenti mangioni e posso distribuire scorte settimanali, altrimenti, golosa e sregolata come sono, finirei per rotolare… ad ogni modo, anche se non sono certo una silfide, non si può nemmeno dire che sono una di quelle matrone che devono indossare solo pastrani. Credo che l’infanzia campagnola, le castagnate e i pomeriggi con le brache rivoltate e i piedi dentro il Taro gelido mi abbiano messa al sicuro dall’invecchiamento precoce. Vedo così tante signore, anche più giovani di me, in fila alla farmacia per una dose di acido ialuronico o per gli integratori dimagranti, che ringrazio il cielo di avere avuto una giovinezza rurale che mi ha reso sana e -solo un po’- robusta. Non voglio dire che sono fascinosa, ma che sono abbastanza ben conservata si!

Eppure… eppure sono sola. Nessun innamorato mi si è affezionato a sufficienza per volermi restare accanto “finché morte non ci separi” e d’altronde, a questo punto, mi basterebbe un compagno affettuoso con cui chiacchierare nel lungo viaggio verso la casa cantoniera che ho acquistato a Mattinata lanciandomi in un’asta fortunata: in cambio offrirei la vista dell’oliveto e del mare e fette generose di torte dolci e salate.

Oltre alla mia famiglia numerosa, mi tiene allegra e occupata anche la vita di quartiere: aggiungo all’impegno del lavoro anche del volontariato come insegnante di italiano agli stranieri, non mi perdo mai i giovedì del Cinecircolo e il pilates alla Palestra Popolare… ma, evidentemente, non mi stanco abbastanza: infatti sono un’insonne senza speranza.

Di notte sono più vispa che di giorno e per fortuna esiste internet e tutti i suoi passatempi h24: mi incaponisco nei tornei di burraco on-line, affitto film d’essai, spulcio siti di cucina, di rimedi naturali, di notizie e curiosità. E, intanto, ahimè, pesco senza ritegno dal sacchetto delle sansavriin (le giuggiole per chi non mastica il dialetto cremonese).

Potrei sembrare una senior in confidenza col web: ho un profilo Facebook, faccio acquisti on line e sono registrata in tutti i portali di notizie o offerte che mi interessano, e invece ho un grande pudore nel socializzare via chat, sopratutto m’inibiscono i siti d’incontri. Di recente, però, ho cominciato ad appassionarmi a Grey Panthers, sopratutto ai forum e, anche se non mi sono ancora intromessa, mi ritrovo quasi sempre negli articoli e nelle discussioni degli iscritti e sono sempre più tentata di rivelarmi e dire la mia. Per giunta ho notato che GP presenta Meetic Affinity e mi è suonato il campanellino: credo che potrebbe essere questo il sito giusto per fare delle amicizie senza malizia, per trovare dei coetanei che mi somigliano, disposti a conoscermi meglio anche di persona. E poi ho messo a fuoco che usare il tramite di un portale specializzato mi mette al sicuro da incontri con persone troppo “eccentriche” o che architettano profili costruiti ad arte per ingannare i sentimenti o le finanze dei meno sgamati o dei romantici!

Che altro dire di me e della mia socievolezza affossata dalle paturnie paranoiche: è ora che mi decida sul da farsi!

Per sbloccare la situazione mi sono fatta una promessa: da domani, come incoraggiamento a non dare tempo al tempo, comincio a tenere il conto del denaro che incasso in cosmetici anti-età, quando arrivo alla somma che mi da agio di invitare a cena un nuovo amico nel mio ristorante preferito m’iscrivo a Meetic Affinity e, se vorrò accomodarmi davanti a un trionfo di gnocco fritto e coppa, dovrò scegliere un commensale tra quelli che avrò conosciuto in rete!

Prova anche tu a registrarti a Meetic Affinity: 7 giorni di navigazione free!

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