Whiplash
regia e sceneggiatura , Damiel Chazelle cast Miles Teller (Andrew Neiman), J.K. Simmons (Terence Fletcher), Melissa Benois (Nicole), Paul Reiser (Jim Neiman), Austin Stowell (Ryan Connelly) genere drammatico durata 105′
Opera prima di un giovane regista trentenne, il “colpo di frusta” del titolo si riferisce a un brano jazz declinato a più riprese nel corso della storia in quanto cavallo di battaglia dell’orchestra del conservatorio Shaffer di New York, la Scala per questo genere di musica. Docente e direttore della band che lo esegue è il carismatico Terence Fletcher, il cui giudizio, agognato e temuto allo stesso tempo, può fare la fortuna di ogni allievo o precipitarlo agli inferi. Fletcher, insomma, è una specie di sergente maggiore Hartman di Full Metal Jacket con gli spartiti al posto dei percorsi di guerra. Ma l’approccio con le reclute, pardon, con gli emuli di Louis Armstrong, è lo stesso. Anche nelle motivazioni: tirar fuori il meglio di ciascuno di loro oppure indurli a cambiare strada.
Succede così che il batterista diciannovenne Andrew Neiman finisce nel mirino di Fletcher che, con sadica costanza, unisce la carota al bastone (più il secondo della prima) fino a quando il ragazzo rischia la pelle pur di suonare in un importante concerto. Nel frattempo gli affetti sentimentali si sono persi e anche quelli familiari rischiano grosso.
Ennesima declinazione cinematografica del “sogno americano” il film si lascia vedere innanzitutto per la buona prova d’attore dei due protagonisti con un J.K. Simmons che si è ampiamente guadagnato sul campo, pardon sulla pedana, l’Oscar come comprimario. La regia asseconda efficacemente la musica mettendosi spesso al servizio della colonna sonora, decisamente gradevole anche per chi non impazzisce per il jazz. Nel complesso un film garbato, senza pretese artistiche, ma di buona fattura. Come quelli, si presume, che accomunano il giovane Andrew e il vecchio genitore Jim davanti a un secchiellone di pop corn.
Allora perché vederlo?
Per capire quanto sia studiata a tavolino la famosa “improvvisazione” della musica jazz.
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