Leviathan
regia e sceneggiatura Andrej Zvjagincev cast Aleksej Serebrjakov (Nikolaj “Kolija” Sergeyev), Vladimir Vdovichenkov (Dimitri), Roman Madjanov (Vadim), Elena Ljadova (Lilija), Anna Ukolova (Angela) Sergej Pochodaev (Roman) Aleksej Rozin (Pasha) genere drammatico durata 136′
Nel profondo nord della Russia europea, una storia tra pubblico e privato. Il pubblico è un sindaco mafioso e corrotto che vuole impadronirsi di un terreno a scapito della famiglia che ci vive, in una modesta casa con officina. Il privato è appunto la vicenda personale di Kolija, il padrone del terreno, della sua seconda moglie Lilija, di suo figlio Roman e di Duma (Dimitri), suo vecchio commilitone ora avvocato salito da Mosca per dargli una mano. Ne esce il ritratto di una società al nero dove i vecchi vizi della burocrazia zarista e sovietica si sommano ai metodi spicci del Putinismo rampante mentre sul fronte più intimistico, l’odio del ragazzino per la matrigna e la sbandata della donna per il bel tenebroso amico del marito innescano il dramma nel dramma.
Lento, pesante, molto “sovietico” nella forma, con lunghi dialoghi e una fotografia statica (oltre che plumbea), il film sembra uscito da uno di quei festival anni ’70 del cinema d’oltrecortina in perpetua ricerca del disgelo. Ma o ti chiami Tarkowskij, e allora ti puoi permettere due ore e un quarto di verbosi dialoghi a camera fissa, oppure ottieni solo il risultato di diluire una storia che potrebbe essere avvincente in una collosa brodaglia soporifera.
Allora perché vederlo?
Per capire come mai quel sincero democratico di Vladimir Putin è sempre in sella.
Non condivido assolutamente il giudizio di Auro Bernardi sul film.
Per me il regista, riesce perfettamente a rappresentare uno spaccato di società russa sconvolgente, un’autentica denuncia dello sviluppo post-comunista. Grande sceneggiatura, fotografia bellissima e inquadrature forti che rendono molto bene nel paesaggio e nelle singole scene la presenza di un potere oscuro e minaccioso, azzeccatissimi i riferimenti biblici.
Film molto interessante.