Se Dio vuole
regia Edoardo Falcone sceneggiatura Edoardo Falcone, Marco Martani cast Marco Giallini (Tommaso) Alessandro Gassman (don Pietro) Laura Morante (Clara) Ilaria Spada (Bianca) Edoardo Pesce (Gianni) Enrico Oetiker (Andrea) Carlo De Ruggeri (Pizzuti) genere commedia durata 87′
Opera prima, film di Interesse Culturale (con relativo contributo economico ministeriale) nonché David di Donatello per il miglior regista esordiente. Con tale serie di riconoscimenti, lo spettatore potrebbe pensare di trovarsi di fronte a un film epocale, qualcosa tipo Ossessione di Visconti o I pugni in tasca di Bellocchio (a proposito: lo ripropongono in sala, andate a vederlo).
E invece, segno dei tempi, il film di Falcone (noto alle cronache come sceneggiatore di colonne del cinema tipo Massimo “Cipollino” Boldi e Vincenzo Salemme) non è altro che l’ennesima commediola all’italiana, bolsa e melensa, che cavalca le minuzie della cronaca. In questo caso il nuovo corso Vaticano di papa Francesco e l’eterno, irrisolto conflitto tra fede e ragione.
I personaggi sono appena abbozzati, con una preoccupante propensione allo stereotipo. In particolare quelli femminili. Clara e Bianca, madre e figlia, sono relegate al puro ruolo di belle statuine e fa male al cuore vedere una signora della scena come Laura Morante arringare un’assemblea di liceali rispolverando vecchi slogan. Nemmeno i comprimari maschi, Gianni, Andrea e via scemando, sono messi meglio e pensare che Edoardo Pesce, per esempio, è un ottimo caratterista. Basterebbe sfruttarlo a dovere.
Si salvano solo i due protagonisti, Gassman e Giallini, non solo perché i rispettivi personaggi hanno almeno qualche sfumatura in più rispetto al piattume generale, ma anche perché le cose migliori del film il regista-sceneggiatore le riserva proprio ai dialoghi tra i due. Che non si parlano di religione, ma di umanità e dell’umanità marginale ed emarginata come solo nelle metropoli contemporanee.
Allora perché vederlo?
Per avere almeno una vaga idea delle periferie urbane (e umane).
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