Sono 12 i finalisti del Premio Innovazione Digitale in Sanità 2016 della School of Management del Politecnico di Milano.
Il riconoscimento dell’Osservatorio Innovazione Digitale in Sanità, giunto alla settima edizione, punta a creare occasioni di conoscenza e condivisione dei migliori progetti della Sanità Italiana per capacità di utilizzare le tecnologie digitali come leva di innovazione e miglioramento.
Finalisti nella categoria “Processi gestionali”
L’Azienda Ospedaliera IRCCS Arcispedale Santa Maria Nuova di Reggio Emilia
l’Azienda Sanitaria Locale Monza e Brianza
l’IRCCS Istituto Ortopedico Galeazzi di Milano
Riconoscimento nell’area “Processi clinico-sanitari”
Ospedaliero-Universitaria Consorziale Policlinico di Bari e
l’Associazione non profit Vidas
“Relazione con il cittadino”
L’IRCCS Istituto Clinico Humanitas e
il Laboratorio Analisi Valdes di Cagliari
“Sanità in rete”
L’Azienda Sanitaria dell’Alto Adige,
l’Azienda Socio-Sanitaria Territoriale Grande Ospedale Metropolitano Niguarda di Milano e
l‘ISMETT (Istituto Mediterraneo per i Trapianti e Terapie ad Alta Specializzazione) di Palermo
Categoria “Servizi regionali”
La Regione Autonoma Valle d’Aosta e
I progetti finalisti del Premio Innovazione Digitale in Sanità 2016 sono stati presentati al pubblico mercoledì 4 maggio dalle ore 14.00 in occasione del convegno “Innovazione Digitale in Sanità: non più miraggio, non ancora realtà” di presentazione della ricerca dell’Osservatorio Innovazione Digitale in Sanità della School of Management del Politecnico di Milano, che si terrà presso l’Istituto Mario Negri di Milano.
A seguito delle valutazioni di una giuria qualificata, il riconoscimento sarà consegnato alle strutture sanitarie che si sono distinte nella capacità di utilizzare le moderne tecnologie digitali come leva di innovazione e miglioramento nel mondo della Sanità. “Il Premio Innovazione Digitale in Sanità ha l’obiettivo e di generare un meccanismo virtuoso di condivisione delle esperienze di eccellenza nel panorama della Sanità digitale – dice Chiara Sgarbossa, Direttore dell’Osservatorio Innovazione Digitale in Sanità – così da mettere in luce i benefici derivanti dall’adozione di moderne tecnologie digitali come leva per migliorare i processi e l’organizzazione. I dodici progetti finalisti rappresentano esempi di best practice nell’uso delle tecnologie digitali nel mondo della Sanità, che abbiamo deciso di valorizzare con una presentazione pubblica in vista della valutazione della giuria che determinerà i vincitori dell’edizione 2016”.
Processi gestionali
l’Azienda Ospedaliera – IRCCS Arcispedale Santa Maria Nuova è in finale nella categoria “Processi gestionali” per il percorso di informatizzazione dei comparti operatori e del processo chirurgico, che nel 2012 e entrato a regime con il sistema informativo di sala operatoria, completamente integrato con il resto del sistema aziendale (anagrafica, dati clinici e amministrativi, per la gestione elettronica della cartella clinica chirurgica e per il supporto completo alle attività di pianificazione, rilevazione clinica, checklist di intervento, tracciamento del paziente, misurazione dei tempi chirurgici e supporto ai follow-up).
Sono state estese le funzionalità anche alla rilevazione del materiale consumabile, riutilizzabile impiantabile, utilizzando i dispositivi già in uso per la lettura dei barcode. Tale rilevazione ha lo scopo di fornire dati ai sistemi del Controllo di Gestione per raggiungere una granularità di quantificazione dei costi fino al singolo intervento. Oggi il sistema e utilizzato per tutti gli interventi chirurgici e per il 100% delle unità chirurgiche aziendali ed e esteso alla fase di rilevazione di tutti i materiali, introducendo un sistema di reportistica e feedback (a cui saranno legate, in futuro, forme di incentivazione) che coinvolge 224 chirurghi, per un totale di 17.600 interventi, 34.239 materiali censiti e quasi 150.000 rilevazioni (8,2 per intervento). Il sistema sarà presto esteso anche all’Azienda USL di Reggio Emilia, portando a un raddoppio dell’attività chirurgica gestita. Un’ulteriore estensione prevede la pre-allocazione del consumo di dispositivi impiantabili sulla base della pianificazione chirurgica, che consentirebbe di agevolare ulteriormente la rilevazione in sala, precaricando quanto già previsto, e contemporaneamente di pianificare l’uso dei dispositivi impiantabili ad alto costo, migliorando la gestione e l’approvvigionamento del magazzino locale e generale.
L’Azienda Sanitaria Locale Monza e Brianza e in corsa per il progetto di un nuovo Data WareHouse (DWH), con cui ha integrato una molteplicità di dati e flussi informatici, tra cui quelli legati al debito informativo nei confronti della Regione Lombardia e quelli provenienti dai vari applicativi presenti in azienda.
OSLO e partner tecnologico sia per la fornitura del DWH che per il supporto all’analisi, all’armonizzazione e all’importazione dei diversi flussi di tutte le attività amministrative e operative svolte in Azienda. Il sistema, entrato a regime nella seconda metà del 2014, ha permesso di generare dei report che hanno supportato la Direzione Generale e i Direttori Distrettuali, di comune accordo con le amministrazioni comunali, nella razionalizzazione delle attività svolte dalle varie sedi territoriali. È stato quindi possibile ridefinire gli orari di apertura e le tipologie di servizi erogati da ciascuna sede, senza portare alla chiusura di nessuna di esse. Successivamente la reportistica e stata sistematizzata, automatizzata e messa a disposizione dei Direttori di Distretto o di Sede, attraverso una piattaforma Web di Business Intelligence. Il progetto ha portato a una riduzione dei costi associati all’affitto e alla manutenzione delle sedi territoriali, oltre a una riduzione dei costi del personale che e stato possibile ricollocare su altre attività amministrative. Il risparmio complessivo e stato di 60.000 euro per il secondo semestre del 2014 e di 180.000 euro per il 2015. Con l’entrata in vigore della riforma della Sanità lombarda, la maggior parte delle attività territoriali svolte dalla ex ASL Monza e Brianza sono state riassegnare alle ASST di Monza e Vimercate, che potranno utilizzare lo strumento per monitorare e razionalizzare ulteriormente le attività sul territorio, mentre l’unificazione dell’ASL Monza e Brianza con la ASL di Lecco nella ATS della Brianza apre nuove scenari di utilizzo del DWH per nuove attività di analisi e programmazione.
L’IRCCS Istituto Ortopedico Galeazzi e finalista per il suo progetto pilota di ricerca gestionale per gestire in tempo reale attività ed eventi critici del flusso operativo del comparto operatorio.
Il progetto ha previsto l’introduzione di tag RTLS (Real Time Location Tracking) che seguono il paziente e la sua cartella clinica nel flusso chirurgico, colloquiando con un sistema software che permette di tracciare e monitorare in tempo reale le informazioni operative. Status degli interventi, dei pazienti, dell’assegnazione del personale e delle attrezzature critiche sono visibili attraverso 115 punti di accesso (monitor touch-screen, tablet e workstations), facilitando il coordinamento e la gestione delle singole fasi. Inoltre, il sistema genera messaggi di allerta, inviati tramite email o su smartphone, segnalando il verificarsi di eventi critici. Ad oggi il sistema è stato esteso a entrambi i Blocchi Operatori, composti da 11 sale operatorie, e viene utilizzato da oltre 200 operatori, coordinando i 14 reparti di degenza, la terapia intensiva, le unità che si occupano di sterilizzazione e impianti, la farmacia, l’emoteca, i laboratori e il Pronto Soccorso. Grazie alla soluzione il 100% delle fratture al femore sono operate nelle 48 ore (nel 2014 era pari all’82%) ed e stata migliorata la puntualità dei primi interventi del giorno (+9%) e l’utilizzo delle Pre-Sale (+17%). Con la possibilità di aggiornare in tempo reale la programmazione delle sale, e stata aumentata del 3% la loro saturazione. Inoltre, la migliore comunicazione e il maggior coordinamento tra gli operatori, che non avviene più tramite telefono, hanno consentito di ridurre i tempi medi di chiamata paziente da Sala Operatoria (da 40 minuti a 22 minuti) e di azzerare dei tempi morti di sala operatoria. Infine, la validazione in tempo reale dei protocolli procedurali pre-operatori, consente di ridurre rischi ed errori, nonché prevenire ritardi. I principali sviluppi pianificati sono la gestione integrata della Terapia Intensiva Post Operatoria e della centrale di sterilizzazione, il monitoraggio continuo delle presenze di personale esterno all’interno delle sale attraverso l’utilizzo del tag, l’implementazione di strumenti di prenotazione delle attrezzature scarse e la gestione delle Risorse Umane assegnate alle sedute per ottimizzare la comunicazione tra il personale.
Processi clinico-sanitari
L’Azienda Ospedaliero-Universitaria Consorziale Policlinico di Bari è finalista nella categoria “Processi clinico-sanitari” per il suo progetto “Ulysses”,
uno strumento di Business Intelligence sviluppato da Noemalife che consente l’individuazione precoce della Malattia Renale Cronica (MRC), spesso asintomatica nelle sue prime fasi. La piattaforma, sfruttando il patrimonio informativo dell’Azienda, consente di identificare i pazienti potenzialmente a rischio di sviluppare la malattia. L’algoritmo – basato su parametri clinici definiti dall’Azienda – calcola un fattore di rischio, generando un allarme tempestivo, su pazienti asintomatici e consentendo un’eventuale diagnosi precoce che possa essere comunicata al paziente. Il sistema, oltre a identificare il singolo paziente potenzialmente a rischio, consente di svolgere anche analisi epidemiologiche di stadiazione dei pazienti, individuando ad esempio se ci sono cluster patologici in determinate aree geografiche. In particolare, presso l’Azienda viene investigata una popolazione di circa 170.000 pazienti (ambulatoriali o ricoverati), dove risultano tassi di incidenza della patologia pari a circa il 7%, distribuiti nei cinque diversi stadi della MRC. A livello nazionale, il progetto ha stimato che grazie a Ulysses sia possibile ritardare di almeno 5 anni la progressione del danno renale per almeno il 10% dei soggetti, e di ritardare sempre di 5 anni l’invio dei pazienti in dialisi, permettendo al SSN di risparmiare risorse per 2,5 miliardi di euro. La soluzione consente, inoltre, di abilitare un modello di cura che non risponde più solo reattivamente alle esigenze del paziente, ma che segnala direttamente al cittadino situazioni potenzialmente pericolose, aumentandone l’empowerment e stimolando così la capacità di gestire il proprio stato di salute. Attualmente, si sta lavorando con l’Agenzia Regionale Sanitaria per coinvolgere nella sperimentazione anche i Medici di Medicina Generale e i laboratori analisi della Regione Puglia, che consentirebbe di intercettare un maggior bacino d’utenza e di interfacciare tutti gli attori coinvolti nel trattamento della MRC, ma anche di programmare meglio le risorse e abilitare analisi predittive e simulazioni sui costi.
Infine, alla luce dei soddisfacenti risultati ottenuti dalla sperimentazione – condotta anche presso l’ASP di Catania e l’ISMETT di Palermo – si ritiene in futuro che possa essere estesa anche ad altre patologie croniche degenerative.
Vidas, l’associazione nonprofit che garantisce assistenza sociosanitaria completa e gratuita ai malati terminali a domicilio e nell’hospice Casa Vidas, è finalista di questa categoria grazie al percorso di revisione degli applicativi dei diversi sistemi informativi per cartella clinica informatizzata che consente la continuità assistenziale attraverso i tre percorsi di cura. La piattaforma implementata consente una gestione integrata del percorso del paziente: ogni operatore, infatti, in relazione al proprio profilo può rilevare e documentare l’anamnesi, le condizioni cliniche, i bisogni, i contenuti dei colloqui con il paziente e i familiari, la pianificazione delle cure e la definizione del Piano Assistenziale Individuale (PAI). Gli operatori a domicilio sono stati forniti di tablet, quelli in hospice di laptop con ergonomia studiata per l’utilizzo a bordo letto. La piattaforma viene utilizzata da circa 80 utenti, tra operatori clinici (medici, infermieri, operatori d’igiene, psicologi, assistenti sociali, fisioterapisti) e amministrativi, coprendo tutti i processi dalla presa in carico del paziente alla rendicontazione. L’introduzione di un unico sistema informativo sociosanitario ha permesso di superare i limiti del precedente sistema, con una piattaforma fruibile e condivisibile da tutti gli operatori: la redazione di una cartella clinica interdisciplinare consente di comprendere il percorso fatto dall’équipe con il paziente e la sua famiglia. Inoltre, le informazioni cliniche relative al percorso effettuato in uno dei tre setting di cura rimangono a disposizione anche per gli operatori degli altri due contesti di cura, garantendo la continuità assistenziale in caso di trasferimento. Il progetto ha anche consentito di avviare un processo di dematerializzazione, sia per quanto riguarda il percorso assistenziale del paziente in struttura (abbattendo di circa il 90% la documentazione cartacea) sia per i pazienti al domicilio (circa il 30%). I tempi di compilazione della cartella clinica siano dimezzati, consentendo così di dedicare maggior tempo alla cura del paziente, e si prevedono anche benefici economici legati alla riduzione dei costi di sviluppo e manutenzione evolutiva. In futuro, Vidas ha in programma di introdurre un sistema di firma grafometrica per ridurre ulteriormente la produzione di documenti cartacei per il domicilio, oltre a rivedere il modello di cartella clinica sulla base dei primi 18 mesi di utilizzo del sistema.
Relazione con il cittadino
L’IRCCS Istituto Clinico Humanitas, ospedale ad alta specializzazione che e punto di riferimento internazionale per la ricerca sulle malattie legate al sistema immunitario,
è stato selezionato nella categoria “Relazione con il cittadino” per il progetto “Humanitas con Te” sviluppato in collaborazione con Medas, che ha sviluppato un portale dedicato ai pazienti, attraverso cui consultare il proprio Dossier Sanitario. Accedendo al proprio Dossier attraverso una sezione dedicata del sito web dell’Ospedale, i pazienti possono consultare e scaricare referti e immagini sugli esami effettuati presso i laboratori di analisi, radiologia ed endoscopia. Il sistema avvisa i pazienti, tramite l’invio di un SMS, della disponibilità dei documenti clinici sul portale. È, inoltre, possibile per i pazienti inserire all’interno del proprio Dossier documenti ritenuti di rilevanza clinica e prodotti presso strutture esterne e visualizzare le prestazioni eseguite, le fatture pagate e le future prenotazioni. Il servizio e particolarmente utile per i pazienti residenti fuori dalla Regione Lombardia, per i quali e scomodo il ritiro dei referti e delle immagini presso la struttura. Il portale, inoltre, prevede aree personalizzate a seconda dell’utenza: per i pazienti oncologici, ad esempio, sarà presto abilitata un’area adibita a facilitare le attività di follow-up e la comunicazione con il proprio medico di riferimento, al fine di abilitare un consulto periodico a distanza. L’attivazione del Dossier e il rilascio del consenso avviene presso l’Azienda, con il riconoscimento del paziente mediante codice fiscale e la generazione di un PIN e di un codice di accesso OTP (One Time Password) inviato tramite SMS al paziente. A quattro mesi dall’attivazione, avvenuta a dicembre 2015, 5.000 utenti hanno attivato il Dossier, hanno visualizzato online più di 22.000 referti, di cui l’84% fa riferimento a esami di laboratorio. Il progetto si inserisce all’interno della digitalizzazione di numerosi servizi rivolti ai cittadini, come la prenotazione e il pagamento delle prestazioni via web, la gestione delle code agli sportelli dell’accettazione tramite App e un servizio per il remind degli appuntamenti via SMS, a cui entro l’estate 2016 ai aggiungerà anche l’introduzione di totem per la self-accettazione e il ritiro dei referti. Le iniziative avviate hanno permesso di ridurre progressivamente i tempi di attesa agli sportelli e di stabilire un rapporto diretto di informazione e comunicazione con i pazienti. Inoltre, e in fase di avvio una campagna di customer satisfaction per rilevare il punto di vista dei pazienti che hanno fruito dei servizi online. Nel prossimo futuro l’Azienda prevede infatti un’estensione dei servizi fruibili attraverso il portale. E l’obiettivo e di rendere visibile, entro il primo semestre del 2017 la Cartella Clinica Elettronica del paziente direttamente dal portale, rendendo disponibile il Dossier sia per i pazienti in regime ambulatoriale sia per quelli in regime di ricovero.
Il Laboratorio Analisi Valdes di Cagliari e finalista con il progetto Zerocoda®, sviluppato in collaborazione con Artexe, che offre la possibilità di gestire le code utilizzando logiche di priorità –
come nel caso dell’accesso privilegiato per pazienti fragili – e di visualizzare in tempo reale i tempi di attesa, tramite appositi totem multifunzionali all’interno della struttura. Il sistema, gestito su piattaforma Cloud, consente di prenotare gratuitamente l’accettazione tramite il sito istituzionale, scegliendo data e ora in cui accedere al Laboratorio e garantendo così l’accesso immediato agli sportelli. Per ottenere un accesso rapido direttamente al prelievo, dallo stesso portale si può accedere a un elenco di circa 700 esami descritti in dettaglio, da scegliere e inserire nell’apposito Carrello dei Servizi, da cui effettuare la prenotazione e il contestuale pagamento (tramite carta di credito o Paypal), dopo aver selezionato la data e l’ora desiderata, e scegliere se ritirare il referto online, per posta o recandosi in laboratorio. Un riepilogo viene inviato anche all’indirizzo mail indicato dall’utente durante la procedura e, se richiesto, anche via SMS. Ad oggi circa il 30% dei posti giornalieri può essere prenotato online. Il Laboratorio offre servizi anche ai pazienti che non possono recarsi direttamente al laboratorio: oltre al download dei referti via web, oggi utilizzato per il 70% dei referti, e attivo anche un servizio online per prenotare, pagare e usufruire di servizi domiciliari all’ora desiderata. Oggi il tempo necessario per servire i clienti che prenotano dal web e di 10 minuti ed e stato azzerato il tempo necessario all’accoglienza, con conseguente diminuzione dei pazienti in sala d’attesa. Questo ha permesso di dimezzare i tempi di accettazione anche per i pazienti che accedono attraverso i canali tradizionali, per i quali si e passati da una media di 45 minuti a un tempo stimato di 20 minuti. Tramite appositi pannelli di controllo, la Direzione può verificare in tempo reale l’andamento del flusso di pazienti e i tempi di attesa, intervenendo tempestivamente in caso di rallentamento del sistema di accoglienza.
Sanità in rete
L’Azienda Sanitaria dell’Alto Adige è finalista nella categoria “Sanità in Rete” con il progetto di certificazione della chirurgia oncologica in Alto Adige,
che ha introdotto il concetto di reti cliniche provinciali di patologia oncologica tra le sette strutture ospedaliere pubbliche. Le reti cliniche hanno l’obiettivo di migliorare la qualità degli esiti, attraverso un incremento del tasso di sopravvivenza e una migliore appropriatezza delle cure, e nel contempo omogenizzare i diversi approcci secondo standard di efficacia clinica riconosciuti a livello internazionale e supportati dalle evidenze scientifiche. L’Azienda ha introdotto un sistema documentale, denominato OncoCert, sviluppato in collaborazione con Insiel Mercato e accessibile tramite intranet aziendale. Si tratta di un “fascicolo oncologico” che raccoglie tutte le informazioni del paziente e supporta le attività del “tumorboard”, un organismo multi-professionale che settimanalmente condivide informazioni sui pazienti tramite videoconferenza per discutere collegialmente i diversi casi clinici, individuando i percorsi diagnostico terapeutici di cura appropriati per ciascun paziente oncologico. Nel 2015 sono stati arruolati 165 pazienti per il percorso oncologico del colon-retto. Il personale ha velocizzato le attività, grazie alla possibilità di firmare digitalmente più documenti contemporaneamente. L’Azienda ha potuto uniformare le informazioni cliniche dei pazienti, standardizzare i processi, agevolare la collaborazione tra i professionisti attivi sul territorio provinciale. I pazienti possono contare su un processo certificato, basato su standard di efficacia clinica riconosciuti e supportati da evidenze scientifiche. Con il contributo delle associazioni di rappresentanza dei malati, inoltre, e stato definito un questionario di rilevazione della qualità percepita dai pazienti e un portale web “Info-tumore” per informazioni su prevenzione, cause, diffusione, sintomi, diagnosi, offerta terapeutico-assistenziale. Una volta entrato a regime, con il progetto di riforma dell’assistenza oncologica si attende un miglioramento del tasso di sopravvivenza dei pazienti misurabile tra un +5% e +15% a seconda della patologia tumorale.
L’Azienda Socio-Sanitaria Territoriale Grande Ospedale Metropolitano Niguarda e finalista con il progetto DIAB13, finanziato dal Ministero della Salute e da Regione Lombardia –
di cui l’Azienda e ente attuatore – che ha coinvolto i Centri Diabetologici Ospedalieri di 8 strutture ospedaliere pubbliche lombarde (A.O. Niguarda, A.O. Treviglio, Papa Giovanni XXIII, Policlinico di Milano, Fatebenefratelli, A.O. Sant’Anna, Istituti Clinici di Perfezionamento, A.O. Cremona). I referti di specialistica ambulatoriale sono stati informatizzati in formato strutturato HL7-CDA2 e inseriti automaticamente all’interno del Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE), collegando così professionisti, servizi sociali, organizzazioni pubbliche/private e cittadini. Dall’avvio dell’attività a novembre 2013, sono stati pubblicati sulla rete SISS di Regione Lombardia circa 45.000 referti prodotti dagli 8 CDO. Circa il 3% delle refertazioni specialistiche della “rete Diabete” sono state consultate dai pazienti, mentre il 19% del totale dei referti e stato consultato dai Medici di Medicina Generale. Questa modalità di lavoro ha comportato un miglioramento della gestione delle complicanze diabete-correlate, ottimizzando l’interazione tra i diabetologi, gli altri specialisti coinvolti e i MMG con influenze positive anche sulla compliance terapeutica. I pazienti coinvolti nel progetto hanno mostrato maggiore adesione al programma assistenziale, minor livello di ospedalizzazione e migliore condotta terapeutica. Una prosecuzione del follow-up per ulteriori 3-5 anni potrebbe essere utile per valutare, anche dal punto di vista statistico, l’effetto di questa gestione del paziente diabetico sulla progressione delle complicanze.
L’Istituto Mediterraneo per i Trapianti e le Terapie ad Alta Specializzazione (ISMETT) e tra i casi eccellenza per la Sanità in rete, grazie al progetto di Telemedicina “Home Monitoring”
che ha l’obiettivo di ridurre i tempi di degenza e le riammissioni a breve termine, migliorando la qualità della vita di pazienti e familiari nel periodo post-dimissione. Il progetto consente ai pazienti trapiantati di fegato di interfacciarsi da casa con lo staff clinico dell’Istituto, in modo da tenere sotto controllo e monitorare le loro condizioni di salute, riducendo i disagi nel primo periodo post-dimissione. Il sistema di monitoraggio, installato presso il domicilio del paziente, e integrato con strumenti di rilevazione di parametri vitali e un sistema di videoconferenza online per effettuare televisite specialistiche con il personale autorizzato, verificare le condizioni e gestire la terapia post trapianto. Il servizio e completato da questionari predisposti dal medico, dalla visualizzazione di materiale multimediale e di un calendario di attività predisposto dal medico e di promemoria audio/visivi per incoraggiare i pazienti a seguire i protocolli di cura. Dall’avvio del progetto nel 2011, sono stati seguiti oltre 110 pazienti. Il progetto ha portato a una riduzione di oltre il 20% dei tempi di degenza in occasione del trapianto, e un azzeramento delle riammissioni in urgenza nel periodo di 3 mesi di monitoraggio domiciliare, confrontato con un tasso di riammissione in urgenza del 5,7% nel gruppo di controllo. Inoltre, si registra un contenimento dei costi dovuto a un uso più razionale delle risorse umane e strumentali: grazie alla riduzione media di degenza di 5,6 giorni per paziente, si calcola un risparmio complessivo di spesa tra i 300.000 e i 600.000 Euro (a seconda che si evitino giorni di degenza intensiva o meno). Nel prossimo futuro, l’Azienda prevede di integrare il sistema di tele monitoraggio domiciliare con la Cartella Clinica Elettronica aziendale e di ampliare il servizio ad altri gruppi di pazienti in follow-up (es. pazienti trapiantati di rene, cuore e polmone).
Servizi regionali
La Regione Autonoma Valle d’Aosta e finalista nella categoria “Servizi Regionali” per il suo progetto di sviluppo del Fascicolo Sanitario Elettronico
(FSE), in collaborazione con l’AUSL e IN.VA., la società In-House della Regione. L’architettura, sviluppata in collaborazione con Santer Reply, abilita l’erogazione dei servizi del FSE e garantisce l’interoperabilità tra i diversi sistemi informativi interessati. L’architettura costruita consente quindi di collegare i diversi Repository, facendo confluire i dati e i documenti provenienti dall’Ospedale di Aosta, dai Medici di Medicina Generale (MMG), dai Pediatri di Libera Scelta (PLS) e dagli Enti convenzionati. L’accesso ai servizi e garantito ai cittadini tramite un portale web sviluppato grazie al riuso della soluzione TreC, messa a disposizione dall’Azienda Provinciale per i Servizi Sanitari di Trento. I cittadini, oltre a visualizzare il proprio profilo anagrafico e consultare i documenti firmati digitalmente, possono consultare il Patient Summary prodotto dal medico di famiglia e alimentare il proprio taccuino personale. È in fase di attivazione il portale web dedicato agli operatori sanitari per visualizzare gli eventi clinici dei pazienti. A pochi mesi dall’inaugurazione del FSE – avvenuta il 9 novembre 2015 – le Tessere Sanitarie attivate in Valle d’Aosta sono circa 50.000 (circa il 40% della popolazione residente) e sono oltre 30.000 i cittadini che hanno dato il consenso all’attivazione del FSE, pari al 24% degli assistiti. Inoltre, tutti i medici ospedalieri e i MMG/PLS hanno a disposizione strumenti e certificati per la firma digitale dei documenti sanitari. Si sono aperti nuovi scenari di sviluppo per arricchire i servizi ai cittadini e semplificare il rapporto con il servizio sanitario: la Regione, l’AUSL e IN.VA. stanno lavorando per attivare entro la fine del 2016 consegna online dei referti, servizio di scelta e revoca del medico, pubblicazione delle immagini di radiologia, consultazione dei promemoria delle ricette elettroniche. Inoltre, da giugno inizierà la fase di recupero dei dati storici. L’ultima fase sarà l’integrazione del FSE a livello interregionale.
La Regione del Veneto si segnala per la piattaforma di Enterprise Service Bus (ESB) denominata HealthShare, progetto in collaborazione con InterSystems che consente di indicizzare
tutti i documenti prodotti dagli attori territoriali, gestendo i problemi di sicurezza e privacy, i sistemi di codifica e le differenti terminologie utilizzate. Permette di identificare correttamente gli assistiti, di gestire e monitorare i processi sovraaziendali e di produrre e recuperare i documenti clinici. Il sistema, attualmente in fase di utilizzo sperimentale nella provincia di Belluno, ha abilitato nuovi servizi rivolti al cittadino: il progetto “Oltre il CUP” consente ai Medici di Medicina Generale di comunicare con i CUP delle aziende sanitarie limitrofe alla residenza dell’assistito e ricevere in tempo reale un riscontro circa i tempi d’attesa per l’erogazione di una prestazione specialistica, mentre “Eco Farmacia” permette ai cittadini di recarsi in farmacia e, mediante la propria tessera sanitaria, ottenere i farmaci prescritti dal medico. Il progetto ha risposto positivamente alle aspettative regionali di uniformare il parco applicativo e funzionale delle aziende, garantendo la ripetibilità dei servizi grazie alla flessibilità e alla capacità prestazionale della nuova architettura. Alla luce della soddisfazione per i risultati ottenuti, si prevede di portare a regime la soluzione su tutto il territorio regionale a partire dall’autunno 2016, garantendo la gestione informatizzata di oltre 500 milioni di documenti all’anno.
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