Paul Klee – Alle origini dell’arte è il titolo della mostra al Mudec, il Museo delle Culture di Milano, che fino al 3 marzo 2019, ospita un centinaio di opere dell’importante artista svizzero. Klee (1879-1940) è considerato dalla critica uno dei protagonisti dell’arte del primo Novecento ed è tanto amato dal pubblico per il suo immaginario favoloso e poliedrico. La mostra è promossa dal Comune di Milano e dal Sole24 Ore Cultura, ed è curata dallo storico dell’arte Michele Dantini e da Raffaella Resch, che hanno analizzato a fondo la poetica dell’artista, mettendo in rilievo un aspetto particolare dell’arte di Klee, quello del cosiddetto “primitivismo“, ossia l’interesse per le opere di epoche pre-classiche dell’arte occidentale, come l’arte paleocristiana, ed anche la scoperta dell’arte di mondi extraeuropei, come l’arte africana e oceanica.
La mostra non presenta solo le opere astratte e policrome di Klee, quelle che lo hanno reso famoso, ma anche lavori meno noti, come le incisioni grafiche degli anni giovanili in bianco e nero, alcune caricature che sono per lui forme nuove, e alcuni disegni con simboli e alfabeti poco conosciuti. La maggior parte delle opere provengono dal “Zentrum Paul Klee “di Berna, progettato nel 2005 dall’architetto Renzo Piano e dedicato a tutta l’opera dell’artista che ha vissuto molti anni a Berna, o da importanti musei e collezioni private. Interessanti anche le video- installazioni, con alcune immagini di ambienti visti “con gli occhi di Paul Klee “, che rappresentano il contesto storico in cui l’artista ha vissuto. E, in una apposita stanza, è ricomposto il teatrino di marionette, che Klee aveva costruito per il figlio Felix. Il teatrino può essere animato dagli spettatori con apposite maniglie che proiettano le immagini su uno schermo.
Accanto alle opere di Klee sono esposti alcuni preziosi manufatti etnografici, maschere e sculture provenienti da paesi africani come il Gabon e il Camerun, esempi di quelle arti primitive che hanno interessato l’artista, soprattutto negli anni giovanili e nei i viaggi compiuti per approfondire le sue conoscenze sull’arte. A partire dal primo importante viaggio che Klee fece in Italia tra l’autunno del 1901 e la primavera del 1902, e che lo portò a scoprire a Roma l’arte paleocristiana. Diversi pannelli, prima dell’entrata alla mostra, illustrano con foto e scritte il racconto di quel suo viaggio di studio, fatto quando aveva poco più di vent’anni, con un compagno scultore. Sono parole tratte dai diari di Klee o da alcune lettere al padre.
Milano gli pare “splendidissima”, con numerosi palazzi e bei giardini. Visita la Pinacoteca di Brera, dove trova una quantità imponente di capolavori. Il “Cristo” del Mantegna “arditamente scorciato” e le figure femminili degli affreschi del Luini lo colpiscono profondamente. Va a vedere anche il Cenacolo di Leonardo, benché “mezzo cancellato”. Roma gli appare una “inesausta narrazione”, una città che afferra più lo spirito che i sensi. Visita la Cappella Sistina e le Stanze di Raffaello. Michelangelo ha su di lui “l’effetto di una bastonata”, un “devastante impatto “. La più gradita scoperta per il giovane Klee sono le sculture paleocristiane e i sarcofagi del Museo storico del Laterano, che nel loro stile “quanto mai naif ” uniscono una intensa bellezza a una grande energia espressiva. Alla fine visita anche i Fori imperiali e le Terme di Docleziano. Sono tutti aspetti di un Klee poco conosciuto. Una ragione anche questa per andare a vedere la mostra.
“Paul Klee. Alle origini dell’arte” – fino al 3 marzo 2019
MUDEC – Museo delle Culture
Orari: lun 14,30-19,30 Ma.mer.ven,dom 9,30-19,30 Gio.sab 9,30-22,30
Prezzi: intero euro 14, ridotto (over65) euro 12
Informazioni: tel. 02/54917 – helpdesk@ticket24ore.it
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