La dispersione e il difficile ritorno delle opere d’arte, che dal territorio per il quale sono state commissionate e create, si allontanano per scelta dei proprietari o per effetto di vicende esterne, andando ad alimentare il mercato dell’arte, ufficiale e non, oppure trovando collocazione legittima altrove era una prassi diffusa nel passato. La vicenda che, a titolo emblematico, Giovanni Agosti e Jacopo Stoppa scelgono di indagare è quella del Canton Ticino, privilegiando un periodo storico ben preciso: il Rinascimento. Il punto di partenza è il recupero, grazie ad un acquisto sul mercato antiquario effettuato dalla Pinacoteca cantonale, di una preziosa tavola del 1526 di Francesco De Tatti, raffigurante “Santo Stefano davanti ai giudici”, dipinta in origine proprio per la Parrocchiale di Santo Stefano a Rancate.
Francesco De Tatti (documentato dal 1512 al 1527) è stato il maggiore pittore varesino del Rinascimento. E la mostra “Il Rinascimento nelle terre ticinesi. Dal territorio al museo” ha il merito di approfondire la figura dell’artista attraverso una scelta delle sue opere (compresi i disegni) e con confronti volti a definire la sua cultura visiva: quindi dipinti del grande Bernardo Zenale – pittore e architetto trevigliese, a lungo attivo nella Milano di Leonardo – alla cui ombra De Tatti deve essersi formato, opere di Defendente Ferrari e Martino Spanzotti, un grandissimo artista attivo in Piemonte ma di famiglia varesina, stampe della bottega di Raffaello, al cui mondo precocemente De Tatti guarda.
È confermata inoltre la presenza in mostra dell’Imago pietatis del Monte di Pietà di Milano, a indicare il raggio dei committenti di De Tatti nella capitale del Ducato. Una sezione apposita presenterà il nuovo acquisto della Pinacoteca Züst, il Santo Stefano davanti ai giudici (1526) che De Tatti dipinse per la vecchia parrocchiale di Rancate. Accanto al focus su De Tatti, la mostra si propone di offrire all’ammirazione del pubblico alcuni esempi, particolarmente significativi, di opere che hanno lasciato il Cantone Ticino o per destinazioni interne – si segnala il nucleo di sculture lignee e di vetrate, generosamente concesso dal Landesmuseum di Zurigo – o per località estere, tra cui l’Italia stessa. Dall’Inghilterra arriverà inoltre a Rancate la pala di Bernardino Luini, ora in una chiesa di Orford, nel Suffolk, ma eseguita per Santa Maria degli Angeli a Lugano. Insieme a questi prestigiosi prestiti si prevede l’esposizione di disegni (da Leo von Klenze a Johann Rudolph Rahn) e antiche fotografie che possano contribuire a dare conto dell’originaria consistenza del patrimonio artistico ticinese. Prima che esso fosse vittima del processo di dispersione che ha privato il territorio di troppe sue opere.
“Il Rinascimento nelle terre ticinesi. Dal territorio al museo” – fino al 17 Febbraio 2019
Pinacoteca Cantonale Giovanni Züst – Rancate (Mendrisio), Cantone Ticino
Orari: Da martedì a venerdì: 9-12 / 14-18 Sabato, domenica e festivi: 10-12 / 14-18
Prezzi: intero € 10.- ridotto (pensionati): € 8
Informazioni: Tel. +41 (0)91 816 47 91; decs-pinacoteca.zuest@ti.ch
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