Hokusai, l’arte giapponese in mostra a Bologna

Pubblicato il 18 Dicembre 2018 in
Hokusai

Il Museo Civico Archeologico di Bologna ospita le opere dei Maestri Katsushika Hokusai e Utagawa Hiroshige, i più influenti artisti giapponesi di metà Ottocento. La mostra “Hokusai Hiroshige. Oltre l’onda” prosegue le iniziative per il 150° anniversario delle relazioni bilaterali Italia‐Giappone, esponendo una selezione di circa 220 opere, provenienti dal Museum of Fine Arts di Boston, per la prima volta in Italia, divise in sei sezioni tematiche. Gli anni trenta dell’Ottocento segnano l’apice della produzione ukiyoe (genere di stampa artistica giapponese su carta, impressa con matrici di legno). In quel periodo sono state realizzate le serie silografiche più importanti a firma dei maestri dell’arte del Mondo Fluttuante, che si confermarono come i più grandi nomi dell’arte giapponese in Occidente. Tra questi spicca da subito Hokusai, artista e personalità fuori dalle righe che rappresenta con forza, drammaticità e sinteticità insieme i luoghi e i volti, oltre che il carattere e le credenze della società del suo tempo. Anche Hiroshige, Maestro dell’arte del Mondo Fluttuante, è un nome celebre per la qualità delle illustrazioni di paesaggi e vedute del Giappone, per l’abilità nel descrivere gli elementi naturali e atmosferici, il trascorrere del tempo e un peculiare effetto della luce.Hokusai

Neve, pioggia, chiarori di luna e nebbia sono elementi che Hiroshige sa far percepire in modo quasi tattile e la varietà di tipologie di pioggia per ogni stagione che riesce a rappresentare nelle sue centinaia di silografie policrome del Mondo Fluttuante, gli vale il titolo di “maestro della pioggia”. Immagini molto conosciute nella cultura dell’epoca, rappresentano una fonte di conoscenza del territorio e sono un contributo importante per la costruzione dell’immaginario collettivo, al fine di rafforzare il senso di appartenenza e di legame nazionale. Hiroshige, sempre alla ricerca di un punto di vista alternativo che esalti la bellezza dei luoghi e la vivacità delle attività umane, inizia a lavorare con il formato orizzontale, che porta alla massima espressione nel trittico ma anche nella serie completa delle “Cinquantatre stazioni di posta del Tōkaidō”, conosciuta come Hōeidō dal nome dell’editore che lancia l’artista verso il successo. In seguito Hiroshige sperimenta anche la forma rotonda del ventaglio rigido ed infine, negli anni cinquanta, approda al formato verticale, che segna un cambio epocale nel filone classico del paesaggio. Sfruttando l’asimmetria della composizione, in un equilibrio di pieni e vuoti che si controbilanciano nello spazio del foglio, Hiroshige mette un elemento in primissimo piano, gigante, come in una sorta di close‐up fotografico, lasciando tutti gli altri elementi del paesaggio sullo sfondo e in dimensioni molto ridotte. Questa novità stilistica è ben visibile in mostra in particolare nel suo capolavoro finale “Cento vedute di luoghi celebri di Edo”.

Hokusai

Qui gli elementi selezionati per il primo piano sono di dimensioni esagerate e mai mostrati per intero, tanto da diventare puri espedienti per un gioco grafico-ottico, quasi illusionistico che sfrutta tutte le tecniche prefotografiche legate ai visori ottici, all’effetto di prospettiva aumentata grazie a lenti di ogni tipo e dispositivi come la lanterna magica importati dall’Occidente e utilizzati in gran quantità dai maestri dell’epoca. Per quanto riguarda Hokusai, nei suoi dipinti su rotolo e silografie policrome, ha saputo interpretare in modo nuovo il mondo in cui viveva, con linee libere e veloci, uso sapiente del colore e in particolare del blu di Prussia, da poco importato in Giappone. I soggetti delle sue stampe vanno dalle bellezze dell’arcipelago, piante e animali veri o leggendari, fino alla rappresentazione di personaggi famosi e luoghi della tradizione letteraria e poetica, oltre ai ritratti di cortigiane dei quartieri di piacere, di famosi attori di kabuki fino alle visioni di mostri e spettri. Accanto a silografie di prima tiratura, dove i colori e la tecnica di sfumatura bokashi sono ancora visibili intatti come raramente si può vedere, sono esposti anche una serie di disegni preparatori (shitae) realizzati a pennello e inchiostro da Hiroshige per essere poi consegnati all’incisore ma mai divenuti opere finite, motivo per cui sono arrivati a noi integri evidenziando l’abilità pittorica del maestro, capace di passare dal dettaglio più minuto a linee abbozzate come in un fumetto contemporaneo. Durante tutto il periodo della mostra, è possibile vedere il completo processo di stampa, attraverso un video, con la possibilità di approfondire con molti eventi collaterali come laboratori, corsi tematici, eventi di cinema, cucina, tattoo, manga e carta giapponese.

Hokusai Hiroshige. Oltre l’onda – dal 12 ottobre al 3 marzo 2019

Museo Civico Archeologico, Bologna

OrariDa lunedì a venerdì 9 – 19,30. Sabato 10 – 22 e Domenica 10 – 19,30. Martedì chiuso

Prezzi: Intero: € 14 – Ridotto (over65): € 12 

Informazioni: 051/5285851

Hokusai

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