La CIS aiuta anche i disabili: l’avventura di Giovanni, ritrovato nel parco

Pubblicato il 21 Dicembre 2017 in

Le testimonianze che giungono ai promotori del Progetto sono sempre più numerose. Non si tratta solo di persone anziane sole, colpite da malore: la fascia dei cittadini che utilizzano gli strumenti messi a disposizione da “ “Cittadini più Coinvolti & più Sicuri” è sempre più ampia e variegata. Ecco la storia, raccontata dalla mamma (testimonianza di maggio 2015), di Giovanni, un ragazzo affetto dalla sindrome di Down che si trovava in gita a Verona quando…

“Mio figlio, Giovanni di 28 anni, è seguito dal Centro Diurno Disabili di Zona 5 perchè affetto da sindrome di Down. Le attività quotidiane sono molteplici, dai laboratori di ceramica ai corsi di cucina; il gruppo qualche volta viene anche portato a fare piccoli viaggi in giornata e proprio durante una di queste gite, a Verona la scorsa primavera, Giovanni si è perso. Il suo gruppo stava passeggiando in un parco nel centro della città e lui, chissà catturato da quale curiosità, si è allontanato un po’ dagli altri ragazzi e dagli operatori.

P04-Parco-Sigurta-Valeggio-sul-MincioGli assistenti si accorgono subito della sparizione e iniziano la ricerca, ma mio figlio, che praticamente non parla anche se comprende tutto, non riesce a rispondere ai loro richiami. Giovanni allora si spaventa – lo conosco, in situazioni di questo tipo entra subito in ansia – ma per fortuna ha l’idea di avvicinarsi a un signore che stava passeggiando nel parco con il suo cagnetto: fa’ capire di essere in difficoltà ed estrae dalle tasche del suo giubbetto tutte le carte/documenti che ha con sè.

Tra queste c’è anche la CIS (Carta di Identita’ Salvavita) che gli è stata rilasciata qualche mese fa proprio dal Centro che frequenta: su di essa appare la sua foto, il suo indirizzo e soprattutto il mio nome e il numero di telefono, classificati come ICE (da contattare In Caso di Emergenza).
Vengo così subito contattata dal cortese signore che era rimasto con Giovanni; a mia volta chiamo immediatamente l’operatrice che seguiva i ragazzi in gita, le fornisco i riferimenti precisi di dove si trova mio figlio, che viene prontamente recuperato.
 L’ansia di Giovanni, e a distanza anche la mia, è finalmente finita! Devo confessare che ero indecisa se mettergli in tasca anche questo tesserino perchè aveva già con sé tessera sanitaria, carta identità, tesserino di appartenenza al CDD, ma su nessuno c’era il mio nome e il mio numero di telefono… La CIS e il numero di telefono ICE sono stati provvidenziali!”

Nel corso del 2017 l’iniziativa della Busta rossa e della CIS (entrambe contengono i preziosi numeri ICE) è stata proposta anche ai Centri di Incontro del Comune di Milano, ovvero i Centri diurni per persone affette da decadimento cognitivo e /o demenza lieve o moderata e ai loro familiari. Importante per questa persone avere questi documenti per essere in qualsiasi momento e luogo riconosciuti e collegati ai propri cari di riferimento.

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