Film in DVD: “Chi è senza colpa-The drop”, di Michaël R. Roskam

regia   sceneggiatura Dennis Lehane cast James Gandolfini (Marv) Tom Hardy (Bob Saginowski) Noomi Rapace (Nadia) Matthias Schoenaerts (Eric Deeds) John Ortiz (detective Torres) Elizabeth Rodriguez (detective Ramsey) Michael Aronov (Chevka) genere drammatico durata 106′

Le atmosfere sono quelle noir anni Trenta, tanto che sembra aleggiare il fantasma di Humphrey Bogart, come in Provaci ancora Sam. E lo sa bene Gandolfini, qui alla sua ultima interpretazione, che bogarteggia da par suo, a cominciare dalla perenne sigaretta incollata al labbro. La storia è ambientata in una sordida New York, invernale e periferica, che non ha nulla della rutilante Grande Mela per somigliare invece molto alle banlieu delle metropoli europee. Quartieri in cui spadroneggiano bande di malavitosi, dove piccoli delinquenti cercano di mettersi in luce e dove la polizia ha le mani legate, benché sappia bene come stanno le cose.

Qui i cugini Bob e Marv gestiscono un locale che definire di quart’ordine è un lusso. Un pub utilizzato come bancomat dalla criminalità organizzata nel senso che il denaro sporco, frutto delle attività illecite, vi viene depositato e smistato. In questo bell’ambientino i due protagonisti cercano di destreggiarsi come possono, alla ricerca di una impossibile normalità o del classico colpo di fortuna che risolva le cose a pacchi di “verdoni”. Per poi scoprire di essere invece vittime predestinate o capire che l’unica via d’uscita è la fuga verso l’ignoto.

La storia, di per sé prevedibile, cattura comunque proprio per le atmosfere, i dettagli, le notazioni di costume e la bravura degli interpreti, tutti all’altezza delle rispettive parti. Lo spettatore si lascia coinvolgere dal sottinteso, dall’inespresso che avverte dietro ogni inquadratura, come appunto nel migliori film di genere e non solo nel cinema d’autore. L’attenzione resta alta per tutte le quasi due ore del film e le terga inchiodate alla poltrona. Buon ritmo (anche e soprattutto nella lentezza), battute efficaci dei dialoghi, intreccio narrativo da orologio svizzero e una colonna sonora efficace, ovvero quasi inavvertita. Che volere di più?

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