Il mio nome è Alessandro, ho 29 anni e sono nato e cresciuto a Milano.
Dopo aver terminato il liceo classico, mi sono iscritto a Giurisprudenza all’Università Statale di Milano. Fin dagli inizi degli studi universitari ho sviluppato una grande passione per il diritto penale, a mio parere la branca del diritto più “viva” ed entusiasmante. Nel corso dei miei anni alla Statale, ho preso parte a una Summer School a Shanghai e al programma Erasmus a Budapest, due esperienze indimenticabili che mi hanno permesso di varcare fisicamente e simbolicamente i confini italiani del diritto e di aprirmi a nuovi orizzonti anche e soprattutto da un punto di vista personale.
Dopo la laurea ho svolto un tirocinio formativo alla Nona Sezione Penale del Tribunale di Milano. Per un anno intero ho affiancato un giudice penale nell’esercizio quotidiano delle sue funzioni: dopo aver a lungo studiato il diritto sui libri, finalmente ho avuto la possibilità di vederlo applicato, di vederlo vivere nelle aule di un tribunale! Quest’esperienza fantastica mi ha permesso di entrare in contatto con il “lato umano” del diritto penale, quel lato che raramente si studia nei libri ma che più di ogni altro contraddistingue questa branca del diritto, fatta di persone e del loro bagaglio di esperienze, sentimenti, errori e spesso anche sofferenze. È stato allora che ho deciso di orientare la mia carriera verso questa materia.
Successivamente ho collaborato come avvocato praticante con uno studio legale milanese specializzato nell’ambito del diritto penale d’impresa, proseguendo la lunga e non sempre facile gavetta che ogni giovane praticante italiano deve affrontare per conseguire l’abilitazione all’esercizio della professione forense.
Una volta superato l’esame di avvocato, ho sentito forte la spinta a non accontentarmi dell’importante traguardo raggiunto, e ho subito spostato la mira sulla sfida successiva, questa volta fuori dai confini nazionali: mi sono trasferito nei Paesi Bassi per frequentare un Master of Laws (LL.M.) in Diritto Internazionale all’Università di Leiden, una pittoresca cittadina olandese a una manciata di chilometri di distanza dall’Aja.
Qui ho affiancato alla mia passione per il diritto penale un’altra passione fino a quel momento sconosciuta, quella per il diritto internazionale. Infatti, se da un lato avevo affrontato con interesse l’esame di Diritto Internazionale alla Statale, è stato solo a Leiden che ho realizzato l’importanza e l’impatto che il diritto internazionale può e deve avere nel mondo sempre più globalizzato in cui viviamo oggi. Mi sono quindi specializzato nel diritto penale internazionale e, dal momento che l’Aja è un po’ la “capitale mondiale” del settore, sono rimasto nei Paesi Bassi dopo il Master.
Dopo un altro lungo periodo di stage, tappa obbligata per chiunque aspiri d intraprendere una carriera nell’ambito del diritto penale internazionale, oggi lavoro al Tribunale Speciale per il Libano, un tribunale penale internazionale incaricato di perseguire e giudicare i presunti responsabili delle azioni criminali correlate all’assassinio dell’ex Primo Ministro libanese Rafik Hariri. Dopo tanta gavetta in Italia e all’estero, ho finalmente la possibilità di fare un lavoro che mi permette di combinare il mio interesse per il diritto penale internazionale a un ambiente professionale dinamico e cosmopolita. …Basti pensare che solo nel mio dipartimento le nazionalità rappresentate sono otto e le lingue parlate ben cinque!
Certo, la nostalgia dell’Italia si fa sentire, soprattutto nelle buie giornate d’inverno olandese, ma l’interessante esperienza professionale che sto vivendo all’Aja e l’entusiasmante contesto internazionale con il quale mi trovo a contatto mi fanno dimenticare persino il discutibile cibo olandese!
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