TAV: SCONTRI IN VAL DI SUSA. Feriti 27 agenti

Pubblicato il 27 Giugno 2011 in da redazione grey-panthers

Le aperture

Il Giornale: “Tremonti alle corde”, “Per la P4 si dimette il suo braccio destro. E il sottosegretario Crosetto attacca la manovra: ‘Roba da psichiatra’. Berlusconi ribadisce: niente buchi di bilancio. E Bossi perdona Maroni: ‘Ci siamo chiariti'”.
A centro pagina, con grande foto di uno dei pm dell’inchiesta P4, John Woodcock: “Dai pm ai giornalisti, la rete di Woodcock”.

Corriere della Sera: “Il caso P4 scuote la Finanza. Accusati altri ufficiali. Si dimette consigliere di Tremonti”. “Sulla manovra scontro nel governo. Il sottosegretario alla Difesa: ‘Serve lo psichiatra’”. A centro pagina: In Val di Susa la sfida tra gruppi no Tav e migliaia di agenti”. In prima una foto dalla Libia dove -si scrive- il regime “resiste da tre mesi alla Nato”: “Gheddafi mostra le sue guerriere”

La Repubblica: “Rissa nel governo sulla manovra”. Ci si riferisce soprattutto alle dichiarazioni del sottosegretario alla Difesa Crosetto, così riassunte nei titoli: ‘Da psichiatra le misure di Tremonti’. “Da Crosetto a Gasparri, nel Pdl nuovi attacchi al responsabile dell’Economia. Anche Bossi avverte: la corda si può rompere'”. E poi: “Berlusconi: il Pd collabori alle riforme”.
In evidenza, i rifiuti a Napoli, con foto di cumuli in fiamme: “L’ira di Caldoro. Allarme salute per i bambini”.
A centro pagina: “Gdf, altri due generali nella rete della P4”, “Milanese, consigliere del Tesoro, lascia”.

La Stampa: “Governo, scontro su Tremonti”, “Crescono i malumori in vista dei tagli. Berlusconi: siamo in carica altri 18 mesi, l’opposizione collabori”, “L’attacco di Crosetto: la manovra? Roba da psichiatra. Critici altri esponenti del Pdl. Caso P4, lascia consulente del ministro che aveva coinvolto i vertici della Finanza”.
Con foto, sotto la testata, della fiaccolata no-Tav: “‘Apriamo il cantiere’. Val di Susa blindata per i lavori della Tav”. Ci si riferisce alla decisione del Viminale, che dice: “nessun rinvio o diciamo addio al nostro futuro”.
Su Napoli: “L’ira di Caldoro: ‘Io non pago le colpe d’altri’. Il governatore indagato attacca il Carroccio. La replica: ‘Napoli deve trattare con le Regioni'”.

L’Unità torna ad occuparsi in prima della ThyssenKrupp, per denunciare che i 16 operai che sono parte civile al processo non hanno lavoro. E neanche cassa integrazione: “Il prezzo del diritto” è il titolo di apertura. In taglio basso, la voce del governatore della Regione Campania: “Caldoro si ribella: ‘Non sarò il solo a pagare per Napoli’, Ultimatum al governo mentre la Lega insiste: ‘Non firmeremo il decreto-truffa’”.

In Italia

Guido Crosetto, sottosegretario alla Difesa, viene intervistato da La Stampa: “Per fare il ministro così basterebbe un ragioniere”, dice riferendosi a Tremonti. “Sono stufo”, ribadisce, e “non credo di essere l’unico a pensarla così. Magari non tutti hanno il coraggio di dirlo”. E prosegue: “si continuano a vedere provvedimenti con tagli lineari alla spesa, quando invece il problema è eliminare le cose che producono spesa. La filosofia di Tremonti è sempre la stessa: ogni volta si taglia un po’, lasciando in piedi le cose inutili e danneggiando quelle utili. Abbiamo 1110mila carabinieri che non possono uscire dalle caserme perché non hanno i soldi per il carburante. Il metodo più banale, quindi basterebbe un ragioniere”. Sullo stesso quotidiano, intervista al vicesegretario Pd Enrico Letta: “il premier parla come se avesse davanti a sé altri 17 anni”, “Ci sono due governi, quello suo e quello di Tremonti. Ora basta”. Il Giornale intervista invece il ministro dell’Agricoltura Saverio Romano: “Ma la spesa pubblica va tagliata col machete”, dice, proponendo di livellare gli stipendi dei parlamentari italiani a quelli europei, ma anche proponendo di intervenire sui “santuari del parastato”, cioè Enel, Eni, Authorities, Corte dei Conti, Corte di Cassazione, Csm.

“La scure del Tesoro colpisce il Mezzogiorno, tagli da 2,5 miliardi”, titola invece La Repubblica.
Sulla prima de La Repubblica Ilvio Diamanti legge i dati dell'”Atlante politico di Demos” sulla situazione in Italia e titola: “Crolla il Cavaliere e cresce il mondo ‘invisibile'”. Il quotidiano esamina i dati Demos e sintetizza: “Sprint del Pd, sorpassato il Pdl, fiducia nel Cavaliere al massimo e tra i leader vola Tremonti”. “Nelle intenzioni di voto rilevate da Demos il partito di Bersani guadagna più di 5 punti in quattro mesi e sfiora il 30%. Balzo anche per l’Idv, in frenata Sinistra e Libertà”. Secondo Diamanti i risultati delle amministrative e dei referendum segnalano un cambiamento importante nel clima dell’opinione: non c’è solo delusione nei confronti del centrodestra, ma soprattutto voglia di partecipazione. Chi si è impegnato sui referendum, non lo ha fatto attraverso canali normali (comizi, ecc.), ma ha fatto ricorso a contatti personali e nuove tecnologie come la rete.
Le prime 4 pagine de La Stampa sono dedicate alla vicenda della Tav e delle relative contestazioni, con il ministro Maroni che dice “Apro il cantiere” e nella notte ha trasferito 2mila agenti in Val di Susa per il timore di scontri. E poi un’intera pagina in cui si da’ la parola ai sindaci di otto comuni interessati dal treacciato: “la Tav low-cost divide i sindaci”, “Il nuovo progetto che riduce costi e scavi finisce al centro del dibattito politico. Tra favorevoli, contrari e incerti, viaggio nelle inquietudini degli amministratori della Val di Susa”. Anche il Corriere dedica ampio spazio alla Tav.
Secondo La Repubblica altri due generali della Guardia di Finanza sarebbero indagati per “le soffiate alla P4”, cioè per aver avverito Luigi Bisignani che era in corso un’indagine che lo riguardava. I pm di Napoli Woodcock e Curcio sarebbero convinti che non ci sarebbe stata solo una soffiata: “Quella a Bisignani non fu la prima”, titola il quotidiano. Intanto si è dimesso Marco Milanese: ex-finanziere, poi deputato Pdl e consigliere del ministro Tremonti. Al momento non è indagato. Ha riferito ai pm come fosse il capo di Stato maggiore della Gdf, Michele Adinolfi, ad informare Bisignani dell’esistenza di una inchiesta. Milanese è coinvolto in altre due inchieste.
Il Corriere scrive che Tremonti lo aveva ‘congelato’ dopo le inchieste di Napoli e Roma: nell acapitale un’inchiesta del pm Ielo ipotizza che Milanese abbia pilotato alcune nomine di dirigenti in almeno tre aziende pubbliche controllate da Finmeccanica, Oto Melara, Ansaldo energia e Ansaldo Breda.
Il Giornale si occupa della rete del magistrato Woodkock: sarebbe legato da rapporti personali ad un fitto circuito di conoscenze nel mondo della stampa e degli ambienti investigativi, dalla Sciarelli ai fratelli Ruotolo, da De Magistris al capitano Ultimo.

Nel mondo

“Lezioni americane sulle vere lobby” è il titolo di un commento del corrispondente dagli Usa de La Repubblica, Federico Rampini. Prosegue il dibattito su questo tema, reso attuale dall’inchiesta P4 e dalla scoperta di una ‘rete’ che si muoveva intorno a Luigi Bisignani.
Il Corriere della Sera intervista lo scrittore Salman Rushdie: “La primavera araba -dice- è desiderio di diritti comuni”. Ma “Che divertimento scoprire che Osama guardava i video porno”. Osama amava rivedersi in tv: “più viene smascherato per un imbecille, tanto meglio per tutti. Una conseguenza probabile della primavera araba è che Al Qaeda perderà prestigio e rilevanza. A dimostrazione che la tesi (fino troppo sottoscritta in Occidente), che occorre usare parametri diversi quando si tratta del mondo musulmano, è un avera sciocchezza. Questa no nè una rivoluzione ideologica, né tantomeno teologica. Il mondo arabo reclama libertà, lavoro, aspirazioni e diritti che sono comuni a tutti gli esseri umani”.
La Stampa riferisce che domani la segretaria dei socialisti francesi Martine Aubry si candiderà ufficialmente alle primarie in vista delle presidenziali del 2012: “una donna per il dopo Dsk”, cioè al posto di strauss Kahn, considerato da molto tempo l’unico candidato in grado di battere la destra. Ma anche Hollande si candiderà: a Pierre Milza, già consigliere di Mitterrand, non piacciono, e lo dice in un’intervista al quotidiano. Li considera entrambi “incolori” e dice che il Psf non ha coraggio. Strauss Kahn rappresentava “l’ala liberale del partito”, ora “la vittoria è difficile”.
Sul Corriere, un articolo racconta che è in viaggio la seconda flotilla per Gaza e parla di un “duro monito” di Israele ai reporter. “Chiunque è sulle navi sarà espulso”, dicono le autorità isreliane. Con intervista allo scrittore israeliano Alon Hilu, che dice “perché nessuno fa rotta verso la Siria?”, anche se non condivide affatto i metodi e la reazione adottati da Israele nel respingimento precedente.
Il nuovo direttore della Fao è brasiliano: lo racconta il Corriere con un articolo in cui presenta José Graziano da Silva, 62 anni, economista di origini italiane.

(Fonte: La Rassegna Italiana di Ada Pagliarulo e Paolo Martini)