Le aperture
La Repubblica: “Governo nel caos, battuto in aula”. “Bossi: manovra da cambiare. Napolitano: più responsabili anche per il futuro”. E ancora: “Salta la legge comunitaria. La Lega si oppone al decreto rifiuti che dovrebbe essere approvato oggi. P4: Papa verso il sì all’arresto”, con riferimento alla richiesta di arresto nei confronti del deputato Pdl Alfonso Papa da parte della Procura di Napoli. A centro pagina, foto di Amanda Knox: “Vacilla la prova del coltello ‘Forse non è il Dna di Meredith'”. In taglio basso, sulla manovra: “Scuola, a rischio 100mila posti. Stangata su banche e auto di lusso”. Un richiamo in prima per gli scontri in Egitto: “Mille feriti nella nuova rivolta di PIazza Tahrir”.
Il Corriere della Sera: “Tanti assenti, governo battuto”, “Maggioranza sotto alla Camera. Richiamo di Napolitano: responsabilità sulla manovra”, “Tassa sulle transazioni finanziarie, superbollo sui Suv”.
A centro pagina, foto dall’Egitto: “Piazza Tahriri riaccende la sfida”, “Al Cairo proteste contro i generali: mille feriti”.
E poi, sull’inchiesta P4: “La sfida di Bossi al Pdl: ‘Sull’arresto di Papa penso che voteremo sì'”.
In taglio basso, il delitto Meredith: “Sul coltello non c’è il Dna di Meredith”, “la perizia può scagionare Amanda”.
Il Sole 24 Ore punta sulla manovra che verrà presentata nel pomeriggio e scrive: “Minisanatoria per le liti tributarie”. Le controversie pendenti per un importo inferiore a 20mila euro potranno essere condonate.
In taglio basso il quotidiano torna sulla firma unitaria dei sindacati sulle nuove norme per contratti e rappresentanza con due interviste: “Camusso: basta accordi separati”, “Bonanni: ora non serve una legge”.
Secondo Il Foglio nel testo della manovra ci sarebbe anche “la liberalizzazione di orari e aperture dei negozi nelle città turistiche”: “Bottegai sempre aperti”, “Ecco il giuzzo liberista del Cav. per rilanciare l’orgoglio commerciante”.
Libero, su “sesso e tangenti”: “Compagni a luci rosse”, “Il dalemiano indagato per le mazzette Enac (Franco Pronzato, ndr) è stato coinvolto, con altri, in un giro di escort e appalti. Un vizietto che aveva già decapitato il Pd barese. E nella sezione di Pisa spunta la pornosegretaria”. A centro pagina, con caricatura di Berlusconi sullo sfondo di un’auto di grossa cilindrata: “Non tagliano gli sprechi e ci rifilano il superbollo. Un’altra Finanziaria in cui si picchia solo sui cittadini. Ma allora non serve Tremonti, basta Andreotti”. In taglio basso, la bocciatura alla Camera per il governo sulla legge comunitaria: “Governo ko. Cav furente: portatemi gli assenti”, “No alla legge Ue. Ora arriveranno le multe”.
Il Giornale: “Ma dov’è finito Fini?”, “Ad un anno dalla scissione di Fli, domani la svolta per il Popolo della Libertà: Alfano segretario e una nuova idea di partito. E’ il vero rilancio di Berlusconi, mentre il presidente della Camera è sparito dalla politica”.
Europa, sull’accordo Cgil-Cisl-Uil e Confindustria sul nuovo contratto: “La Fiom minaccia, la Cgil non si piega. E’ la rottura”.
Il Riformista, sulla sconfitta del governo ieri alla Camera: “Guerriglia continua”. Con foto del deputato dei Responsabili, Domenico Scilipoti, sul cui gruppo si appuntano accuse di assenteismo e sospetti. E poi, sulla manovra, il quotidiano parla di un “giallo delle bozze”: “leghisti sorpresi dalle ‘pagine bianche’ sulle pensioni. Anche i ministri siciliani sono sul piede di guerra. Pd denuncia il ‘depistaggio’. Napolitano invita lla responsabilità”.
In taglio basso, sul depuato Alfonso Papa: “lascia il posto alla segretaria?”. Gli subentrerebbe Maria Elena Valenzano.
Il Fatto scrive che “nottetempo il governo infila nella manovra finanziaria una norma ammazza-processi” e quindi titola: “L’audace colpo dei soliti noti”.
La Stampa: “Maxitassa su banche e suv”, “pensioni, slitta l’innalzamento dell’età per le donne: si partirà soltanto nel 2020. Da Londra l’appello di Napolitano: chi decide oggi ha responsabilità su domani”. “Bruxelles propone la Tobin tax sulle transazioni finanziarie. Contratti, la Fiom contro la Cgil: un referendum sull’accordo”.
L’Unità, sulla manovra: “Un pacco per l’Italia”.
Accordo sui contratti.
Il Riformista offre ai lettori il testo integrale dell’accordo fra Confindustria, Cgil, Cisl e Uil. Pagina 8. La Fiom contesta e per oggi ha convocato un direttivo a sorpresa: il segretario Landini dice che la Cgil arretra e chiede che i lavoratori si esprimano con un voto. “Niente referendum, decidono i sindacati”, titola Il Fatto.
“Una nuova era per i sindacati”: l’ex-ministro del Lavoro Tiziano Treu firma un commento su Europa.
“Susanna sfida una minoranza isolata”, secondo l’analisi di Europa.
L’Unità intervista la segretaria Camusso: “Fermata la deriva. Torna al centro il contratto nazionale”, “Non c’è retroattività come volevano Confindustria e Fiat”. Ma anche il segretario Fiom Maurizio Landini: “La firma è un passo indietro, un errore, la Fiom non ci sta”. Landini chiede che la confederazione “si rimetta al voto dei lavoratori e degli sicritti”. E sull’intesa intervengono, ancora su L’Unità, l’ex ministro del Lavoro Cesare Damiano e il deputato Pd Pierpaolo Baretta: “Rappresentanza: un accordo per uscire dal buio”.
Il Corriere intervista la presidente di Confindustria Emma Marcegaglia: “Con i sindacati tracciata una strada per la crescita. Ora sgravi fiscali per i neoassunti”.
Il Foglio sottolinea che ad essere scontenta, oltra alla Fiom, è la Fiat: il modello di relazioni industriali prefigurato non avrà valore retroattivo e quindi non sarà sufficiente a depotenziare l’ondata di ricorsi della Fiom. La Fiat puntava ad una clausola con la quale si sostenesse la validità dell’accordo di Mirafiori.
La Segretaria Cgil Camusso, intervistata dal Sole 24 Ore, ribadisce, sulla Fiat: “l’accordo non risolve i problemi, non prevede la retroattività e afferma il ruolo del contratto nazionale che stabilisce cosa può essere definito al secondo livello”.
Il segretario Cisl Bonanni, ancora al Sole 24 Ore: “Ora una legge non serve”, le relazioni industriali sono ora “più solide”, a garantire è “il patto tra le parti”.
Nel mondo
“Perché preferisco Erdogan alla vecchia Turchia laica”: a spiegarlo, in un’intervista a Europa, è Robert Koptas, direttore del settimanale in lingua armena “Agos”.
L’ex premier britannico Blair, in un’intervista a La Stampa, dice che “chi governa non può ignorare i problemi di fede”. Religione e globalizzazione sono le due maggiori forze del mondo di oggi.
Segnaliamo perlatro che il quotidiano ha inaugurato da qualche giorno un canale multimediale dedicato all’informazione sulla Santa Sede, il dialogo tra le religioni, il Papa, il cattolicesimo nel mondo: si chiama “vaticaninsider.com”, vi collaborano molti vaticanisti italiani e internazionali. A spiegare il senso dell’iniziativa editoriale è oggi il direttore Mario Calabresi.
L’Unità intervista Yasser Shoukry, avvocato egiziano, difensore dei diritti civili, sulla nuova rivolta di Piazza Tahrir: è stato rimosso Mubarak -dice- ma “il sistema di cui Mubarak era espressione, resta in piedi”, “una combinazione tra una oligarchia di affaristi” e “i vertici militari che continuano ad essere quelli voluti da Mubarak”. Coloro che “adesso tentano di normalizzare con la forza e con la frode la rivoluzione di Piazza Tahrir, sono gli stessi che nel corso degli anni hanno spento ogni istanza collettiva di libertà”, distruggendo “tutti i movimenti che dal basso provavano a rivendicare diritti sociali e libertà politiche”.
Ieri il presidente Usa Obama ha illustrato quella che il Corriere definisce “la sua agenda”: ha preso le difese della classe media e delle piccole imprese sottolineando che non si può chiedere a queste categorie ulteriori sacrifici e che invece bisogna “tagliare gli sgravi fiscali a gente che guadagna miliardi”. Citando “petrolieri, manager di hedge fund, proprietari di jet”: “potrete continuare a girare sui vostri aerei -ha detto- dovrete pagare solo un po’ di più”. Ha difeso l’operazione in Libia ribadendo che si tratta di un impegno “limitato e ridotto nel tempo”, ma anche i risultati ottenuti contro Al Qaeda.
“Obama: ‘Basta sgravi fiscali ai ricchi'”, sintetizza La Repubblica. Da questo quotidiano segnaliamo una nuova puntata del reportage di Bernardo Valli dalla Libia.
Sul Riformista, per restare alla Libia, un articolo spiega come il quotidiano francese Le Figaro -vicino alla maggioranza sarkozysta- abbia rivelato che il Paese ha fornito armi agli insorti libici. Paracadutato materiale bellico, all’insaputa degli alleati.
E poi
L’Unità riproduce il testo di un discorso tenuto ieri a Bruxelles da Massimo D’Alema, in cui si invita l’Europa a compiere scelte radicali per evitare il tramonto. L’Unione europea è a un punto di svolta, o si cambia percorso o l’intero progetto rischia di crollare. Sarebbe necessario unire in una sola carica le due figure di Presidente del Consiglio europeo e della Commissione.
Su La Repubblica è oggi il vaticanista Giancarlo Zizola a spiegare le ragioni della scelta di Angelo Scola come arcivescovo di Milano, da parte di Papa Ratzinger.
(Fonte: La Rassegna Italiana di Ada Pagliarulo e Paolo Martini)