Berlusconi, l’ora del verdetto

Pubblicato il 1 Agosto 2013 in da redazione grey-panthers

Le aperture

Corriere della Sera: “Berlusconi, le carte della difesa”, “‘Il fatto non è reato’. Oggi la Cassazione decide”, “Tensioni nel Pdl, bocciate le manifestazioni. Procedura d’urgenza per la riforma elettorale”.

A centro pagina: “Ablyazov arrestato a Cannes”, “Il dissidente kazako era in una villa. Il figlio: si eviti quanto successo a Roma”, “Blitz delle forze speciali francesi su richiesta ucraina”.

In evidenza anche le vicende giudiziarie relative al Monte dei Paschi di Siena: “Inchiesta Mps: la spartizione. E il ruolo dei vertici Ds e Pd”.

La Repubblica: “Berlusconi, l’ora del verdetto”, “La Cassazione decide sul processo Mediaset, ieri gli interventi di Coppi e Ghedini. Il Cavaliere rischia la condanna a 4 anni e l’interdizione”, “Riforma elettorale, sì all’urgenza per votarla a ottobre. Letta: via il Porcellum”.

A centro pagina: “Ablyazov arrestato in Francia è già battaglia sull’estradizione”, “Scandalo Kazakhstan, fermato il marito della Shalabayeva. Il figlio: non fate come l’Italia”.

In taglio basso: “Redditometro, il fisco indaga chi spende troppo”, “I controlli scatteranno se le uscite superano del 20 per cento le entrate”.

La Stampa: “Verdetto su Berlusconi. I legali: ‘Il reato non c’è'”, “Attesa per oggi la sentenza del processo Mediaset. Coppi ai giudici: ‘Al massimo una maxi-evasione'”.

Di spalla: “Ablyazov, arresto a Cannes. Battaglia per l’estradizione”. La figlia del dissidente kazako: “‘Ora non datelo al dittatore'”.

In taglio basso: “Rimborsi alle imprese, sbloccati altri 25 miliardi”, “Nuovo redditometro: stop a medie Istat”.

Il Sole 24 Ore: “Redditometro, ecco le regole”, “Prima delle sanzioni confronto con gli uffici. Meno spazio per le spese medie”.

Di spalla: “La difesa di Berlusconi: il fatto non è reato, sentenza da annullare”, “Consegna del silenzio a Palazzo Grazioli. Pdl: stop all’idea di una manifestazione”.

A centro pagina: “Altri 20-25 miliardi per i debiti Pa”, “Il decreto lavoro aumenta la dote per le imprese. Squinzi: cammino ancora lungo per una crescita vera”, “Garanzia dello Stato dal 2014 per la cessione di crediti a banche e Cdp”.

Il Giornale, sull’attesa della sentenza Mediaset: “Lezione di libertà”, “Ieri la difesa, oggi la sentenza”, “L’avvocato Coppi smonta il teorema e spiazza i giudici, ‘Vi provo che il reato non c’è, assolvete Berlusconi'”.

A centro pagina: “Mps, inchiesta beffa. Sparite le mazzette del caso Antonveneta”.

E anche qui quello che il quotidiano definisce il “pasticcio Kazakistan”: “Il dissidente Ablyazov arrestato in Francia. La grana passa a Parigi”.

Libero, sulla Cassazione, con una vignetta che raffigura un Berlusconi con aureola: “Perché va assolto”, “Mancano le prove, mancano i soldi: non si può mettere a rischio l’Italia per salvare un teorema giudiziario. Gli avvocati di Silvio: non c’è reato”.

Poi attenzione per quel che avrebbe detto Berlusconi “ai fedelissimi”: “‘Se oggi mi condannano subito Marina a capo del Pdl'”.

Di spalla: “Preso il kazako. Ma chi processerà la Francia ora?”.

Il Foglio, sul caso Mps: “Scandalo finito a lenticchie”, “La ‘madre delle tangenti’ è sempre incinta, ma in Mps non ce n’è traccia”, “I pm di Siena chiudono le indagini su 11 indagati (c’è l’ex presidente Mussari) per false comunicazioni e insider trading”.

In prima anche l’attesa per il verdetto della Cassazione: “Così un Cav. socratico conforta l’inner circle in attesa del suo calice”, “Aspettando la Cassazione, Berlusconi accoglie gli intimi inconsolabili e scherza sui prossimi vertici ai domiciliari”.

Tra i titoli in prima segnaliamo: “Il Renzi silente”, “Tutti a domandarsi perché Matteo se ne stia zitto sui guai del Cav.E se non avesse un cazzo da dire?”.

Il Fatto: “Pdl, l’ultima minaccia. Cortei davanti alla Cassazione”, “Oggi alle 12 i giudici della Corte si riuniscono in camera di consiglio in un clima di continue intimidazioni di marca berlusconiana: annunci e smentite di cortei anti-toghe. Le arringhe di Coppi e Ghedini: niente assi nella manica, solo speranze in una sentenza ‘politica’”.

A centro pagina: “Il Caimano sonda Renzi: ‘Che fai se mi condannano?'”, “Emissari del Cavaliere prendono contatti con il sindaco di Firenze che, secondo l’annuncio dato martedì sera a ‘Porta a porta’ da Alessandro Sallusti, avrebbe dato la sua solidarietà al leader imputato. Il rottamatore smentisce. Ma la lettiana Paola De Micheli lo attacca: ‘Non so in che rapporti siano quei due'”.

L’Unità: “Berlusconi, finale di partita”, “Oggi la sentenza. La difesa: solo un evasore, non era lui il dominus di Mediaset”.

In evidenza anche il caso Antonveneta-Mps: “Mps, inchiesta chiusa. I pm: niente tangenti”, “Concluse le indagini: coinvolti gli ex vertici della Banca e Jp Morgan. Mussari accusato di insider trading. La difesa: nessuna contestazione di profitto personale”.

A centro pagina il richiamo ad una intervista alla segretaria Cgil: “Camusso: ‘Sul lavoro si deve fare di più'”.

In taglio basso, sulla legge elettorale: “Intesa alla Camera: a ottobre via il Porcellum”.

E in prima anche il caso kazako: “Ablyazov preso a Cannes”, “Il marito di Shalabaeva sfuggito alla polizia italiana catturato da forze speciali”.

 

Cassazione

Secondo un “retroscena” de La Repubblica Il Cavaliere avrebbe promesso una “svolta” che viene così riassunta: “‘Se i giudici non mi condannano posso pensare al passo indietro'”.

Secondo Libero in Cassazione si cerca la “terza via”, ovvero una condanna a tre anni e niente interdizione dai pubblici uffici.

 

Ablyazov

“Una caccia che vale migliaia di dollari”: è il titolo di una lunga analisi firmata da Carlo Bonini su La Repubblica e dedicato al caso Ablyazov.

La Stampa intervista la figlia di Ablyazov, Madina: “Nostro padre si trova in grave pericolo, temiamo che la Francia lo consegni nelle mani del dittatore del Kazakistan, preghiamo le autorità francesi di non farlo”. Sulla stessa pagina un articolo spiega che l’estradizione in Ucraina “non è scontata” poiché “la Francia protegge i dissidenti politici”.

 

E poi

Alle pagine “R2 Diario” de La Repubblica: “Inégalité”, “Così le differenze sociali mettono a rischio la democrazia”, firmato da Stefano Rodotà. E di fianco una intervista al sociologo francese Alain Touraine: “‘Se i diritti sono diversi'” (“L’universalismo francese è entrato in crisi nell’incontro con le differenze. Mancano del tutto programmi specifici di integrazione delle minoranze. E questo si traduce nel rifiuto dell’altro”, dice Touraine). E un intervento di Paul Krugman: “Addio al sogno americano”, “Negli Usa l’ascensore sociale si è bloccato”.

Su La Stampa una intervista all’ex agente Cia Sabina De Sousa: “un errore rapire Abu Omar, ma ora la grazia”, dice la donna, che è stata condannata dalla Cassazione per il rapimento.

Su L’Unità e La Stampa la notizia secondo cui l’Istituto turco per i prestiti per l’educazione superiore e i pensionati studenteschi (Kyk) avrebbe annunciato con una circolare che non riceveranno borse di studio coloro che partecipino a “resistenze, boicottaggi, occupazioni, scrittura e pittura in spazi pubblici, intona slogan o compie atti simili”. L’Unità riferisce che secondo il quotidiano Hurrriyet queste condizioni erano già presenti da anni nei regolamenti del Kykm ma solo quest’anno sono state evidenziate nei bandi dell’istituto, dopo le proteste di Gezi Park.

Su La Stampa i resoconti dell’audizione del ministro degli Esteri Bonino ieri in Parlamento: “La Farnesina avverte gli italiani in Egitto: ‘Rimanete nei resort'”. La Bonino ha ricordato che l’Alto rappresentante della politica estera Ue Catherine Ashton ha incontrato il deposto presidente Morsi: “finalmente l’Ue ha parlato con una sola voce, quella di Lady Ashton”, ha detto la Bonino, sottolineando che nel Paese la tensione resta altissima. Peraltro, ha aggiunto, “non registriamo seria volontà di unclusione, ed è fragile il percorso che dovrebbe portare di qui a 9 mesi a nuove elezioni”. Il governo egiziano ha peraltro concesso al ministro degli Interni ampi poteri per quello che considerano il necessario ripristino della sicurezza: i sit in della Fratellanza musulmana a sostegno dell’ex presidente, secondo il governo, rappresentano “una minaccia alla sicurezza nazionale” ed una “intimidazione ai cittadini”.