BERLUSCONI IN PARLAMENTO: patto sociale per la crescita, e spunta l’ipotesi di un anticipo della manovra

Pubblicato il 4 Agosto 2011 in da redazione grey-panthers

Le aperture

Il Corriere della Sera: “Berlusconi: Paese solido, anch’io in trincea. Bersani chiede il passo indietro. Casini: anticipare la manovra con un decreto”. “Il premier propone un patto alle parti sociali. Giù le Borse. Marchionne: sto con Napolitano, serve una leadership forte”

La Repubblica. “La crisi c’è, ma siamo solidi”. “Berlusconi alle Camere. Marchionne: Paese senza leadership. Il premier parla a Borse chiuse. ‘Patto per la crescita. ‘Ho tre aziende, anche io sono in trincea’. Bersani: discorso lunare”. Di spalla: “Processo a Mubarak, il rais in barella davanti al giudice. ‘Sono innocente'”. “Egitto: accusa di omocidio premeditato”. Un lungo articolo di Bernardo Valli è titolato: “I generali del Cairo e la farsa democratica”.

La Stampa: “Berlusconi: il Paese è solido. Il premier in Parlamento: patto sociale per la crescita, anch’io sono in trincea. Marchionne: sto con Napolitano, all’Italia serve una leadership forte”. Su Berlusconi: “Bersani: si dimetta. Mercati ancora in rosso. Tremonti rassicura l’Ue. E spunta l’ipotesi di un anticipo della manovra”. A centro pagina: “In Barella e chiuso in gabbia: ecco Mubarak. L’ex presidente egiziano accusato di omicidio premeditato per piazza Tahrir. ‘Sono innocente”. Di spalla (e con molti articoli all’interno) il quotidiano torinese si occupa dei cinquant’anni di Barack Obama, “tra bilanci e nuove speranze”. Ne parlano Lucia Annunziata, Enzo Bettiza, Francesco Guerrera e Maurizio Molinari”.

L’Unità, con foto di Berlusconi e Marchionne accanto ad una automobile: “Rottamazione. ‘In un altro posto il premier si sarebbe dimesso'”. Il titolo più grande è: “Crisi, un alieno in Parlamento”.

Secondo Il Foglio “Il Cav difende la solidità dell’Italia e segue la via dialogante del Quirinale. Il premier processa i mercati e poi invoca coesione. Bersani fa lo scontroso. Casini chiede una commissione pro-crescita. La sfiducia di Marchionne”.

Il Giornale si sofferma sulle parole di Marchionne, che il direttore Sallusti definisce “l’ingrato”. Il titolo più grande è per il premier: “Berlusconi: ci salveremo. Ma la sinistra rifiuta un patto per l’Italia”. Jena, su La Stampa, scrive di Marchionne: “Volete scommettere che adesso la sinistra lo chiamerà compagno Marchionne?”.

Il Sole 24 Ore: “Fabbisogno zero da qui a fine anno”, le parole del premier di ieri. “Berlusconi: patto con le parti sociali per la crescita, subito la delega fiscale”. Il commento di Stefano Folli, sulla situazione politica, è titolato: “L’urgenza della realtà, l’obbligo di cambiare passo”.

Libero: “Silvio sfida i mercati. Berlusconi alla Camera ricorda i punti di forza economici del Paese e le riforme in cantiere. Forse non basterà a fermare subito la speculazione, però andava fatto. E c’è la sponda di Casini. Ma già si pensa al piano B: nella maggioranza cresce il partito della patrimoniale”.

Il Fatto quotidiano: “Dopo di lui il diluvio. Altro che rassicurare i mercati: per Berlusconi conta solo restare a Palazzo Chigi. Quindi nessun intervento urgente sui conti pubblici, solo generici impegni. Forti timori sulla reazione delle Borse”. Un altro articolo racconta la giornata parlamentare: “Bersani grida, Tremonti tace, e il Parlamento va in frie”.

Italia

Secondo un “dietro le quinte” del Corriere della Sera in tanti chiedono a Berlusconi di accettare “al volo” la “proposta di una commissione bipartisan per la crescita, ma le ruggini di un rapporto politico ormai inesistente fanno dire no, almeno per il momento, al capo del governo”. Ufficialmente il governo non dovrebbe tornare a riunirsi in agosto, “ma resta in piedi l’ipotesi di un Consiglio dei ministri straordinario la prossima settimana”. Berlusconi avrebbe anche scherzatro con i suoi deputati: “Farò solo pochi giorni di vacanza, non ho più soldi dopo il bonifico alla Cir”. Andrà in Sardegna e rientrerà al lavoro il giorno dopo Ferragosto.
Libero dedica un lungo articolo al “progetto top secret” che circolerebbe nella maggioranza: “Avanza il partito della patrimoniale. Potrebbero essere colpiti i risparmi e i depositi bacari superiori a 100 mila euro e e seconde case. No del Vaticano e dei costruttori immobiliari. Il sottosegretario Saglia riesuma Amato: ‘Tornare allo spirito del 92′”. Il quotidiano sottolinea che è il Corriere della Sera ad avanzare la proposta, e “nel Pdl c’è chi non dice no alla super tassa sulle proprietà”.
La Stampa intervista un docente di economia alla Washington University di Saint Louis, Michele Boldrin: parla di una “fuga di massa” di investirori, “alimentata dal sospetto che il bollo sul deposito di titoli già introdotto nella manovra sia solo l’antipasto, e che seguiranno altre patrimoniali. Un sospetto alimentato anche da un dibattito che reputo irresponsabile e che va avanti ormai da mesi”.

Egitto

Due pagine de La Repubblica sono dedicate al processo a Mubarak. “In barella dietro le sbarre. ‘Oggi l’Egitto è più libero'”.
La Stampa intervista Aladin Elasaar, saggista ed esperto del mondo arabo, che è stato anche candidato alle presidenziali egiziane nel 2005: dice che quella di ieri è stata una “udienza storica”, dice che non crede che gli egiziani siano choccati dalle immagini dell’ex tiranno in barella, perchè “Mubarak si è macchiato di crimini atroci, deteneva il potere assoluto, durante la rivoluzione la sua polizia ha ucciso 850 persone, e qualcuno deve risponderne”. Elasaar è ottimista sul futuro: la rivoluzione “ha mostrato che la gente è stanca del sistema faraonico e del centralismo presidenziale, vuole già il parlamentarismo e un esecutivo che governi non a vita. L’esercito lo sa. Il futuro è aperto ed eccitante”.
Europa intervista Alaa Aswani, scrittore egiziano e “rivoluzionario della prima ora”. “Grande giorno dal punto di vista non solo simbolico”. Si dice ottimista, “anche se mi trovo in disaccordo con le iniziative della leadership al potere. Non capisco come sia possibile che tutti gli ufficiali responsabili di crimini come omicidi e torture siano ancora in servizio. E’ vero, alcuni nonm lavorano più, ma questo perché temono la vendetta popolare, non perché siano sotto inchiesta. Trovo anche inammissibile che accusati civili vadano ancora a finire davanti a tribunali militari”. Aswani dice anche che è “alquanto bizzarro” che Omar Suleiman, l’uomo forte del regime di Mubarak, “non sia stato ancora idnagato”. Sul processo al Cairo lo stesso quotidiano intervista anche l’ex ministro e senatrice radicale Emma Bonino: “No alla vendettaa, il paese segua l’esempio del Sudafrica di Mandela.

(Fonte: La Rassegna Italiana di Ada Pagliarulo e Paolo Martini)