Nella testa del signor Quinto Mazzuccato, l’Hotel Trieste prese forma esattamente cent’anni fa. Servirono dei mesi per ottenere l’area e avviare la costruzione. Ciò che il signor Mazzuccato aveva chiesto ai suoi era di innalzare “l’albergo più bello di tutti”, in una Abano che stava ritrovando quella vocazione termale che l’aveva resa già celebre in epoca romana e, ancor prima, in età paleoveneta.
Ciò che il signor Mazzuccato non sapeva era che, anche grazie all’attrazione rappresentata dal suo nuovo Albergo, quel piccolo borgo ai piedi dei Colli Euganei sarebbe diventato la stazione termale più importante in Europa.
Sapeva molto bene invece che il terreno scelto per innalzarvi la sua creatura era benedetto dalla natura: nelle vene sotterranee, nascoste dai campi coltivati, scorreva un’acqua termale di qualità superba: calda, perfetta per le cure, anche grazie alla fine commistione di gas naturali. Le sette sorgenti di allora hanno fatto la fortuna terapeutica del suo hotel.
La raffinata semplicità del nuovo Albergo e la qualità delle sue prestazioni lo hanno immediatamente reso meta del bel mondo.
Poi la Grande Guerra e il Trieste diventa protagonista della grande Storia: qui si era trasferito il Comando Militare Italiano, con il Generale Diaz e gli altri componenti il Gruppo di Comando. Diaz alloggiava nella Suite 110 che, come quelle occupate dagli altri generali, è stata conservata intatta. Da qui partirono gli ordini che consentirono alle truppe italiane di cambiare le sorti di un conflitto che la disfatta di Caporetto sembrava condannare al fallimento.
Qui era di casa anche Gabriele d’Annunzio mentre progettava il volo su Vienna, presto entrato nel mito. Qui Diaz, coadiuvato da un giovanissimo Giovanni Gronchi, allora membro dell’ufficio stampa ma destinato a diventare Presidente della Repubblica, redasse il Bollettino della Vittoria.
In ricordo di questo, d’Annunzio volle che il Trieste diventasse “Trieste & Victoria”.
L’Hotel non poté sfuggire al ruolo di protagonista anche nel secondo conflitto mondiale: venne trasformato in ospedale militare e ciò valse ad Abano lo status di “Città ospedaliera”, evitando quindi i bombardamenti che hanno portato enormi distruzioni nelle città venete.
Rinnovato dopo la guerra il Trieste & Victoria è tornato ad essere meta del bel mondo di tutta Europa, ma anche di ospiti provenienti dalle Americhe. Molti in rigoroso incognito, come del resto avviene anche oggi, per vacanze romantiche e segrete o per altrettanto riservareremise en forme. Senza alcun segreto i soggiorni invece del Patriarca Roncalli, poi Giovanni XXIII, o dei Capi dello Stato Antonio Segni e Giuseppe Saragat o di numerosi Presidenti del Consiglio, da Alcide De Gasperi ad Aldo Moro. Molto esteso sarebbe l’elenco delle personalità estere, da Lepold Sedar Senghor, Presidente del Senegal, al conte von Opel, a sua Altezza Cheickh Sabbah El Salem El Sabbah, Emiro del Kuwait, a donne celebre come la contessa Herzog di Stoccarda o la baronessa von Raitzstain, legata ad Hitler o di Margherita Sarfatti, legata a Mussolini. Moltissimi gli sportivi e gli uomini di spettacolo.
“Se i muri potessero parlare ne avrebbero di storie da raccontare”, afferma Chiara Borile, ricordando frequentazioni di rango assoluto di cui è stata cancellata, nel nome della assoluta riservatezza, ogni traccia. Come quella che, con cadenza annuale, vedeva qui convergere da due parti diverse del mondo una coppia segreta, che qui trovava il rifugio per una anonima settimana d’amore, lontana dai riflettori che sempre accompagnavano la vita dei due protagonisti.
La volontà di Mazzuccato di creare il più bello degli alberghi è stata fatta proprio da Aldo Borile che dopo aver rilevato il Trieste & Victoria lo ha fatto diventare il fiore all’occhiello di un gruppo di hotel di alta gamma composto oggi, oltre che dall’hotel centenario, da Abano Grand, Hotel Due Torri, Hotel Metropole, Hotel La residence & Idrokinesis.
Il Grand Hotel Trieste & Victoria è stato sottoposto ad interventi sostanziali, per abbinare al fascino d‘antan la funzionalità della contemporaneità. Agli interventi, continui, all’interno della struttura sono stati affiancato quelli sui 30 mila metri di parco che immergono nel verde il centralissimo albergo. Ecco il Giardino delle Palme e le piscine: la quinta, bellissima e di innovativo impianto, intitolata alla Principessa Sissi, viene aperta proprio per la festa dei cento anni.