Trieste 1918: La prima redenzione novant’anni dopo

Pubblicato il 20 Ottobre 2008 in , da Vitalba Paesano

Trieste, 30 ottobre 2008 – 25 gennaio 2009-Una grande mostra diffusa in cinque sedi e 11 sezioni, dibattiti, film per ricordare “Trieste 1918”

Trieste fu l’obiettivo non solo simbolico di una delle più cruente guerre di tutti i tempi, la Prima Guerra Mondiale. Una guerra che si concludeva novant’anni fa conquistando all’Italia la capitale giuliana. Si compiva così la “prima redenzione” ; la seconda sarà datata, invece, 1954, quando la città tornò nuovamente italiana.
L’Assessorato alla Cultura del Comune di Trieste ricorda quello storico momento con un esteso programma di manifestazioni che prenderà il via il prossimo 30 ottobre per proseguire sino a gennaio 2009. L’intento non è tanto celebrativo, ma di indagine storica, a più voci e su più fronti, per approfondire un momento cruciale nelle vicende della città ma egualmente fondamentale nella storia d’Italia.
Con il titolo complessivo di “Trieste 1918” viene proposto un percorso espositivo che si dipana in cinque diverse sedi e altrettante esposizioni. Si tratta di vere e proprie mostre monografiche, una delle quali – quella allestita nelle Pescheria – a sua volta articolata in sei sezioni.
A completare il progetto, affidato ad una equipe di studiosi di numerose università italiana ed europee, un fitto programma di dibattiti, letture, spettacoli, film e documentari d’autore. Il tutto per dare preciso conto dello status quo della ricerca, proponendo il punto di arrivo di importanti studi ma allo stesso tempo ponendosi come punto di avvio per ulteriori riflessioni.
Qui di seguito alcuni degli appuntamenti.
  • mostra dal carattere particolare, quella allestita nella sala Attilio Selva di palazzo Gopcevich: Il tesoro riscoperto. Una preziosa eredità austriaca nell’Archivio di Stato di Trieste. L’eredità è costituita da tremila preziosi consegnati fin dal ‘700 al Tribunale di Trieste come depositi giudiziali – mai reclamati dai proprietari -, trasferiti dal governo austriaco a quello italiano, oggi custoditi nell’Archivio di Stato di Trieste. Uno spaccato di storia sociale, una originale occasione per ricostruire stili e gusti di epoche trascorse. Attraverso la schedatura di questo “tesoro” si è potuto ricostruire l’attività di alcune botteghe orafe triestine e regionali.
  • La posta degli irredenti. Documenti dei volontari giuliani e dalmati del Museo Postale e Telegrafico della Mitteleuropa . Qui ci si addentra nel discorso letterario, ripercorrendo la vita di alcuni soldati insigniti della medaglia d’oro, tra cui noti scrittori giuliani – arruolati nell’esercito italiano durante la prima guerra mondiale -, anche attraverso le loro lettere spedite dal fronte. Sfilano nomi celebri come quelli di Slataper, Stuparich…
  • Le giornate di fine ottobre e inizio novembre del 1918, giornate di entusiasmo popolare per il passaggio di Trieste all’Italia, giornate di manifestazioni e di atti simbolici – come la rimozione dell’aquila bicipite dal palazzo della Luogotenenza -, sono documentate dal corpus di immagini fotografiche esposto a palazzo Costanzi nella mostra Trieste liberata. La cronaca nelle immagini della Fototeca dei Civici Musei di Storia ed Arte.
  • Il percorso si snoda poi attraverso l’esposizione Eroi in divisa. Uniformi dalle collezioni civiche, allestita nel Civico Museo del Risorgimento, dove vengono esposte per la prima volta otto divise del Regio Esercito Italiano. Lo stesso Museo, nel suo allestimento permanente, propone un itinerario per la comprensione dell’irredentismo giuliano, dai moti del 1848 alla prima guerra mondiale.
  • Nel grande spazio dello splendido Salone degli Incanti (ex Pescheria centrale), affacciato sul golfo, 6 sezioni per un’unica grande mostra danno il titolo all’intera iniziativa: Trieste 1918. La prima redenzione novant’anni dopo. Reperti bellici appartenuti all’esercito italiano e a quello austriaco – provenienti dal Civico Museo di guerra per la pace “Diego de Henriquez” e da collezioni private – danno il via alla visita, che prosegue attraverso la sezione dedicata alla rappresentazione della Grande Guerra nelle strisce dei fumettisti, nelle pagine di alcuni letterati giuliani, come Giani e Carlo Stuparich, Scipio Slataper, Giulio Camber Barni, Enrico Elia e Umberto Saba, inseriti nel più vasto contesto storico-letterario del primo Novecento. Ancora, nelle fotografie scattate da un ufficiale dell’esercito comune austro-ungarico, comandante dello squadrone di pionieri del reggimento, in vari teatri di guerra: fronte russo, fronte rumeno, fronte italiano. Per poi addentrarsi nei diversi aspetti della vita civile, economica e culturale di una città in guerra come Trieste durante il primo conflitto. Fino ad attraversare, come ideale conclusione del percorso, i “luoghi della memoria” disseminati sull’altopiano carsico, camminando tra croci, lapidi, plastici e riproduzioni fotografiche.
    All’interno del Salone degli Incanti, in un auditorium creato appositamente, si svolgeranno ogni giorno, per più di un mese,
incontri e dibattiti con docenti universitari e studiosi sul tema della Grande Guerra, affrontata da diversi punti di vista. Verranno inoltre proiettati film e documentari di grandi autori della cinematografia internazionale.

Info:
   +39 040 6754068   
 

 

 
 
 
 
 
 
 
 

 

 

 

 

One thought on “Trieste 1918: La prima redenzione novant’anni dopo

  1. Ciao a tutti,
    io sono stata a trieste quest’estate, una città davvero molto bella. Trasuda storia da ogni marmo e poi il molo audace…
    ciao a tutti, ci vediamo nel forum!

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