Riapre il primo giugno, il Teatro Franco Parenti, ma prima ricomincia dai bambini, con un programma dedicato a loro tra spettacoli e laboratori, per quindici giorni a maggio con inizio sabato 15 maggio. In questi mesi in via Pier Lombardo sono stati messi in cantiere altri progetti, tra cui una start up di video produzione e una radio. E i Bagni Misteriosi saranno impreziositi dall’apertura del settimo ristorante Gud di Milano, a cura di Ugo Fava. Ne ha parlato, con entusiasmo la direttrice Andrée Ruth Shammah: “La sfida è cercare un pubblico nuovo con i video, la radio, i camion. E i bambini. Sono quelli che hanno sofferto di più per la pandemia e sono il nostro pubblico futuro”. Per loro lo staff del Parenti ha pensato a giochi di legno, tiro alla fune, un micro-circo a bordo della piscina. E poi laboratori di giardinaggio e di uso dei colori per realizzare un grande quadro, che poi rimarrà esposto. E, in Sala Grande, spettacoli di clowneria e magia.
Passando agli spettacoli in sala e ai Bagni Misteriosi, ne saranno rappresentati quattro a giugno ed altrettanti a luglio, riprendendo la rassegna Campo Aperto che dà spazio alle compagnie giovani ed emergenti. Tra prosa, danza argentina e monologhi il programma è ampio e tocca diversi saperi e sensibilità artistiche. E poi la radio: un progetto totalmente nuovo, la prima volta in Italia che un teatro ne ha una. Sono stati recuperati brani storici ma ci sarà un palinsesto pensato ad hoc. “Radio Parenti” partirà ufficialmente il 22 maggio. In parallelo è stata costituita una start-up di produzione video che consente di intrecciare il cinema con il teatro. Ne è un esempio il corto che ha aperto la conferenza stampa, un racconto del rinnovato incontro tra l’attore e il pubblico dopo tanto distacco, durante il quale entrambi si sono sentiti perduti.
Tanti spettacoli, da Mario Martone a Luciana Savignano
Dal primo giugno poi, via alla stagione estiva vera e propria, con un calendario fitto di spettacoli, da ‘Il filo di mezzogiorno’ di Goliarda Sapienza diretto da Mario Martone a “I monologhi della vagina” di Eve Ensler. Il debutto è previsto con l’adattamento di Ippolita di Majo con la regia di Martone e in scena Donatella Finocchiaro. E poi ‘La caduta di Troia’ con Massimo Popolizio (il 6 luglio), la messinscena di ‘Storie della buonanotte per bambine ribelli’ (13 luglio) e ‘Il fanciullino’ di Renata Ciaravino (14 luglio)
Si va avanti per tutta l’estate, con Lella Costa che dà voce alla rubrica di Natalia Aspesi in “Questioni di cuore” il 27 luglio, l’intenso spettacolo di danza ai Bagni Misteriosi “Scritto sul mio corpo” ideato e coreografato da Raphael Bianco il 31 agosto e quello di Susanna Beltrami il 21 settembre “Le sacre” con l’iconica Luciana Savignano.
L’8 giugno è la volta di Alessandro Haber con una serata “haberrante” in “Restiamo in contatto”. E poi sarà la volta il 15 giugno del successo planetario che ha rotto il silenzio sulla violenza contro le donne “I monologhi della vagina” di Eve Ensler con la regia di Emanuela Giordano. Ispirato alla vita di Ennio Flaiano il 29 giugno Lino Guanciale sarà invece il protagonista di “Non svegliata lo spettatore” di Davide Cavuti.
Debutterà l’8 luglio a Spoleto, invece, ‘Amen’, il primo spettacolo teatrale, in forma di concerto per voci ed elettronica, dello psicanalista Massimo Recalcati per la regia di Valter Malosti, coprodotto dal Teatro Franco Parenti di Milano e da TPE – Teatro Piemonte Europa. “Sin da ragazzo, da quando avevo vent’anni, volevo scrivere di teatro. Ero un vero appassionato di teatro, mangiavo pane e teatro. Poi, come spesso accade nella vita, ci sono stati incontri che hanno deviato questa mia vocazione. Durante il primo lockdown – racconta Recalcati – ho cominciato a scrivere un testo. Mentre scrivevo attorno c’era la morte. Come direbbe il grande pittore Rothko, quando si fa arte o si parla della vita e della morte o e’ meglio non farla. Amen è la parola che consacra la possibilità che la vita possa esistere anche dove è la morte, che la morte non possa essere l’ultima parola sulla vita. Amen vuol dire ‘così sia’, ‘che sia così’, che la vita sia viva, che la morte non sia l’ultima parola sulla vita”.