Roma. un grey panther al teatro Quirino

Pubblicato il 17 Ottobre 2009 in , da Vitalba Paesano

DI.elle.I. Grandi Eventi srl

Gennaro Cannavacciuolo,
Rosaria De Cicco

NOVECENTO NAPOLETANO
(Naples Golden Century)
di Lello Scarano e Bruno Garofalo
con Franco Castiglia, Susy Sebastiano,
Salvatore Misticone
coreografie Enzo Castaldo
costumi Mariagrazia Nicotra
direttore d’orchestra Toni Sorrentino
arrangiamenti M° Tonino Esposito
regia Bruno Garofalo
Una produzione di Rosario Imparato

La ricca tradizione della canzone popolare napoletana, la cui produzion raggiunse il culmine dalla seconda metà dell’Ottocento fino al concludersi del secondo conflitto mondiale, rivive in Novecento Napoletano, spettacolo musicale arrivato con successo alla quarta edizione dopo aver debuttato nel 1992 al Teatro Politeama Giacosa di Napoli e avere, negli anni successivi, incantato le platee di Tokyo, Parigi e Buenos Aires. Di fronte allo spettatore si apre una messinscena complessa, sontuosa e accurata: la ricostruzione scenografica, costumi compresi, è stata realizzata grazie all’apporto di alcuni rari e preziosi filmati d’epoca e si ispira, con attenzione quasi filologica, alle opere pittoriche di artisti come Scoppetta, Matania e Dal Bono che hanno ritratto l’ambiente con occhi attenti e appassionati. Un’orchestra, rigorosamente acustica e calibrata sulle necessità musicali dei
brani scelti, accompagna i protagonisti – Gennaro Cannavacciuolo e Rosaria De Cicco – nella pittura dell’affresco del Secolo D’Oro della Musica Napoletana, tratteggiato sapientemente, privilegiando dizione e interpretazioni originarie, dalle scelte registiche di Bruno Garofalo.
L’insieme di emozioni, atmosfere, ricordi, poesia diventa repertorio popolare, esplorazione delle radici più profonde e indimenticate di una napoletanità autentica e rituale che appartiene a tutti coloro che l’hanno vissuta e respirata come figli affettuosi almeno una volta.
La recensione di Attilio: Come avete potuto leggere e vedere su Youtube, tema dello spettacolo era la Canzone Napoletana classica cio di fine ‘800 ed inizio ‘900.
Vorrei parlarvi di questo spettacolo da due punti di vista uno più emozionale ed uno più tecnico.
Questa opera teatrale viene da molto lontano in quanto è stata allestita la prima volta più di venti anni fa ed ha girato molta parte del mondo. L’attuale allestimento scenico è molto interessante perchè sfruttando pannelli scorrevoli e fondali dipinti o proiettati riesce a creare un gran numero di scene nelle quali si muove una numerosissima compagnia composta da cantanti, attori e musici, tutti molto bravi che vanno dai 5 anni di un piccolo scugnizzo ai .xx.. anni di altri. Per gli attori come per le signore non si dice l’età!
Lo spettacolo è un susseguirsi di scene e siparietti che iniziano con uno spettacolare “Funicolì Funiculà” a ranghi completi, proseguono con esibizioni singole di pezzi storici napoletani più o meno noti e, nel secondo tempo, si concludono con pezzi più corali.
Ogni scena, fondali ed attori, si compone come un dipinto di scuola napoletana classica che mostra popolani e pescatori, donne del popolo e pizzaioli. Sembrano quasi una piccola serie di scene tratte da un Presepio Napoletano della Tradizione.
Sicuramente canzoni, canti e scenette sono molto coinvolgenti, ma presentano un piccolo limite. L’operazione filologica di recupero dei testi crea un piccolo problema agli spettatori non napoletani che possono seguire facilmente la musica figlia della tradizione napoletana, ma riescono difficilemete a capire le parole che accompagnano la musica.
Nel complesso le circa 3 ore di spettacolo risultano molto piacevoli e si sono concluse con molti applausi e molte chiamate agli attori da parte di un pubblico particolarmente folto che comprendeva anche un buon numero di personaggi dello spettacolo.
Era circa mezzanotte quando siamo usciti dal teatro canticchiando “O’ surdato ‘nnamorato”!
Attilio A. Romita

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