Pacta Salone
“Terra desolata” – fino al 20 maggio 2022
traduzione Roberto Sanesi – drammaturgia, regia e con Annig Raimondi- musiche Maurizio Pisati, La Cruz, Antonio Scarano, Richard Wagner – costumi Nir Lagziel – scene e luci Fulvio Michelazzi
“Terra desolata” è suddiviso in cinque sezioni dove si rincorrono elementi simbolici e archetipici innestati in descrizioni di situazioni e paesaggi. Dalla tradizione letteraria al mito, dalla storia all’epica, dalla religione all’antropologia culturale, tutto è confluito in un’opera che attinge alle filosofie orientali e ai testi sacri (Veda, Upanishad), ai profeti biblici, all’Ecclesiaste, Sant’Agostino, all’Apocalisse: un’allegoria dello spirito smarrito in una emblematica città europea. Una galleria di eccentrici ritratti dove la voce si moltiplica e sottolinea la condizione dell’uomo moderno che, persa la propria centralità, tenta di recuperarsi assumendo voci altre e diverse.
La “terra desolata (The Waste Land) è un poemetto del 1922 di Thomas Stearns Eliot. E’ probabilmente l’opera più celebre del poeta anglo-americano, vissuto tra Ottocento e Novecento, ed è considerata uno dei capolavori della poesia modernista. La prima pubblicazione, senza le note di Eliot, avvenne nell’ottobre 1922 sulla rivista The Criterion; nel dicembre dello stesso anno fu pubblicata la prima versione in volume, la prima a includere le note del poeta.
“Nella sua struttura frammentaria, divagante, spericolatamente giocata su una molteplicità analogica, associativa, opposta a una narrazione consequenziale e tuttavia così unitaria per insistenza tematica, La Terra desolata si presenta come testo di straordinario interesse per una esecuzione in forma teatrale. Si intuisce, nella rapidità del montaggio delle varie scene, nel suo procedere per stacchi, spostamenti di tempo e luogo, riprese del leit-motiv, variazioni di tono e di linguaggio, una drammatizzazione del testo poetico che approfitta indifferentemente dei congegni del teatro elisabettiano, del music-hall popolare, della poesia ‘metafisica’, della sacra rappresentazione medioevale, della costruzione allegorica, del nonsense ironico o infantile come della suggestione simbolista. (…) La voce recitante (e Annig Raimondi lo ha compreso benissimo, visto che se ne assume le ragioni e il peso) si moltiplica e si spersonalizza nella variazione dei registri senza negare la sua centralità. Il testo si trasforma in teatro da camera, diventa – se si può dire – monologo a più voci, e in perfetta consonanza con il tema solleva il problema di un Io in crisi, di un Io che sentendo di aver perduto la propria centralità tenta di recuperarsi in un contesto (storico, culturale) di voci altre e diverse”. (Roberto Sanesi)
Orari: mercoledì e venerdì ore 20.45 | giovedì ore 19.00
Prezzi:Intero €24 | Rid. Convenzioni €16 | over 60 €12
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Informazioni: tel. 0236503740 – biglietteria@pacta.org- promozione@pacta.org