Ieri sera (26 dicembre 2013) al Teatro Quirino prima romana di “Parole Incatenate” di JORDI CALCERAN, scrittore e commediografo catalano. In questa commedia-thriller si alternano in continuazione momenti drammatici, spunti tragici, episodi grotteschi ed anche piccoli attimi teneri.
Le “Parole incatenate” del titolo sono un passatempo di ragazzi che i due ex-coniugi giocavano tra di loro: si tratta di trovare, l’uno dopo l’altro, una parola che inizi con la sillaba terminale della parola precedente. Nella commedia sono un artificio del commediografo per spezzare ed alternare il ritmo del racconto
Per presentare l’autore uso le parole, liberamente tradotte, di un documento dell’Istituto di Lettere Catalane che definisce Calceran un inventore di idee e così descrive il suo modo di scrivere: “ …concepisce la scrittura come un gioco al servizio dello sviluppo del suo processo creativo. Desidera che le azioni seguano gli esempi, usa una grande complessità di argomentazioni ed in questa maniera il suo gioco teatrale dà il meglio di sè. Definisce le sue regole del gioco e subito le modifica come gli conviene. Una sua regola di base è stabilire una complicità con lo spettatore per avere una garanzia di successo”Calceran così racconta questo thriller grottesco: “Ho immaginato quel tipo di persona che fa della vita con il proprio partner un inferno, che disprezza i diritti e il dolore degli altri e ho scritto Parole incatenate.”Il tema poteva essere sviluppato in mille modi e l’autore lo descrive come il tragico gioco di un gatto che cattura e finge di liberare un topolino sino al tragico epilogo per il topo.
La trama è abbastanza semplice. Un marito lasciato dalla moglie e bistrattato dalle sue dichiarazioni davanti al giudice per il divorzio, decide di vendicarsi nel modo più crudele possibile. La ex-moglie è catturata ed imprigionata in una vecchia e decadente sala cinematografica ed inizia il tragico gioco.Il marito, per vendicarsi dell’abbandono della moglie, si è, o forse si sarebbe, trasformato in un terribile serial killer sadico.La moglie, per liberarsi del marito, si è trasformata in accusatrice del marito autore di mille nefandezze.La madre del marito, forse vero deus ex machina, ma mai presente, per non perdere il figlio ha narrato false, o forse vere, deviazioni sessuali del figlio.
Il gioco delle false verità e delle vere bugie è il vero filo conduttore della narrazione che si conclude con l’uccisione della donna fuori scena … si sente l’urlo e si vede una mano insanguinata, ma sarà vero?
Sempre in scena i protagonisti unici: Claudia Pandolfi e Francesco Montanari. Il susseguirsi delle situazioni è incalzante ed i due attori mantengono vivo il ritmo e riescono a dare credibilità a tutti i cambiamenti di punti vista che l’autore impone.
La scenografia, di Alessandro Chiti, è adattissima al testo. Un vecchio cinema in disuso che con le sue strutture decadenti e semi distrutte offre la possibilità di tanti piccoli artifizi scenici.
La regia di Luciano Melchionne guida con mano sicura lo svolgersi e l’incalzare degli avvenimenti. Sulla scena i protagonisti nel tragico gioco del gatto con il topo. In teatro, regista ed attori che giocano al gatto ed al topo con il pubblico.
Lo spettacolo, sicuramente divertente, si è chiuso con grandi applausi e moltissime chiamate degli attori giustamente ed a lungo applauditi.
Si replica al Quirino sino all’o 8 di gennaio 2014
La tournèe italiana 2014 di “Parole incatenate” prosegue così:
10-12 Gen. Teatro Rossini – Pesaro 14 Gen Teatro delle Api –Porto S.Elpidio
15-19 Gen. Teatro Sperimentale – Ancona 20 Gen. Auditorium 1° Maggio Crevalcore (BO)
21-23 Gen. Teatro Michelangelo – Modena 24 Gen. Teatro La Fabrica Villadossola (VB)
25 Gen. Teatro Alfieri – Asti 26 Gen. Teatro Civico Vercelli
28-29 Gen. Teatro Cittadella Lugano (CH) 30 Gen Teatro del Casinò – San Remo
1 Feb Teatro Com. Traetta – Bitonto (BA) 2 Feb. Teatro “Il Saltinbanco” S.Eramo in Colle
3 Feb Teatro Comunale Putignano (BA) 4 Feb. Teatro Paisiello – Lecca