A quasi cinquant’anni dalla data-simbolo del Sessantotto è storicamente importante rivisitare, e rivalutare, tutte quelle espressioni artistiche che in Italia si sono ispirate alla protesta politica, alla speranza rivoluzionaria, alle spinte libertarie, e che si sono sviluppate a partire dal 1965, con le prime proteste per la guerra del Vietnam, per proseguire poi almeno sino alla metà degli anni settanta. Con il titolo emblematico di “Arte ribelle”, i responsabili delle Gallerie del Credito Valtellinese hanno scelto di indagare quel particolare momento artistico.
“Se la Francia – affermano i due direttori – ha celebrato la sua “Figuration Narrative” con una mostra al Centre Pompidou (maggio 2008), è giusto che Milano – cuore della protesta studentesca e operaia italiana – faccia altrettanto con gli artisti e anche coi semplici illustratori, che furono testimoni attivi di quella stagione, e che costituirono un esempio importante, duraturo e linguisticamente non secondo a nessuno nell’Europa di quell’epoca”. Partendo da questi presupposti, il progetto “Arte ribelle” è partito il 12 ottobre proprio da Milano presso la Galleria Gruppo Credito Valtellinese nel refettorio delle Stelline, e approda a Fano con una selezionata retrospettiva sugli artisti protagonisti di quel momento storico e sociale.
Fino al 25 febbraio 2018, alla Galleria Carifano in Palazzo Corbelli di Fano, la seconda tappa del progetto prende forma attraverso la persona di Cesare Marraccini, “il profeta sorridente”, protagonista, nella sua veste di collezionista e amico di molti artisti, di quell’Italia tra gli anni Sessanta e Ottanta.
Per la prima volta il meglio della sua importante collezione viene proposto in un’unica mostra. Ad essere “svelate” in Palazzo Corbelli sono 50 opere di artisti quali Paolo Baratella, Giuseppe Guerreschi, Sergio Sarri, Ercole Pignatelli, Luca Alinari, Titina Maselli, James McGarrell, Gerard Tisserand, Rod Dudley, Carlos Mensa, Sergio Fergola, Augusto Perez, Renzo Vespignani, Valeriano Trubbiani, Antonio Recalcati, Giacomo Spadari, Umberto Mariani, Guido Biasi, Sergio Vacchi.
Se la Pop italiana matura dopo la famosa Biennale di Venezia del ’64, proponendo una versione molto personale e intima dell’omologo movimento americano e internazionale, la Nuova Figurazione svilupperà il suo apice produttivo nel decennio 1965-’75. Ne propone però una versione più polemica e politicizzata, che attinge i propri mezzi espressivi dalla ‘comunicazione visiva’ delle manifestazioni di piazza e di fabbrica, dai tazebao del ’68 universitario e dai cortei che attraversano il Paese in tutte le direzioni
Cesare Marraccini è stato venditore di sementi nei mercati, marinaio, commerciante. La passione per l’arte è nata poi dalla frequentazione di un gruppo di pittori abruzzesi, e successivamente dalla consuetudine con le romane gallerie Ciack, Babbuino, Studio Condotti, Fante di Spade e con Crispolti e Duilio Morosini e poi con Ragghianti, Del Guercio, Vespignani, Trubbiani e Titina Maselli.
“Arte Ribelle. Opere dalla collezione Cesare Marraccini” – dal 6 dicembre al 25 febbraio 2018
Galleria Carifano, Palazzo Corbelli, Via Arco d’Augusto 47 Fano
Orari: da martedì a domenica h. 20.30 – 23.30, chiuso lunedì
Ingresso libero
Per informazioni: tel. 333/95.12.294 galleriearte@creval.it