Dal 9 novembre il Museo del Novecento ospiterà una nuova esposizione: Programmare l’arte. Olivetti e le neoavanguardie cinetiche, Archivi del Novecento.
Programmare l’arte riprende, a cinquant’anni di distanza, l’esposizione che ebbe luogo nel 1962 nei negozi Olivetti di Milano e Venezia e che fu curata da Bruno Munari.
L’edizione del Museo del Novecento, dopo la tappa veneziana allestita presso il Negozio Olivetti di proprietà del FAI (30 agosto- 28 ottobre 2012), oltre a presentare una selezione di opere di Bruno Munari, Enzo Mari, Getullio Alviani, del Gruppo N (Biasi, Chiggio, Costa) e del Gruppo T (Anceschi, Boriani, Colombo, De Vecchi, Varisco) – del quale il museo espone permanentemente oggetti cinetici e ambienti – offre una selezione di materiali d’archivio, fotografie, testi e manifesti dell’epoca e due filmati.
Ricordare a cinquant’anni di distanza la mostra che diede a questi artisti rilievo nazionale, e non solo, significa riflettere sulle possibilità di ricerca che l’Arte Programmata e Cinetica ha aperto nel dopoguerra non solo in campo strettamente artistico, ma abbracciando grafica, architettura e design e spingendosi fino al confronto con le nuove tecnologie.
Catalogo: Programmare l’arte. Olivetti e le neoavanguardie cinetiche a cura di Marco Meneguzzo, Enrico Morteo, Alberto Saibene, Johan &Levi Editore, 2012
Archivi del Novecento 9 novembre 2012 – 3 marzo 2013
A cura di Marco Meneguzzo, Enrico Morteo, Alberto Saibene