Si chiama Wildlife Art ed è una corrente pittorica che negli ultimi 50 anni, in Canada, Stati Uniti e nord Europa, sta raccogliendo un numero sempre maggiore di appassionati, sia tra gli autori sia tra il pubblico. Gli artisti che si ispirano a questa corrente hanno in comune la volontà di riprodurre l’ affascinante mondo animale ripreso nel suo ambiente naturale. Il realismo delle opere è talmente alto da rendere difficile distinguerle dalle riproduzioni fotografiche. Ad un esame più approfondito però ci si rende conto che il dipinto nasce dall’amore dell’ artista per la natura e dalla meticolosità che pone nella cura dei particolari. Guardiamo, ad esempio, questo “King of Trees”, leopardo africano (Acrilico su tavola, 30 cm x 40, anno 2012). E’ uno dei dipinti realizzati da Elena Ballarini, classe 1984, in un certo senso figlia d’arte, visto che suo padre da oltre 30 anni si occupa di arte africana (maschere e sculture, ma anche armi e monete) nella Galleria Africa Curio, di via Madonnina 4, a Milano (www.africacurio.com).
Ma torniamo a Elena Ballarini, che nel negozio paterno allestisce una permanente, con un numero contenuto di pezzi, che vengono apprezzati ed acquistati nel giro di pochi giorni, vista l’intensità della sua pittura.
La passione per gli animali e per la pittura sono state e sono tuttora parte integrante della sua vita. Dopo il diploma al “Liceo Artistico Umberto Boccioni” di Milano, ha frequentato un corso triennale di illustrazione che le ha permesso di affinare le tecniche e specializzarsi nella pittura naturalistica. Ha realizzato illustrazioni per libri, schede didattiche, pannelli esplicativi a carattere naturalistico.
Ha iniziato ad avvicinarsi al mondo della Wildlife Art per il desiderio di ricreare nei suoi dipinti la bellezza della natura e della fauna selvatica. Le sue opere – realizzate con colori acrilici – sono, infatti, il frutto di una lunga e rigorosa osservazione, sia diretta che fotografica. Per questo la particolarità delle sue composizioni è unica e trascende ciò che l’ occhio umano può percepire o che la macchina fotografica può immortalare.
Per raggiungere questi risultati utilizza una tecnica pittorica molto meticolosa, soprattutto nella cura di quei dettagli che, come in natura, sono visibili solo ad uno sguardo attento. La qualità delle sue opere le ha consentito di essere scelta dalla prestigiosa Commissione canadese dell’ Associazione “Artists for Conservation – AFC” entrando così a far parte del selezionato gruppo formato da 500 artisti che, nel mondo, operano per la conservazione e tutela delle specie animali a rischio di estinzione.
Agli amici grey-panther milanesi o a chi transita da Milano per fini diversi, suggeriamo una visita da queste parti: di Africa si sentirà parlare sempre più spesso e può essere piacevole cominciare da questi pezzi di qualità.