Mostra a Milano: Chiara Luraghi, pittrice per vocazione e temperamento

Pubblicato il 9 Ottobre 2010 in , da Vitalba Paesano

 CHIARA LURAGHI, pittrice per vocazione e temperamento.

in mostra alla GALLERIA PONTE ROSSO
20121 – Milano via Brera 2
Orario di apertura: 10-12.30  /  15.30-19
Chiusura: domenica mattina e lunedì

 
 
Paesaggi come riflesso di una profonda vocazione: i paesaggi di Chiara Luraghi sono lo specchio di una compiuta, felice vocazione pittorica. La pennellata è sempre energica, il che testimonia “una volontà espressiva di rara compattezza” (Sergio Solmi). Ma l’energia convive con altri doti: la spontanea pensosità del temperamento, l’energia, la freschezza, l’eleganza. La dolcezza quasi inebriante delle sue vedute non nasconde qualche debito con la più avanzata arte figurativa di oggi, ma anche con le esperienze dell’arte astratta, che si ritrovano in certe dissolvenze, in certi dettagli appena suggeriti, in certe volute incompletezze, che rivelano la sapienza di chi sa guardare un quadro in tutti i suoi aspetti, evitando le insidie che l’interpretazione artistica di un’immagine porta con sè (Pablo Rossi)

Piccola biografia: Chiara Luraghi nasce a Milano. Si dedica presto e seriamente allo studio della pittura percorrendo un lungo tirocinio tecnico con i maestri Domenico Cantatore e Candido Portinari, noto pittore brasiliano. Affronta la sua prima mostra personale a Roma nel 1956 e nella sua città, a Milano nel 1958. Ne seguiranno numerose altre in varie città italiane alternate ad importanti mostre collettive nazionali. Matura nel tempo la sua personalità artistica impegnandosi in una ricerca ininterrotta di stile e di linguaggio, scandita dai toni dominanti della sua tavolozza, che, pur ricca di finezze cromatiche, alterna periodi scuri a periodi chiari. Un’alternanza che rivela la natura sensibile del suo animo sempre in rapporto emozionale con i modelli e i temi della sua arte. Sono i fiori, le cose semplici ed umili della vita quotidiana, i paesaggi luminosi delle dolci colline del Garda, le persone care. Compone con misura ed eleganza e sa pervenire con speditezza e sintesi pittorica ad un rigoroso equilibrio formale. E questo avviene, avvertono i critici, con spontaneità e naturalezza, perché la sua pittura “è collegata al senso più vero della vita, inteso come rapporto con la natura, con le stagioni, con il volgere delle luci, con il trascorrere del tempo”. Scrive Luigi Cavallo , nella monografia della Linea Ponte Rosso: “Il luogo mentale, emotivo, nel quale si svolge il lavoro di Chiara Luraghi partecipa di molti interessi, meglio, di molti affetti: c’è l’attenzione lentamente conquistata per quanto si custodisce attorno, fiori, oggetti, nature morte, le stanze, gli ambienti familiari, o negli “immediati dintorni”, come le piace dire mutuando da un titolo di Vittorio Sereni. L’arte per lei ha necessità più che di provocare comprendere, di suscitare pensieri con cauti spostamenti di spazi, ben meditate posizioni figurali. Un insieme quindi di perizia artigiana e di trasporto in profondo della visione che arriva a farsi pittura dopo un accorto vaglio così che non rimangano fondo di esibizione o tentazioni sperimentali – poiché è l’esperienza più che l’esperimento a interessarla. Chiara si accosta alla natura con animo sgombro, disposta ad accettare ogni dono visivo, toccando i profili sussultati dalla luce come passando il dito su forme amiche, e uno scatto di luce più vivida per lei è un trasalimento di emozioni fisiche, un comporsi di zone tonali da armonizzare tra loro, convinta in profondo di realtà accertabili: la storia, per progredire e riprendere con slancio il suo corso, ha necessità di ripetere se stessa: e ai tempi nostri – quanto è vero – serve riflessione e misura, soffermarsi sui valori anche morali che nessun azzardo può modificare, un approfondimento di quei criteri che confortano e riposano, certo, senza ottundere, senza saziare di compiacimenti.”
Tanti buoni motivi, dunque, per non perdere questa mostra!