Dal Museo Puskin di Mosca, per la prima volta in Italia, arriva alla Villa dei Capolavori sede della Fondazione Magnani-Rocca un’opera di Paul Cézanne appartenente al famoso ciclo dei Bagnanti: “Baigneurs”. Il prestito diventa occasione per un allestimento che mette a confronto, accostandole, le opere di due fra i più importanti e rivoluzionari artisti contemporanei: Paul Cézanne e Giorgio Morandi. Entrambi scelti da Luigi Magnani, l’artefice della Fondazione Magnani-Rocca, come fondamentali presenze per la sua collezione d’arte privata, sono legati tra loro da una particolare somiglianza: la ricerca comune nella meditazione sui paesaggi e l’analisi delle nature morte, caratterizzate da pochi e riconoscibili soggetti e da un attento scrutare dei mutamenti della natura.
Cézanne parte dal paesaggio come studio delle forme ai suoi termini essenziali, eleggendo in particolare la frutta come alleata contro l’inesorabile intervento del tempo. Attraverso brevi tocchi abilmente studiati, costruisce un sistema prospettico che analizza gli oggetti da diversi punti di vista. Tale ricerca spaziale non poteva essere indifferente a Morandi che inizia il suo percorso proprio sotto l’influenza cezanniana. I suoi esordi analizzano la realtà per sintesi geometrica, ma anche successivamente Cézanne sarà il suo esempio costante, nell’uso dei toni contrastanti, nella predilezione per spazi e masse e per la scelta della pittura dei luoghi familiari. Esemplare in questo senso e presenti in mostra sono “Cortile di via Fondazza” del 1954 e “Paesaggio di Grizzana” del 1943, che raccontano il legame del pittore bolognese con la casa natia e l’Appennino emiliano.
Entrambi refrattari alla raffigurazione delle figure umane, fanno solo brevi eccezioni; Morandi realizzando pochi autoritratti e una veloce incursione sul tema classico delle bagnanti nel 1915, mentre Cézanne rielabora un tema dipinto all’inizio della carriera e sviluppato poi sul finire della sua vita: l’inserimento di figure semi-astratte nel paesaggio, nudi o semi-nudi sulle rive del fiume. L’opera di Cézanne proveniente dal Museo Puskin rappresenta figure, qui maschili, che si articolano geometricamente e costruiscono due triangoli e due diagonali che si incontrano; una simmetria di corrispondenze che coinvolge anche la natura circostante, in cui gli alberi assecondano le stesse posizioni umane.
“Ciò che mi affascina è la forma, tanto è vero che tra i moderni ho scelto Cézanne e Morandi, che non hanno nessun contenuto” era il punto di vista di Luigi Magnani, commentando la sua collezione privata ora in mostra.
“Cézanne/Morandi. La pittura è essenziale” dal 22 aprile al 10 settembre 2017
Fondazione Magnani-Rocca
via Fondazione Magnani-Rocca 4 – Mamiano di Traversetolo (Parma).
Orario: dal martedì al venerdì continuato 10-18 – sabato, domenica e festivi continuato 10-19. Aperto il 25 aprile, il 1° maggio e il 2 giugno.
Ingresso: € 10,00 valido anche per le raccolte permanenti e per la mostra “Depero il mago”
Informazioni: tel. 0521/848327