Nel film di Milani con Albanese e Virginia Raffaele si sorride, il ritmo scorre piacevole tra le varie dis-avventure tragicomiche con i “buoni” da una parte e i “cattivi” dall’altra schierati a plotone
Da tempo Antonio Albanese ha abbandonato la comicità surreale che ne aveva caratterizzato gli esordi allo Zelig di Milano e nella berlusconiana Italia 1 di Mai dire Gol. Al pari del successivo splatter politichese di Cetto La Qualunque. A favore di chi o che cosa? Di una comicità bonaria e piaciona che lo vede alle prese vuoi con il teatro carcerario di Grazie ragazzi (2023) e, adesso, di questo apologo sulla resilienza in salsa abruzzese nei panni di un maestro di scuola elementare. Con una collega-mentore con cui finisce inevitabilmente in branda e un gruppo di scolari più assennati, posati e responsabili dei vari adulti (genitori ed educatori) che dovrebbero occuparsi di loro. Comicità da libro Cuore, verrebbe da dire, se non che l’espressione è a sua volta talmente abusata da risultate stucchevole. Al pari della mancanza di Qui, Quo, Qua e le Giovani Marmotte, metafora a sua volta inutilmente ripetitiva. Eppure si sorride, il ritmo scorre piacevole tra le varie dis-avventure tragicomiche con i “buoni” da una parte e i “cattivi” dall’altra schierati a plotone.
I dettagli, che marcano sempre la differenza tra il buono e il cattivo cinema, sono collocati al posto giusto e l’insieme cattura l’attenzione. Specialmente all’inizio, quando la “macchina” della comicità deve mettersi in moto perché poi, dalla metà in giù, la storia si arrota un po’ su se stessa, cincischia, si rende prevedibile oltre il dovuto pur di arrivare alla canonica ora e quaranta. Che altro aggiungere? Nulla, visto che lo scopo di film come questo non è certo rompere la testa con profonde elucubrazioni, ma solo garantire un paio d’ore di sano spettacolo “per famiglie” come si diceva un tempo. Resta, forse, un piccolo rammarico di carattere generale e che non centra nulla con questo film: ma è proprio una sorte segnata quella dei comici più trasgressivi il finire ingessati dal conformismo? Pensiamo a Benigni, per esempio, e alla sua metamorfosi in baciapile da “piccolo diavolo” che era e pensiamo, pur su un altro piano, a Diego Abatantuono. E pensiamo, appunto, ad Albanese e a questa sua non certo invidiabile (anche se inevitabile) “evoluzione”. Che c’entrino (per tutti e tre) gli esiti al botteghino? L’unico a non essersi piegato è stato Massimo Troisi. Ma perché ha avuto la (mala)sorte di non invecchiare.
Dettagli del film di Riccarco Milani
sceneggiatura Riccardo Milani, Michele Astori cast Antonio Albanese (Michele Cortese) Virginia Raffaele (Agnese) Corrado Oddi (Gaetano) Sergio Saltarelli (Nunzio) Alessandra Barbonetti (Maria Antonietta) Duilio Antonucci (Duilio) Franca Di Ciccio (Luigia) Carmelo Gentile (Onofrio) genere commedia lingua orig italiano prod Ita 2024 durata 108 min
DVD selezionati da Riccardo E. Zanzi, recensione di Auro Bernardi
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