The Quiet Girl è un film di sguardi e di silenzi, di atmosfere. Racconta la breve estate di una ragazzina irlandese di nove anni, timida e introversa
Nel cinema di questi ultimi anni si assiste a una particolare tendenza che potremmo chiamare di “estremizzazione dei generi”. Da un lato, le nuove tecnologie e la computer-grafica hanno esasperato all’inverosimile gli effetti speciali, tanto che nei film anche non necessariamente di fantascienza o d’azione ci troviamo a che fare con mirabolanti esibizioni di imprese al limite dell’umano mentre, sul fronte opposto, ossia nelle narrazioni intimistiche, in film d’atmosfera o di ambito domestico si assiste a scelte estetiche sempre più minimaliste. Dal Wenders di Perfect Days, tanto per capirci, ai vari C’mon C’mon, Vele scarlatte e Close passati or non è molto in questa stessa rubrica.
The Quiet Girl, questa bambina tranquilla appartiene a pieno titolo alla seconda categoria. Storia girata tra quattro muri ovvero (ma non cambia nulla) nel perimetro rurale di una fattoria, racconta la breve estate di una ragazzina irlandese di nove anni, timida e introversa che, dall’affollata casa paterna, un po’ grezza e dove nessuno le bada, passa alle atmosfere ovattate ed empatiche di una coppia di lontani parenti che si prendono cura di lei come di quel figlio che è loro mancato. Film di sguardi e di silenzi, di atmosfere e calligrafica messa in scena, ma non privo di significati (anche se a tratti sfiora lievemente il soporifero). Benché ambientato nei primi anni ‘80 del ‘900, parla infatti un linguaggio universale perché l’infanzia è di sempre. È una stagione della vita non assoggettata a regole contingenti, ma governata da proprie leggi che trascendono il singolo contesto storico o culturale. È la stagione di formazione, il periodo in cui l’essere umano prende coscienza di sé e dell’ambiente che lo circonda. Il momento dell’esistenza in cui trovano radici la personalità e l’essenza profonda dell’adulto. Ecco perché la breve estate di Cait, sballottata tra due famiglie, diventa l’estate di tutti noi spettatori che, al cento per cento, abbiamo nella memoria il ricordo di una delusione o di una esaltazione infantile. Con in più il piacere, per chi volesse vedere il film c.d.c. (come dio comanda), di ascoltare la recitazione degli attori in una delle decine di lingue europee che, non avendo avuto un esercito alla spalle, non sono diventate “nazionali”: il gaelico irlandese. Altro che autonomia differenziata!
E allora perché vedere The Quiet Girl?
Perché la verde Irlanda è una terra magica.
Dettagli del film The Quiet Girl
titolo orig. An Cailin Ciúin sceneggiatura Colm Bairead dal romanzo di Claire Keegan “Foster” (Faber e Faber ed.) cast Carrie Crowley (Eibhlin) Andrew Bennett (Sean) Catherine Clinch (Cait) Michael Patric (Da) Kate Nic Chonaonaig (Mam) Joan Sheehy (Una) Tara Faughnan (Sorcha) Neans Nic Dhooncha (Grainne) Carolyn Bracken (An Behan) genere drammatico lingua orig. gaelico irlandese prod. Irl 2022 durata 95 min.
DVD selezionati da Riccardo E. Zanzi, recensione di Auro Bernardi