sceneggiatura Marco Bellocchio, Ludovica Rampoldi, Valia Santella, Francesco Piccolo, Francesco La Licata cast Pierfrancesco Favino (Tommaso Buscetta) Maria Fernanda Candido (M. Cristina de Almeida Guimaraes) Fabrizio Ferracane (Pippo Calò) Fausto Russo Alesi (Giovanni Falcone) Luigi Lo Cascio (Salvatore Contorno) Nicola Calì (Totò Riina) Goffredo Maria Bruno (Stefano Bontade) Giovanni Calcagno (Gaetano Badalamenti) Bebo Storti (Franco Coppi) genere drammatico prod Italia, Francia, Germania, Brasile 2019 durata 146 min.
Da un autore come Marco Bellocchio è lecito (per non dire obbligatorio) aspettarsi qualcosa di più di una semplice illustrazione dei fatti di cronaca quando con la sua macchina da presa affronta i temi più scabrosi e controversi della storia (recente e non) del nostro paese. Era successo con Buongiorno Notte (2003, Caso Moro), Bella addormentata (2012, Caso Englaro) e con Vincere (2009, Mussolini). Purtroppo non succede con questo Traditore senza infamia e senza lode che potrebbe essere uscito dalle mani di un qualsiasi regista televisivo di Romanzo criminale, Gomorra o Montalbano. Uno Stefano Sollima, tanto per fare un esempio.
Vogliamo dire che compito dell’arte non è illustrare e raccontare i “fatti” (per quello c’è il giornalismo di cronaca e anche d’inchiesta), ma interpretarli, dar loro un senso che esca dal quotidiano e li assolutizzi in una storia esemplare per tutti gli uomini e tutti i tempi. E Bellocchio questo ha sempre fatto, specialmente negli esempi citati, a costo di forzare (o tradire) la verità storica per raggiungere una propria, diversa e autonoma verità artistica. Qui il miracolo non succede. E il risultato è un bel film, corretto, serio, preciso, ma senza il tocco di genio che è lecito aspettarsi da uno che non ha mai venduto l’anima al botteghino. Men che meno a 80 anni. Ecco, a nostro avviso il punto sta proprio lì: in quel niente di Bellocchio che trapela da un buon prodotto pensato e destinato alle tv di mezzo mondo perché, si sa, la mafia italiana fa sempre audience.
E allora perché vederlo?
Perché una buona ripassata dei fatti che hanno portato a Capaci e via D’Amelio è sempre utile.
Trovo molto interessante la sua analisi dei film storici di Marco Bellocchio e di questo più recente “Il traditore”, tutti film reperibili in DVD e facilmente visibili in casa nelle lunghe ore che abbiamo a disposizione, data la chiusura da osservare rigorosamente per il corona-virus.
Ma tra i film in DVD che possono davvero farci compagnia e possiamo facilmente reperire ora anche in edicola dai giornalai, oso suggerire i film del nostro grande Federico Fellini. Una serie di DVD dei suoi film vengono ora pubblicati in occasione delle celebrazioni del centenario della sua nascita: E allora , anche se non siamo degli esperti di critica cinematografica, può essere un vero godimento e una sorpresa vedere o rivedere film come “la dolce vita “del 1960, “8e1/2 “del 1963, “E la nave va” del 1983, “Ginger e Fred del 1985,
“E la voce della luna ” del 1990″. Tutti grandi film dell’immaginifico Federico Fellini grande sognatore.