sceneggiatura Aurelio Grimaldi cast Antonio Alveario (segretario) Claudio Castrogiovanni (Pio La Torre) Nicasio Catanese (Bernardo Mattarella) David Coco (Piersanti Mattarella) Francesco Di Leva (Massimo) Donatella Finocchiaro (Irma Mattarella) Lollo Franco (Michele Sindona) Sergio Friscia (Rosario Spatola) Ivan Giambirtone (Giovanni Falcone) Leo Gullotta (Rosario Nicoletti) Francesco La Mantia (Sergio Mattarella) Vittorio Magazzù (Aurelio) Tuccio Musumeci (Salvo Lima) Tony Sperandeo (Vito Ciancimino) Andrea Tidona (ispettore Mignosi) genere drammatico prod Ita 2020 durata 97 min.
La normalità di un uomo perbene ucciso da Cosa Nostra: Piersanti Mattarella. Da Cosa Nostra e da esponenti politici collusi con Cosa Nostra. Fatti remoti, accaduti 41 anni fa, ma di un’attualità sconvolgente visto che quel legame non si è mai spezzato e, anzi, a tratti si è persino rafforzato. Il regista siciliano Aurelio Grimaldi, deposti i giovanili furori (anche semantici) dei primi film degli anni ’90, con questo docufiction sull’uccisione del presidente della Regione Sicilia avvenuta il 6 gennaio 1980, si accoda ai Peppe Ferrara, Francesco Rosi, Elio Petri e compagnia cantante per ricostruire in un film di denuncia una della pagine più nere della storia repubblicana.
In modo quasi asettico perché bastano i fatti, nudi e crudi, a indignare e far riflettere. Senza tanti giochi drammaturgici, effetti o iperboli narrative. Con in più (scelta encomiabile) il racconto del lato umano, domestico, del personaggio pubblico. Perché non può esserci pubblica virtù senza private rettitudini. Il tutto evitando accuratamente di cadere nell’agiografia, nel “santino” beatificatorio, anzi mantenendo salda la barra del rigore storico e della ricostruzione puntuale e precisa di fatti, personaggi, eventi storicamente documentati. Piersanti Mattarella come emblema del riscatto possibile dal cappio delle mafie, come esempio di concreto impegno civile contro la piovra che strangola le libertà e il corretto esercizio del potere pubblico. Non a caso Mattarella era più in sintonia con un esponente del fronte avversario, il comunista Pio La Torre a sua volta ucciso in un agguato mafioso, che con i compagni di partito corrotti e collusi. Ossia con i vari Ciancimino, Nicoletti, Salvo Lima e su, fino alle alte sfere di riferimento nei palazzi romani. Cosa Nostra ed eversione nera, servizi deviati e Gladio: Mattarella dava fastidio a tutti e a tutti conveniva toglierlo di mezzo. Con un ottimo cast interamente siciliano Grimaldi riannoda i fili di una storia remota, ma che sa essere emblematica anche per il presente, ora che il fratello minore dell’assassinato siede sullo scranno più alto della Repubblica.
Il film è disponibile (noleggio e acquisto) su www.cgdigital.it, sulle principali piattaforme web e in dvd.
E allora perché vederlo?
Per capire come mai a Milano ogni tanto qualcuno propone di intitolare una via o una piazza a un ladro (Craxi) mentre nessuno ha mai pensato di intitolare nemmeno un vicolo a un galantuomo come Piersanti Mattarella.