Milano, lunedì 11 apre il Festival Cervello & Cinema, con 7 capolavori sul tema “Forever young?”

Pubblicato il 6 Novembre 2024 in , da redazione grey-panthers
Cervello&Cinema

Nell’ultimo secolo l’aspettativa di vita si è allungata globalmente di quarant’anni. È una sfida per il sistema pensionistico, il mercato del lavoro e la salute. Ma è anche una fantastica occasione per trasformare la fragilità in una opportunità di rinnovarsi. Sette capolavori nella storia del cinema raccontano la nuova realtà dei baby boomers arrivati all’età matura, i sogni di eterna giovinezza, la capacità di reinventarsi la vita, ma anche le ostilità dell’ambiente e lo stigma della vecchiaia

 

FESTIVAL CERVELLO&CINEMA

FOREVER YOUNG?

ANTEO Palazzo del Cinema

11-17 novembre 2024

ore 19.30 – sabato e domenica ore 11

Sette appuntamenti da non perdere, con illustri ricercatori, demografi, psicologi e psichiatri che ci guidano a scoprire i significati profondi dei film, in un viaggio emozionante che fonde arte e scienza.

PROGRAMMA

Lunedì 11 novembre

IL SOGNO DELL’ETERNA GIOVINEZZA

 Il ritratto di Dorian Gray (USA 1945) 

Tratto dal racconto di Oscar Wilde, un film che ha fatto storia. Interpretato da George Sanders, Donna Reed, Angela Lansbury, Hurt Hatfield e diretto da Albert Lewin, è tra i primi film in bianco e nero a utilizzare effetti speciali in technicolor. La storia del quadro che invecchia al posto del proprietario propone il tema attualissimo della spasmodica ricerca di rimanere eternamente giovani.

Alberto BERETTA, presidente e direttore scientifico della Fondazione Solongevity e la giornalista Camilla Baresani raccontano lo stato dell’arte della ricerca sulla longevità, sfatando miti e false speranze, e ci fanno entrare nel mondo dei moderni Dorian Gray, che per vivere più a lungo finiscono per non vivere.


cultura giapponese
Plan 75

Martedì 12 novembre

TROPPI VECCHI? FACCIAMOLI FUORI

Plan 75 (Giappone 2022)

La popolazione anziana, in parecchi Paesi, tra cui Italia e Giappone, sta soverchiando quella giovane. E mentre governi e istituzioni cercano di trovare soluzioni a questa rivoluzione demografica, c’è chi propone misure drastiche, ispirate al mito della rupe Tarpea. Ovvero, spingere gli over75 all’eutanasia. Il film giapponese, un piccolo capolavoro, affronta con pietas e ironia questa paradossale provocazione. Che nasce da un problema reale, quello dell’invecchiamento della popolazione in tutto il mondo, come spiega il prof. Francesco Billari demografo, rettore dell’Università Bocconi, proponendo una riflessione sulla necessità di trasformare la sfida in opportunità. e senza età: “A 70 anni è più bello e fa bene alla salute”


Mercoledì 13 novembre

AMORE SENZA ETÀ

 Harold e Maude (USA, 1971)

Un diciottenne che vuole morire, una ottantenne che si gode la vita in ogni istante. Dal loro improbabile rapporto d’amore una importante lezione di vita su come giovani e vecchi possono aiutarsi reciprocamente ad assaporare ogni istante e a scambiarsi i valori che contano, aldilà dell’involucro esterno. Una vicenda immaginaria ai limiti, ma l’esperienza di Odile ROBOTTI, fondatrice e presidente di Italia Altruista e ideatrice del progetto Kaumatua e Paola Rossetti di Assolombarda, che si occupano di programmi di interazioni tra anziani e giovani, testimonia quanto questi rapporti arricchiscano entrambi.


Giovedì 14 novembre

ON THE ROAD PER RINASCERE

 Nomadland (USA 2020)

Una stratosferica Frances McDormand, co-autrice del progetto insieme alla regista Chloé Zhao, in un film che ha fatto l’en plein di premi: Leone d’Oro, Golden Globe e ber tre Oscar (film, regia, attrice protagonista) . Da non perdere perché infrange tutti gli stereotipi, quelli di genere, quelli sugli stili di vita, quelli sui valori che contano. E insegna che non c’è limite di tempo per trovare sé stessi. Come dimostra la ricerca del prof. Elia Biganzoli e Valentina Bollati, dell’Università degli Studi di Milano, entrambi convolti nel progetto INES che misura  a livello epigenetico gli effetti  sulla salute della socializzazione e della capacità di rigenerarsi.


Venerdì 15 novembre

NON È MAI TROPPO TARDI

 La casa del sorriso (Italia 1991)

Il sesso tra anziani è ancora un tabù. Ma l’amore e il desiderio non hanno una data di scadenza. Ne parla con ironia, ma senza ignorare la crudeltà dello stigma sessuale contro gli anziani, il regista Marco Ferrero. Un piccolo capolavoro del 1991, che ha vinto l’Orso d’oro a Belino e il David di Donatello, con due attori d’eccezione, Ingrid Thulin, sexy anche nella maturità, e il principe-playboy Dado Ruspoli.

Lo stigma, ancora attuale, del sesso nella terza (e quarta età) viene discusso da RosaMaria  Spina  sessuologa e psicologa e prof. Leo Nahon, psichiatra.


Sabato 16 novembre

GLI INGANNI DELLA MEMORIA

 Remember (Canada e Germania  2015)

Due titani dello schermo, Christopher Plummer e Bruno Ganz- in un thriller della memoria ambientato tra anziani senza memoria, ma capaci di utilizzare le loro ricche riserve cognitive per portare a termine una missione apparentemente impossibile.   Ma che si basa su una realtà scientifica, come spiegano due illustri neurologi, il prof. Alessandro Padovani e la prof.sa Daniela Perani . La conoscenza e la cultura accumulate durante la vita costituisco infatti una riserva cognitiva che consente di affrontare meglio e rallentare il deterioramento anche nelle malattie degenerative come l’Alzheimer.


Domenica 17 novembre

I NONNI DEI FIORI

Marigold Hotel (INGHILTERRA 2011)

Basterebbero i nomi degli interpreti, Judy Dench, Maggy Smith, Dev Patel per farne un

blockbuster. Ma Marigold hotel è molto più di un film di successo. Perché dietro il divertimento e la brillante ironia, affronta un tema molto importante. Quello della socializzazione come antidoto alla vecchiaia e della necessità

per tutti, giovani e anziani, di superare le diffidenze e aprirsi ai cambiamenti e alla vita.

Una meravigliosa lezione di via e di allegria, che si fonda su una seria base scientifica, come spiegano i neuroscienziati e docenti di farmacologia presso l’Università degli Studi di Milano  Monica Di Luca e  Diego Scheggia, che studia il comportamento sociale e le sue implicazioni.

 

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