Il centenario “lungo” della nascita di Alberto Burri entra nel vivo con due mostre di grande suggestione che pongono vis-à-vis il grande maestro del Novecento con due colossi del passato: Piero della Francesca e Luca Signorelli.
Gli incontri avverranno attraverso due successivi appuntamenti, per dar conto di taluni fattori che, pur in personalità così diverse e lontane, non fosse altro che per le temporalità, si possono comunemente individuare. Lontane per tempi ed esiti iconografici le loro opere dunque, ma vicine geograficamente e per umori di tradizione culturale, poiché i tre artisti hanno vissuto e compiuto le loro esperienze nella stessa area dell’Alta Valle del Tevere. Inoltre, se la geografia da sola non è sufficiente a garantire assonanze e un comune sentire, in questo caso però è oggettivo che l’interesse di Burri nei confronti dei suoi conterranei, conosciuti sin dalla giovane età per la “prossimità” delle loro opere con Città di Castello, luogo natale e di prima formazione del maestro contemporaneo, non è risultata ininfluente sul suo percorso artistico.
Il primo dei due appuntamenti è quello tra le opere di Burri e quelle di Piero della Francesca e lo si attua con una mostra di ‘masterpieces’ di Burri allestita nella Pinacoteca Civica di Sansepolcro, città di Piero. Per la circostanza saranno esposte le opere Sacco e Verde, 1956,Rosso plastica, 1962, Grande Bianco Cretto, 1974, Cellotex, 1975, in una sala appositamente allestita vicino alla Resurrezione, il San Ludovico, il San Giuliano e il Polittico della Misericordia di Piero della Francesca.
Concepita come ‘visitazione laica’ (dunque “RiVisitazione”) tra i due artisti, la mostra evidenzia idealmente il rapporto tra la pittura di Burri e quella di Piero della Francesca. “Un rapporto – chiarisce Bruno Corà, che della mostra è curatore insieme allo staff scientifico della Fondazione Burri – che deve essere inteso idealmente per condivisione di registri, quali l’equilibrio delle forme e dello spazio, la tensione geometrica, il respiro classico e un forte amore per i luoghi natali».
L’evento, primo tra quelli dedicati al Centenario, a cura della Fondazione Palazzo Albizzini Collezione Burri è promosso dall’Associazione Sbandieratori di San Sepolcro e dalla Pinacoteca Civica, con il patrocinio dei Comuni di San Sepolcro e di Città di Castello. Alla preparazione della manifestazione hanno dato il loro attivo contributo la Soprintendenza per i Beni Architettonici e per il Paesaggio, per il Patrimonio Storico Artistico e Etnoantropologico della Provincia di Arezzo.
In occasione dell’esposizione è prevista la preparazione di una pubblicazione che, oltre a raccogliere le immagini delle opere in mostra, reca alcuni significativi saggi storico-critici di Carlo Bertelli, Bruno Corà e Chiara Sarteanesi relativi all’importante scadenza.
Il secondo incontro, avverrà a Morra (Perugia) nell’Oratorio di S. Crescentino, dove sono presenti alcuni affreschi di Luca Signorelli per la cui tutela e conservazione Burri si adoperò concretamente. Questa nuova iniziativa, in collaborazione con l’Associazione per la Tutela dei Monumenti dell’Alta Valle del Tevere, prevista per il maggio 2015 avverrà nella cornice di un convegno scientifico dedicato a “Burri e Signorelli”, ricco di contributi di studio e di documenti a testimonianza della significativa relazione tra i due artisti.