Bellezza e genuinità sulle Dolomite Friulane

Pubblicato il 6 Maggio 2015 in da redazione grey-panthers

Esplorare uno dei più spettacolari canyon italiani comodamente seduti su un trenino turistico. Osservare da vicino cervi, caprioli, stambecchi che vivono in libertà fra le rocce.  Seguire le orme che i dinosauri hanno lasciato nelle roccia milioni di anni fa. Le Dolomiti Friulane, con l’arrivo della bella stagione, accolgono le famiglie con pacchetti soggiorno, proposte, appuntamenti pensati per trascorrere vacanze in un ambiente incontaminato, di grande bellezza e genuinità. Selvagge per natura, eppure facili da raggiungere, tutelate dall’Unesco come Patrimonio Mondiale dell’Umanità, queste montagne sono l’ideale per chi cerca una vacanza ritemprante lontano dai flussi del turismo di massa.

Parco faunistico di Pianpinedo a Cimolais
Vedere da vicino eleganti cervi e timidi caprioli, solitari camosci e una colonia di stambecchi; cercare di individuare gli scoiattoli che si arrampicano sugli alberi e qualche furba volpe che si nasconde fra rocce e cespugli; imparare a osservare gli animali selvatici della montagna rispettandoli e non disturbando il loro delicato ecosistema: tutto ciò è possibile nel Parco faunistico di Pianpinedo a Cimolais, area intatta e protetta nel cuore delle Dolomiti Friulane. Facilmente accessibile, è ideale per avvicinare i bambini alla natura, facendo loro osservare da vicino animali selvatici che vivono in libertà al suo interno, e – seguendo il sentiero botanico – piante e fiori di montagna. Una serie di percorsi si snodano nei suoi 35 ettari di territorio: li si può percorrere da soli, o accompagnati da una guida naturalistica. All’entrata del recinto faunistico si trova il Centro Visite, che sviluppa il tema “La natura attraverso i sensi” e porta a conoscere e sperimentare l’ambiente montano in un modo nuovo e magico, sensoriale e molto divertente e immediato anche per i più piccini. www.parcodolomitifriulane.it
Trenino della Valcellina
Un trenino turistico su gomma permette di visitare in tutta sicurezza e relax uno degli angoli più affascinanti delle Dolomiti Friulane, la forra scavata nella roccia in milioni di anni dal torrente Cellina che scorre più sotto, azzurrissimo e limpido. 4,5 Km di scorci spettacolari su uno fra i più suggestivi e importanti canyon d’Italia, lungo la vecchia strada della Valcellina ora dismessa, che viene aperta solamente a pedoni e ciclisti a orari prestabiliti: un’area di grande interesse naturalistico e paesaggistico, tutelata come Riserva Naturale dal Parco Dolomiti Friulane. Il tour, di un’ora circa, parte da Pont Antoi di Barcis, attraversa l’intera riserva e permette di osservare le fantastiche forme di erosione che il torrente ha lentamente modellato incidendo lo stretto canyon. Man mano si procede nel percorso, viene trasmessa una descrizione registrata dell’itinerario. www.treninodellavalcellina.it
Triassic Park: le orme di Dinosauro a Casera Casavento
Nel Parco delle Dolomiti Friulane è possibile andare alla scoperta di impronte di dinosauro risalenti a 215 milioni di anni fa: sono impresse su un masso ai piedi della cascata del Rio di Casavento, a pochi minuti dall’omonima Casera, dove in estate sono portate le malghe al pascolo. Appartengono a un Dinosauro teropode, carnivoro predatore, probabilmente lungo dai 5 ai 7 metri. Per raggiungerle, si percorre la strada che sale da Lesis, un piccolo borgo del Comune di Claut, nella zona orientale del Parco: lasciata l’auto a Pian de Cea, si prosegue per l’ultimo tratto a piedi. www.parcodolomitifriulane.it
 
Diga del Vajont
A cavallo tra gli anni cinquanta e sessanta del secolo scorso, il torrente Vajont fu sbarrato a poche centinaia di metri a monte della confluenza con il fiume Piave, per costruirvi una diga idroelettrica. Questo impianto non entrò mai ufficialmente in funzione, perché la sera del 9 ottobre 1963 una gigantesca frana (270 milioni di metri cubi) precipitò dal Monte Toc a elevata velocità nell’invaso parzialmente riempito, provocando una terribile ondata: Erto e Casso, i paesi lungo il lago artificiale, e quelli che si trovavano sotto la diga, come Longarone, vennero rasi al suolo con un tragico bilancio di oltre 2.000 vittime. La diga ad arco, alta 265 metri, era nel suo genere la più alta del mondo: resistette all’inaudita forza distruttiva della frana e dell’onda e oggi si può percorrere il suo coronamento. Una visita coinvolgente, emozionante, che fa riflettere sugli errori del passato ed è altamente educativa anche per i ragazzi.  Le visite guidate sono organizzate dal Parco Dolomiti Friulane, che ha aperto un Punto informativo nei pressi del coronamento. www.parcodolomitifriulane.it
Per informazioni: Dolomiti Friulane