12.000 anni fa, l’antica Galilea fu patria di quello che fino ad oggi risulta essere il più antico sciamano; donna di piccola statura, claudicante, conoscitrice di un rito ancestrale e primitivo, trovò dimora in quella terra che più tardi assistette alla nascita della religione monoteista cattolica. La sua tomba, ritrovata da due archeologhe dell’Università ebraica di Gerusalemme, si trovava in uno sperone di roccia, a 150 metri di altezza dal fiume Hilazon, in una zona compresa tra il Mar Mediterraneo e il Mar di Galilea. Il suo corpo era cinto da ali di aquila, corni di gazzella, code di bue, zampe di cinghiale, simboli sciamanici ed altri oggetti, posti a preservarne i poteri nell’aldilà; proprio la zoppia e la bassa statura – inferiore a 1,50 m – ne indicavano le doti sovrumane.
I primi sciamani avevano il dovere di curare e accompagnare le anime dei defunti e per farlo si travestivano da animali, indossando pelli, penne ed ossa; erano un punto di riferimento per la comunità, il collegamento con la parte mistica del mondo, ed erano stimati “primitivi scienziati”. Le donne nella meditazione con l’oltretomba erano reputate più potenti degli uomini, perché a conoscenza del mistero della nascita della vita.
CURIOSITA’
LA MATEMATICA…QUANDO NASCE?
Il primo documento che attesti un calcolo matematico è stato rinvenuto negli anni ’30 dello scorso secolo in Moravia ed è databile al 30.000 a.C.: 55 tacche a gruppi di cinque tracciate su un osso di lupo, testimonianza forse di una transazione o di un baratto. Solo 20.000 anni più tardi, però, con i Sumeri, l’uomo dà reale prova di saper contare: piccoli gettoni di argilla – alcuni dotati di un minuto foro al centro – sono impiegati per contare, o, se raggruppati su un filo e inseriti in piccole sfere, utilizzati come archivio, per provare transazioni e scambi. Dopo altri 5.000 anni, l’uomo scopre anche l’uso delle sue dita.
E’ però intorno alla metà del 3.000 a.C. che gli Egizi compiono un grande passo avanti: i simboli delle unità e delle decine compaiono nei geroglifici; gli scribi sumeri, invece, adottando un sistema sessagesimale, effettuano calcoli, servendosi di tavolette che riportano tabelle di operazioni già compilate. La matematica degli Egizi e dei Sumeri progredisce molto velocemente: calcoli, problemi ed equazioni sono testimoniati su numerosissime tavolette.
Si attribuisce invece ai Babilonesi il merito di aver scoperto, tra il 1.800 e il 1.600 a.C., l’importanza della posizione di una cifra nel numero a partire da destra.
LA PRIMA BANANA
Gialla, gustosa e morbida, la banana è anche uno dei frutti più antichi della storia: reperti archeologici provenienti dalle province della Papua Nuova Guinea, permettono di datarne le primissime coltivazioni addirittura all’8.000 a.C.
Nel 600 a.C., invece, monaci buddisti furono i primi a descriverne le sue caratteristiche, mentre la testimonianza del primo assaggio viene attribuita al grande condottiero macedone Alessandro Magno, nel 327 a.C. in India, durante la sua conquista.
Dall’Asia sudorientale, la banana ha poi raggiunto l’Africa, e più tardi l’America centrale, dove è divenuta regina incontrastata.
APPUNTAMENTO A…
MILANO con “I due Imperi”- I due Imperi più rilevanti della storia: l’Impero Romano e le dinastie cinesi Qin e Han.
Oltre 450 opere italiane e cinesi documentano e illustrano la nascita e lo sviluppo delle due civiltà d’Oriente e d’Occidente, nel momento del loro massimo splendore: guerrieri di terracotta, lacche, bronzi, ori, e sete, custodi della memoria cinese, accanto ad affreschi, statue, mosaici, rappresentanti di Roma.
Palazzo Reale, fino al 05.09.10
RAVENNA con “Histrionica. Teatri, maschere e spettacoli nel mondo antico”
Il teatro greco e la commedia latina raccontati attraverso reperti che documentano personaggi, attori e l’ambientazione propria del contesto teatrale; maschere, affreschi, statue, mosaici, vasi, accompagnano il visitatore a scoprire una realtà ludica, quanto di valenza socio-culturale. Complesso di San Nicolò, fino al 12.09.2010
(Contributo di Alice Cecchetti)