Dal prossimo mese di giugno, l’intero complesso monumentale del Bo, storica sede del’università di Padova, sarà aperto alle visite.
Questa apertura straordinaria sarà concentrata nei fine settimana, ovvero tutti i sabati e le domeniche, dato che nel percorso di visita sono compresi uffici, aule e sale che nei giorni lavorativi continuano ad ospitare la consueta attività didattica e gestionale dell’Ateneo.
La visite saranno guidate e avranno una durata di circa un’ora. Nelle prossime settimane sarà on line, all’interno del sito dell’Università www.unipd.it, una pagina che illustrerà il percorso e le modalità di visita.
“Nella percezione del turista, ma anche del padovano, il Bo è solo quello “storico”, ovvero il comparto più antico del Palazzo concentrato intorno al Cortile Antico – afferma il Rettore professor Giuseppe Zaccaria.
Il resto, volumetricamente ben più rilevante, è un qualche cosa di indefinito, quasi si trattasse di una aggiunta posticcia e trascurabile della parte “nobile”.
Non molti percepiscono innanzitutto che anche la parte “storica” è in realtà solo parzialmente “originale” avendo subito diversi interventi che l’hanno fortemente modificata. A partire dalla stessa facciata che solo dagli anni ’40 del ‘900 ha visto l’apertura del porticato e lo spostamento del portale originario.
Così come non è affatto comune l’idea che il “nuovo Bo” sia, ormai, esso stesso, sede storica e non meno importante del Bo “antico”, sia in termini di architettura che di contenuto artistico.
Certo nella percezione – o mancata percezione – pesa il marchio dell’epoca in cui il nuovo Bo è stato pensato e realizzato, il Ventennio Fascista. Ma è fuor di dubbio che oggi, al di là del giudizio ideologico, non si può non ammirare ciò che la volontà del Rettore Carlo Anti, unita alla creatività di Gio Ponti, ci ha lasciato. Qui e al Liviano si concentrano pagine fondamentali della storia dell’arte, del design e dell’architettura italiana della prima metà del Novecento, pagine sconosciute ai più che riteniamo doveroso svelare alla città e a chi visita Padova.”
Palazzo del Bo