Il regista di questa messa in scena della commedia di Eduardo, nella presentazione, riporta una frase di Eduardo De Filippo che così descrive la sua produzione teatrale: “Io scrivo per tutti, ricchi, poveri, operai, professionisti… tutti, tutti! Belli, brutti, cattivi, buoni, egoisti. Quando il sipario si apre sul primo atto d’una mia commedia, ogni spettatore deve potervi trovare una cosa che gli interessa” e così continua “ Uomo e galantuomo è testo giovanile (1922) classificato spesso come farsa. Una definizione che ho sempre sentito stretta. Infatti, seppure caratterizzata da una ricca serie di battute ed episodi irresistibilmente comici, nella commedia emergono una gran quantità di contraddizioni tra l’apparire e l’essere della borghesia contro il dramma proletario di chi ogni giorno affronta la sopravvivenza. Falso perbenismo contro tragedia. Onore da salvare contro fame.”
Sin qui l’autore ed il regista ed è allo spettatore scoprire quali sono gli uomini e quali i galantuomini. Forse, può decidere che in ognuno di noi, come accade ai protagonisti in scena, esiste la persona normale che talvolta per onestà, talvolta per paura, talvolta per quieto vivere, abdica alla sua natura umana onesta e si trasforma in buffone.
La commedia narra di una una scalcagnata compagnia, dall’altisonante nome “L’eclettica”, che viene ingaggiata da un giovane sponsor per allietare le serate dei villeggianti in una località marittima.
Gli sforzi, con scarso successo, degli attori per produrre uno spettacolo minimamente valido, si intrecciano con i problemi sentimentali del giovane sponsor inutilmente innamorato di una misteriosa signora. Il tutto immerso nelle quotidiane attività degli attori per procacciarsi e preparare il pranzo e la cena.
Non mancano le scene madri con il marito tradito o il finale al Commissariato di Polizia con un Delegato stranamente somigliante alla rappresentazione dell’investigatore Poirot.
Gli aspetti farseschi hanno spesso il sopravvento sulla commedia umana e la bravura degli attori nel proporli provoca sorrisi lunghi, convinti e …sonori.
Lo spettacolo è stato messo in scena dalla Associazione Culturale LA PIRANDELLIANA in coproduzione con L’INCREDIBILE.
Gli attori ed i personaggi sono
- Gianfelice Imparato Gennaro De Sia, il capocomico
- Giovanni Esposito Attilio, il suggeritore
- Valerio Santoro Alberto De Sfefano, il giovane sponsor
- Antonia Truppo Viola, la prima attrice
- Monica Assante di Tatisso Florence / Matilde Bozzi, comprimarie
- Giancarlo Cosentino Conte Carlo Tolentano il marito tradito-
- Gennaro Di Biase Salvatore De Mattia/Di Gennaro, il fratello di Viola e la guardia
- Emilio Fabrizio La Marca Cavaliere Lampetti il delegato
- Ida Brandi Bice, la sposa infedele
- Federica Aiello Assunta/Ninetta, cameriere
Le scene sono di Aldo Buti, i costumi di Valentina Fucci, il disegno luci di Adriano Pisi, le musiche di Riccardo Eberspacher.
La regia di Alessandro D’Alatri.
Si replica al Quirino di Roma sino al 23 novembre.