Autunno di colori
Mostra mercato del giardinaggio di qualità
Colorno, Parco della Reggia
10 – 11 ottobre 2009
“Nel segno del Giglio” raddoppia e alla ormai tradizionale mostra di primavera affianca “Nel segno del Giglio. Autunno di colori”. Data già fissata e comunicata all’intero settore: il 10 e l’11 di ottobre prossimi. E’ una mostra molto selezionata, particolare, mirata su fiori e frutti d’autunno. Con le piante da frutto a essere proposti saranno anche i fiori della tradizione: astri, settembrini, dalie, crocchie e bulbi autunnali, rose che riprendono a fiorire da settembre e danno il meglio di sé fino a dicembre.
I portici del cortile d’onore della Reggia ospiteranno una grande mostra micologica. Grazie ad esperti e raccoglitori, i funghi non avranno più segreti. Non solo come raccoglierli, come conoscerli, ma anche come non danneggiare la loro riproduzione.
Ma Colorno si fa anche piccante: nella mostra mercato infatti ci sarà una vastissima esposizione di peperoncini. Accanto, una mostra di frutta perduta presenterà centinaia di varietà di frutta perdute e ritrovate.
Le sale della Reggia, nel loro splendore, ospiteranno due esposizioni intriganti e da non perdere: una mostra fotografica di Mauro Davoli ispirata alle grandi nature morte del passato, e un’altra che proporrà allo sguardo del pubblico i preziosi erbari raccolti e conservati all’ Orto Botanico di Parma.
Il tutto in uno scenario mozzafiato: il Parco Ducale della Reggia di Colorno che in ottobre offre la sua versione più bella, in una spettacolare sinfonia di colori e di profumi.
Per questa edizione, è stata scelta una “regina”, un po’ fiabesca e un po’ popolare: la zucca, allegro e gustoso prodotto delle terre emiliane e della pianura intorno al Po.
L’obiettivo è di portare nel giardino della Reggia di Maria Luigia una rassegna assolutamente spettacolare di frutti delle diverse piante note con il generico nome di zucca. Ed è già certo che oltre ad ammirarle, le zucche si potranno anche gustare. Sono già pronte 150 ricette tra le quali sbizzarrirsi.
Faranno da padroni i tortelli di zucca e la mostarda di zucca che potranno essere gustati negli stands gastronomici allestiti nella piazza davanti alla Reggia, oltre a dolci e marmellate.
Con la zucca, i castagni e le castagne. Una scelta anch’essa non casuale: nell’Appennino, dall’area bolognese a quella toscana, la castagna era una presenza di rilievo, una garanzia di sopravvivenza per le popolazioni, tanto che il castagno veniva popolarmente definito come “l’albero del pane”.
La mostra-mercato di Colorno proporrà, con l’aiuto degli esperti dei Parchi Regionali dell’Emilia Romagna, le antiche varietà di castagno, insieme a nuove selezionate per la loro maggiore resistenza ai numerosi e sempre più aggressivi nemici della preziosa, maestosa pianta, dal cancro corticale, giunto giusto 70 anni fa dall’America e ormai esteso su tutto il nostro territorio nazionale, al mal dell’inchiostro, al nerume, alla ruggine delle foglie sino alla più recente nemica: la terribile vespa cinese che porta alla dissecazione dei germogli sia delle piante autoctone sia degli ibridi.
Eppure, nonostante tanti e così pericolosi nemici, i castagneti continuano a produrre il loro gustoso frutto e a Colorno lo si potrà gustare in tutti i modi, dalla classica caldarrosta, alle farine, ai dolci e al miele il cui sapore leggermente amaro affascina i buongustai.
Chi lo vorrà potrà poi inerpicarsi nel Parco dei Cento Laghi e in altre aree dell’Appennino per ammirare i secolari castagni che ancora qui sopravvivono, compresi esemplari millenari testimonianza delle regole che Matilde di Canossa fissò per valorizzare i boschi di castagni prima selvaggi. La Comitissa impose che le piante fossero piantate in filari “a ritocchino”, ovvero secondo le linee a massima pendenza, assicurando ad ogni pianta un quadrato di dieci metri di lato. Le piante venivano annualmente potate e la loro chioma veniva contenuta in un cerchio di 5 metri intorno al fusto che in altezza poteva cresce liberamente raggiungendo anche i 35 metri: l’importante era che i nuovi rami potessero sempre godere della luce del sole, per potrei fruttificare al meglio.
Queste antiche storie di saggezza colturale saranno illustrate dagli esperti che guideranno chiunque lo voglia a selezionare la pianta da frutto adatta al proprio terreno e al proprio spazio, proprio come avveniva per i castagni di Matilde.
“Nel segno del Giglio” non vuole essere una semplice vetrina ma una occasione per imparare a gestire sempre meglio il proprio pollice verde.
Per questo, Artù dedicherà molto spazio anche alle attività didattiche e informative, con progetti speciali per gli appassionati e per i neofiti. Ci saranno visite guidate affidate ad esperti e a tema: una sarà affidata a Carlo Pagani, il “maestro giardiniere” e riguarderà proprio il piacere del frutteto.
“Nel segno del Giglio. I Colori dell’Autunno” scommette su un nuovo modo di gestire il proprio spazio verde, grande o minuscolo che sia. Crede che stia crescendo molto il numero di appassionati che non si limitano più alla sola novità appariscente (che pur non mancherà a Colorno) ma hanno il piacere di portarsi a casa piante particolari, magari non più di moda, per fare del proprio giardino o terrazzo non una fotocopia di quello del vicino ma qualche cosa di unico, quasi un “ritratto verde” di sé stessi, dei propri gusti, della propria cultura.
Orario della Mostra: dalle 10 alle 18. Ingresso euro 6,50 comprensivo di visita alla Reggia
“Nel segno del Giglio” è una proposta della Provincia di Parma, organizzata e curata da Artù, in collaborazione con il Comune di Colorno.
Per informazioni sulla Mostra: AR.TU., tel. 0521.282431 – 0521.235708 – ar.tu.ar.tu@tin.it
Informazioni turistiche: IAT Colorno, tel. 0521.313336; IAT Parma, tel. 0521.218889; Parma Turismi, tel. 0521.386329