Un po’ di storia
Il Touring Club Italiano è stato fondato l’8 novembre del 1894, individuando lo sviluppo turistico interno, prima che internazionale, come mezzo di crescita socio-culturale della società italiana e come elemento di stimolo per la modernizzazione di un paese arretrato, che ancora portava i segni della disomogeneità passata. Per questo il suo primo obiettivo fu quello di “far conoscere l’Italia agli italiani”. Uno scopo di ricerca di un “denominatore comune” che scaturisse spontaneo, dal basso, attraverso l’incontro, la conoscenza, la valorizzazione delle culture e delle preziose testimonianze ambientali, storiche e artistiche che la nuova Nazione poteva vantare e di cui poteva giovarsi alla pari o meglio di Nazioni più forti, antiche e consolidate. Da qui quel fervore di iniziative pratiche, tese alla modernizzazione del Paese e culturali, finalizzate alla sua conoscenza, affinché gli italiani fossero orgogliosi di esserlo e, in quanto tali, impegnati mutualmente al suo sviluppo.
Cinque anni dopo la sua nascita (1899), il Touring aveva al suo attivo già un largo seguito e molti meriti. Tali da farlo definire dal Corriere della Sera “…. un’istituzione scientifica e patriottica; scientifica perché per far conoscere l’Italia agli italiani fece più essa in cinque anni che dieci accademie in dieci lustri; e patriottica perché contribuendo a far sempre più conoscere il nostro Paese, contribuisce a farlo sempre più amare”.
Il viaggio del Touring parte dalla bicicletta, simbolo del progresso di fine Ottocento, passa per la promozione delle grandi infrastrutture nell’Italia del Novecento, si radica nel territorio con la nascita della segnaletica e si afferma nella cartografia e nell’editoria. Da sempre, in ogni momento, questo percorso è reso possibile dal contributo dei viaggiatori stessi, i Soci, persone che contribuiscono alla crescita dell’Associazione con la loro conoscenza e le loro esperienze dirette. Le prime guide non sarebbero mai state possibili senza le lettere di chi scrisse da ogni parte di Italia per parlare della propria realtà e raccontarla al mondo, creando un sapere condiviso che ha reso possibile avvicinare alle persone molti luoghi, prima sconosciuti.
L’impegno del Touring si è rivolto via via, secondo le priorità e le esigenze, all’introduzione della segnaletica, allo sviluppo delle strade, delle ferrovie, della capacità di accogliere, della qualità dei prodotti agricoli ed enogastronomici. Particolare e universalmente riconosciuta attenzione è stata anche riservata alla cartografia e alla toponomastica, alla ricettività alberghiera, alla difesa e valorizzazione del paesaggio e dell’ambiente, alla conoscenza dell’enorme patrimonio d’arte e cultura, e alla sua buona gestione.
Il Touring Club Italiano è diventato, nel tempo, uno degli attori più importanti nel comparto turistico italiano e il suo marchio l’espressione di una funzione sociale e culturale riconosciuta tanto da essere percepito come una vera e propria istituzione pur essendo, in realtà, un soggetto privato.
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