Verso la “Grande Brera”

Pubblicato il 26 Febbraio 2014 in da redazione grey-panthers

Concretezza e chiarezza: questa è stata la scelta della Direzione Regionale per i Beni culturali e paesaggistici della Lombardia con le Soprintendenze Beni architettonici e paesaggistici e Beni storico artistici ed etnoantropologici di Milano, nel gestire la prima fase delle gare per la Grande Brera presentate a Milano l’11 dicembre 2012.

Per realizzare il ‘Progetto Grande Brera’ nella sua interezza sono stati stimati dai 108 a 120 milioni di euro. La disponibilità è, oggi, di poco superiore ai 20 milioni, una cifra importante ma, evidentemente, insufficiente. E’ stato perciò opportuno individuare alcune priorità all’interno di un quadro d’insieme chiaro e condiviso, così da evitare sprechi, partenze incerte, dilazioni. 

Urgente era il restauro delle coperture dell’intero palazzo di Brera e, nell’ottica del ‘Progetto Grande Brera’, non più rinviabile il restauro e l’adeguamento di Palazzo Citterio alla nuova destinazione museale. Inoltre, era essenziale creare le condizioni per l’avvio del nucleo più rilevante del progetto che, come noto, passa attraverso la conquista da parte dell’Accademia di nuovi spazi concessi dal Ministero della Difesa nelle caserme Magenta e Carroccio nel Comprensorio militare di via Mascheroni. Per questa ragione sono state finanziate ed avviate indispensabili azioni propedeutiche quali: l’adeguamento funzionale della Caserma Annibaldi e il trasloco nella medesima degli archivi del Ministero della Difesa che occupavano una parte significativa dei locali, nonché le indagini diagnostiche e il rilevamento architettonico delle strutture destinate all’Accademia.
Tre interventi definiti, accortamente finalizzati e che si devono concludere entro i prossimi due anni. Nel frattempo si agirà per rendere possibili i successivi stati di avanzamento del progetto complessivo.
In sintesi le azioni già attivate, a cominciare dai tetti di Brera, che richiedevano un intervento di messa in sicurezza sempre più urgente; le vecchie coperture, 6.000 mq, a cui manca, da decenni, una revisione complessiva, risultano assai degradate. E’ patrimonio di esperienza comune l’importanza dell’efficienza e della bontà dei tetti, nonché di un adeguato scolo delle acque piovane, per la buona conservazione dell’edificio e dei beni contenuti.

In parallelo si procede alla rifunzionalizzazione ed al restauro di Palazzo Citterio. Alla conclusione dei lotti ora appaltati, riprendendo l’idea avanzata per la prima volta da Franco Russoli negli anni Settanta, Palazzo Citterio sarà pronto ad accogliere le collezioni del Novecento della Pinacoteca di Brera, le sue raccolte grafiche e fotografiche, le sale per esposizioni temporanee. Spazi e servizi che agevoleranno la Pinacoteca per lo svolgimento delle molteplici e diversificate funzioni ed attività proprie di un grande museo moderno. Lo stanziamento per i lavori del lotto 1 di Palazzo Citterio è di 17 milioni di euro, finanziati dal Mibact attraverso la delibera CIPE n. 38/2012, cui si aggiungeranno le risorse per i lavori del lotto 2, frutto dell’impegno concreto del Ministro Massimo Bray, per attenzione e sensibilità verso Milano e verso Brera.

Contemporaneamente le altre istituzioni interessate al progetto sono coinvolte per trovare le possibili soluzioni tecniche per collegare Citterio e Brera anche attraverso gli spazi verdi del giardino e dell’Orto Botanico, come già invita a fare il cancello, di recente realizzato grazie all’intervento degli Amici di Brera, sul fronte dell’Orto Botanico verso via fratelli Gabba.
Per completare il progetto sarà necessario operare per l’ampliamento dell’attività didattica dell’Accademia di Brera alla nuova sede delle caserme di via Mascheroni, così come previsto dal protocollo d’intesa sottoscritto il 19 luglio 2010 dai Ministeri ai Beni Culturali, alla Difesa e all’Istruzione, Università e Ricerca e dal Sindaco di Milano.

Trasformare un sito militare in un moderno campus non è impresa facile e tantomeno economica. La previsione di spesa è di 50 milioni di euro, gli interventi da mettere in atto sono complessi, ma conforta l’esempio recente e virtuoso del MAXXI, dove il progetto di Zaha Hadid ha riplasmato, trasfigurandolo, un sito analogo a quello di via Mascheroni. E’ una sfida stimolante per la direzione dell’Accademia, chiamata a mettere in campo le sue migliori risorse per progettare, come fece Giuseppe Bossi ai primi dell’Ottocento, un ateneo d’avanguardia.

Fonte: www.beniculturali.it