“Amo i libri visceralmente. Li ritengo parte integrante della mia vita ; compagni fedeli nelle attese, nei tragitti di trasferimento , come saluto al giorno che finisce nella quiete del mio letto. Voglio credere che sia così per tutti. Quando scoprimmo che mio nipote era fortemente dislessico e che questa gioia gli sarebbe stata tolta, ci attivammo per trovare un’alternativa. Andai al Libro Parlato per iscriverlo e scaricare i libri che doveva leggere. Mi proposero subito di diventare ” donatrice di voce”. Dissi di sì senza neanche sapere cosa avrei dovuto fare.
Mi ritrovai davanti ad un computer con una cuffia in testa e un microfono a imparare un programma che consentisse di mettere in rete quello che leggevo. E se l’ho imparato io, che avevo giurato di voler morire senza aver mai usato un computer, può davvero impararlo chiunque !!
Tante cose non sapevo; soprattutto non conoscevo il mondo che mi si sarebbe aperto davanti. Gli utenti di allora erano prevalentemente non o ipo vedenti ( dislessici o altri impossibilitati a leggere autonomamente si sono man mano inseriti nel servizio diventando numerosissimi ).
Al Libro parlato arrivano richieste di ogni genere, da Geronimo Stilton a testi di filosofia o teologia, da romanzi impegnati alla saga dei Vampiri o alla trilogia delle Sfumature e ultimamente a testi sulla Grande Guerra.
Dei donatori di voce ( tutti volontari ) fanno parte anche attori. Facile sentirsi inadeguati! Sono stati gli utenti a farmi coraggio. Si affezionavano alla mia voce, ” sei diventata un’amica”…” mi fai entrare nell’atmosfera “….” mi leggi questo ?”…
Ogni tanto li incontro in sede o ai pranzi organizzati un paio di volte all’anno. Mi corrono incontro seguendo la mia voce e nei loro abbracci c’è il calore del ritrovamento di un’amico.
” Posso sedermi accanto a te ?”…” Scusa se faccio la cozza!”
A volte anch’io propongo libri e appena escono corro a verificare che siano piaciuti, quasi avessi paura di far loro uno sgarbo, offrendo un testo pesante o comunque non gradito.
Con qualcuno ho ormai un rapporto anche fuori dal servizio. Mi hanno insegnato tanto. A volte ho l’impressione di essere riuscita ad entrare nel loro mondo di buio e ombre.
L’ultimo regalo me lo ha fatto mio nipote, condividendo con altri compagni i testi letti per l’Università. ” Mi hanno detto : oh, finalmente un testo non noioso come la lettura elettronica ! Ha risposto : per forza! E’ mia nonna!”.
Non guasta crescere in stima agli occhi di un nipote !
Il libro parlato è lì e aspetta voci ! Venite anche voi ( librop@tin.it )