La compilazione di domande e questionari anonimi richiede alcune attenzioni: verificare l’informativa sulla Privacy, lo scopo del questionario, la gestione e l’utilizzo dei risultati
Il termine inglese privacy, diventato di uso comune, che significa “riservatezza”, indica la sfera privata di ogni individuo e, in particolare, quell’insieme di informazioni personali sulle quali desideriamo venga mantenuto il riserbo.
Dati protetti dalle leggi sulla tutela della privacy
Ai sensi dell’Art. 4 del GDPR, il dato personale è considerato qualunque informazione che identifica o rende identificabile, direttamente o indirettamente, una persona fisica e che possa fornire informazioni sulle sue caratteristiche, le sue abitudini, il suo stile di vita, le sue relazioni personali, il suo stato di salute, la sua situazione economica, ecc..
I dati personali vengono classificati in:
Sono dati identificativi quelle informazioni che permettono di identificare direttamente una persona come ad esempio il nome e cognome, la data e luogo di nascita, l’ indirizzo di residenza, il numero di telefono, l’indirizzo email, l’indirizzo IP, la targa del veicolo, i numeri identificativi dei documenti e carte di pagamento, l’ identità digitale, l’account o il nickname. Per questo tipo di informazioni personali si ha la tutela generale prevista dal Regolamento GDPR per i dati personali (controllo del dato e informativa all’interessato).
Sono considerati invece dati particolari secondo l’Art. 9 GDPR i dati personali che rivelino l’origine razziale o etnica, le opinioni politiche, le convinzioni religiose o filosofiche, l’appartenenza sindacale, dati biometrici (es. impronte digitali, dei lineamenti del viso, della tonalità della voce, della conformazione fisica di mani e piedi, delle caratteristiche dell’iride o della cornea), i dati relativi alla salute o alla vita o orientamento sessuale della persona, i dati giudiziari. Sono dati che possono essere trattati solo previo consenso esplicito o per specifiche finalità di legge.
Sono dati biometrici quei dati “ottenuti da un trattamento tecnico specifico, relativi alle caratteristiche fisiche, fisiologiche o comportamentali di una persona fisica e che ne consentono o confermano l’identificazione univoca”. Per questo è richiesto il consenso esplicito al trattamento o la presenza di una specifica finalità di legge.
Sono dati anonimizzati quelle informazioni personali, ma private in modo irreversibile di qualunque elemento identificativo e, proprio per questo, non considerati come dati personali. Sono ad esempio quelli utilizzati a scopo statistico, storico o scientifico, divulgati pubblicamente, ma in forma anonima per rispettare la privacy del soggetto interessato.
Da ultimo, i dati pseudonimi sono a tutti gli effetti dati personali, ma poiché gli elementi identificativi sono occultati ricorrendo a stringhe alfanumeriche o nickname, con un processo reversibile, la persona cui si rivolge il dato è difficilmente identificabile. Per questa ragione ai dati pseudonimi si applica una tutela ridotta rispetto ai dati personali. Il titolare del dato deve garantire adeguate misure di protezione per mantenere segreta la chiave di decodifica.
Informazioni delicate e questionari anonimi
Spesso si utilizza l’anonimato per poter acquisire informazioni delicate da soggetti che diversamente non sarebbero disposti a fornirle. Ma quando si parla veramente di anonimato? Come si conciliano ad esempio le norme sulla privacy con i questionari anonimi sulla salute, a fini scientifici o sociali?
Un questionario è anonimo se non contiene informazioni tali da poter essere ricondotte all’intervistato; a garantire l’anonimato, infatti, non basta l’assenza di cognome e nome se poi i questionari sono somministrati da una persona sulla base di un unico elenco. Non si garantisce neppure l’anonimato assoluto se successivamente al questionario è previsto un follow up e conoscere il soggetto è necessario allo scopo del questionario. Non è garantito l’anonimato neppure se l’invio del questionario è effettuato via mail.
Dobbiamo pertanto stare attenti quando decidiamo di partecipare a questionari anche se anonimi. Dobbiamo, infatti, verificare che l’informativa che ci viene fornita prima di compilare il questionario sia chiara e dettagliata. Deve essere indicato ad esempio qual è lo scopo dei questionari anonimi, a chi si daranno i risultati, quali dati personali vengono trattati e in che fasi, chi può conoscere i dati personali e se verranno riutilizzati anche dopo l’analisi del questionario, chi è il titolare (in genere l’Ente) e chi è il responsabile (in genere Dirigente del servizio) del trattamento dei dati, con i recapiti necessari per poterlo contattare.
Tutte regole che grey-panthers conosce bene e applica da sempre.