A 85 anni l’uomo che ha rivoluzionato l’alta ristorazione italiana, continua a cucinare e a partorire idee. Apre un nuovo corso superiore all’Alma, la scuola da lui presieduta, e si attiva in un frenetico via vai con l’Expo dove cura le cene alla terrazza del padiglione Cibus-Federalimentare.
“Sto lavorando al progetto di una casa di riposo per cuochi” annuncia lo chef Gualtiero Marchesi, proprio a margine di un evento a Expo. “Il luogo sarebbe un vecchio ospedale-manicomio vicino alla Reggia di Colorno, a Parma”, vicino alla scuola di cucina Alma di Marchesi.
“I cuochi rimasti soli – spiega – potrebbero vivere qui tutti insieme, parlare con quelli che hanno fatto il loro stesso mestiere, persone con cui ci si capisce di più, e magari organizzare anche attività per i giovani. A me piacerebbe vivere in un luogo del genere. L’idea mi è venuta grazie a mia moglie, che viene da una famiglia di musicisti: perché non creare una struttura simile Casa di riposo Giuseppe Verdi, dove i musicisti anziani vivono insieme e concerti?”. “E’ già da un po’ che ci penso – ha concluso -. Sarebbe una cosa intelligente, culturale”. Bravo Gualtiero! i grey-panthers apprezzano l’iniziativa. La casa di riposo sarà frequentatissima anche dai giovani chef, per un piacevole scambio generazionale. “Troppi cuochi guastan la cucina”, dice un vecchio proverbio. Ma nella struttura di Colorno, anche la più semplice minestrina, sarà una leccornia DOC: